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Crazy Machines 3 - recensione

Da grande voglio fare l'ingegnere.

Il misterioso piacere che proviamo nel vedere intricati meccanismi muoversi davanti a noi, l'ingegneristico piglio che ci travolge di fronte a una serie di oggetti privi di correlazione apparente, l'intraprendente spinta del creatore che ci porta a giochicchiare con gli oggetti sulla scrivania architettando costruzioni senza motivo. Ma quant'è bello quando tutto è al suo posto?

Crazy Machines 3 arriva su Steam e parla proprio all'ingegnere che è in tutti noi, offrendo un ambiente virtuale nel quale portare le costruzioni prima solo immaginate, un parco giochi per la mente dove dare libero sfogo alla voglia di combinare sedie, macchinine, biglie, televisori, lavatrici, elastici, assi di legno e chissà cos'altro per creare un arzigogolato marchingegno da mostrare alla nostra compagna inorridita da un baloccarsi apparentemente infantile.

No, cara, non è (solo) il bimbo che è in ogni uomo ad avere un sorriso a trentatue denti in questo momento. Quella che ti sembra una perdita di tempo è in realtà espressione di un istinto ancestrale, il gioco come terreno di prova per i lavori dei grandi. Come il gattino insegue il gomitolo simulando la caccia al roditore, così l'uomo gioca a creare meccanismi complessi che lo preparano alla costruzione poi di ponti, palazzi, computer e lavastoviglie. Una volta potevamo farlo solo quando lei era da sua madre coi figli, mentre oggi grazie ai piaceri del virtuale ogni ora è quella giusta.

Crazy Machines 3 è chiaramente un gioco di nicchia nonostante il piacere di cui abbiamo parlato fino ad ora sia comune a tutti. Si tratta di un titolo che offre una cosa ben precisa e che per forza non può conquistare il grande pubblico, perché il salto da fruitore a creatore non è da tutti.

Le ambientazioni offerte sono piuttosto varie, ma gli scenari non sono mai giganteschi.

Si comincia risolvendo rompicapi, ci vengono presentate delle scenette con un obiettivo semplice (il pezzo A deve arrivare al punto B) e abbiamo una manciata di strumenti in mano per completare il puzzle. Piazziamo la sedia, l'asse di legno e vediamo la prima pallina rotolare fino al bersaglio, poi via verso il secondo livello, poi il terzo e piano piano la difficoltà aumenta senza però mai diventare insormontabile.

Ci si incarta magari nei livelli più complessi, ma difficilmente si rimane completamente bloccati e anche in quel caso il consiglio è di chiedere prima a un amico, piuttosto che riparare subito tra le calde e rassicuranti braccia delle soluzioni online. Risolvere i rompicapi più difficili in compagnia regala chiaramente maggiori soddisfazioni, soprattutto quando ci si volge verso la modalità che è di fatto il vero centro dell'esperienza.

Il gioco ci mette a disposizione un ricco editor di livelli nel quale dare libero sfogo alla nostra fantasia di creatori, per poi condividere il frutto dell'ingegno con tutta la community. Possiamo decidere di creare rompicapi da risolvere (posizionando tutti pezzi e dandone solo una manciata agli altri) oppure di puntare verso il piacere della perfezione e mettere online dei livelli che si autocompletano. L'obiettivo, in quel caso, è solo di mettersi comodi, avviare la macchina, e vedere quale arzigogolata dinamica è stata pensata dal suo creatore.

A questo punto va detto che ok, l'effetto funziona, ma certo non è paragonabile a uno di quei video di complicati percorsi che si trovano su YouTube, quelle costruzioni complesse che spostano una pallina attraverso stanze e corridoi sfruttando le soluzioni più ingegnose. L'editor è ricco, è vero, ma non può competere con la realtà per varietà e soprattutto per effetto spiazzante: il bello di quei video, spesso, è vedere come sono stati usati oggetti di tutti i giorni in maniera creativa, un fattore che nel virtuale si perde per forza di cose.

L'editor ci permette di personalizzare le nostre creazioni, per poi condividerle su Steam Workshop.

Crazy Machines 3 non può insomma sostituire completamente la realtà, ma riesce nel suo intento di offrire un palliativo nell'attesa di prendere coraggio, smontare il salotto e costruire un meccanismo complesso con pezzi di fortuna. Lo fa utilizzando uno stile grafico semplice e privo di guizzi ma funzionale, e mettendosi nelle mani di una community che grazie a Steam Workshop è già piuttosto attiva.

Il successo di un titolo del genere è per forza di cose legato al coinvolgimento dei giocatori, che per fortuna sembra già avere raggiunto livelli sufficienti, ma che chiaramente si dovrà misurare sul lungo periodo. È importante perché il gioco in sé non è che abbia un'offerta particolarmente ricca e il vostro interesse potrebbe scemare rapidamente una volta terminati i livelli inclusi nel software.

Crazy Machines 3 è il gioco per voi se avete sempre pensato di andare giù in cantina a prendere le costruzioni di quando eravate bambini, ma non lo avete mai fatto. Fatevi un giro negli spazi dedicati alla community, osservate le creazioni migliori e poi decidete se spendere i 20 euro che ci chiede il publisher Daedalic. Se avete sentito un tremito nella forza fatelo, che vi divertirete.

7 / 10

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Alessandro Arndt Mucchi

Contributor

Giocatore cronico, lettighiere notturno, cuoco discreto, giurisprudente perplesso, musicista part-time, giornalista dal 2006. Da sempre esperto di versetti.
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