Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

Hyenas di Creative Assembly ha molto più senso dopo averlo visto in azione

Meno Alieno

Abbiamo aspettato parecchio prima di avere dettagli concreti sul nuovo shooter in prima persona di Creative Assembly. I rumor si sono susseguiti a lungo ma, finalment e Hyenas è stato svelato e la nostra reazione è stata di spiazzamento. Creative Assembly si è sempre occupata di strategici prima di Aliens Isolation, che però alla fine era un piccolo FPS. Un gioco multiplayer co-op basato su personaggi in stile Overwatch non era esattamente ciò che ci aspettavamo come progetto successivo.

Ma del reto, Alien Isolation rappresentava pure un punto di rottura dagli strategici della serie Total War e, intervistato da Eurogamer alla Gamescom, il product director Alex Hunnisett ha spiegato che questi giochi raramente sono legati l’uno all’altro, a parte qualche membro dello studio cui può capitare lavori a entrambi i progetti.

"Sul serio, quando pensiamo a Hyenas, per iniziare ci siamo basati su quel che giocavano i consumatori in quel momento e la cosa grandiosa di lavorare in uno studio di sviluppo è che spesso ti diverti a lavorare a un progetto e che c’è parecchia gente in gamba per dire ‘ok, facciamolo’. Quindi, a parte il fatto che entrambi i giochi sono ambientati nello spazio, non ci sono molte altre cose in comune tra i due e nemmeno fonti d’ispirazione comuni. Hyenas, come Alien Isolation prima di lui, è una cosa a sé.

Ecco il trailer di annuncio di Hyenas. Guarda su YouTube

Abbiamo assistito a circa 10 minuti di gameplay tratti da una demo di Hyenas durante una sessione a porte chiuse, e ci siamo fatti un’idea di come si gioca. Ci sono cinque squadre, tre giocatori per squadra, e si sta su una specie di piattaforma fluttuante nello spazio, cercando di recuperare del loot. Ci sono diversi nemici non giocanti chiamati Murphs e sono disponibili in varie classi: droni, scudi da rivolta e le solite cose. Si ha a disposizione del tempo per aprire delle porte e spostarsi verso aree a zero gravità facendosi strada tra gli obiettivi. In pratica, bisogna prendere più loot delle squadre avversaria e una volta raggiunta una soglia si sblocca l’accesso al vault, dove avviene un combattimento finale della partita. Un avviso avverte tutti i giocatori, che si affretteranno a convergere verso l’area per uno scontro all’ultimo sangue.

Hyenas pare prendere il meglio dei battle royal a squadre

Questo setup ci ha un po’ lasciati interdetti e in un certo modo ridimensiona Hyenas, almeno stando a quanto visto nell’hands-off. C’è sicuramente del potenziale qui e risulta evidente dal tipo di giochi che Hyenas rievoca nella vostra mente quando guardate una partita in azione. Il punto cruciale sembra essere come si affrontano le altre squadre composte da giocatori umani, ovvero il tipo di decisioni intrinseche che stanno alla base di molti altri giochi appartenenti a questo genere.

Si può trattare Hyenas con un approccio stealth, avvantaggiandovi da quello che Hunniset ha chiamato “elemento entrata principale o retro della casa”, con in pratica percorsi aperti ben in vista e percorsi più nascosti come ad esempio i condotti di areazione. In pratica si può agire da prede o predatori, attaccando frontalmente i nemici o mettendo a segno imboscate mentre gli altri giocatori umani sono distratti dall’attaccare obiettivi o i nemici controllati dall’IA.

Verso la fine di un round dovrete non solo ottenere il loot ma anche recarvi in una sorta di zona di esclusione e sopravvivere fino alla fine. Mettete insieme tutti questi elementi di gameplay e il quadro inizia a prendere forma decisamente bene. Siamo infatti dri fronte a uno shooter multiplayer con più di due squadre, intrappolate in uno spazio confinato e un imbuto finale in cui ci si trova tutti ammucchiati. Il tutto con un ventaglio di opzioni per affrontare i nemici. In pratica, sembra che Hyenas prenda il meglio dai battle royale a squadre ma che cerchi di ottenere lo stesso risultato in tutt’altro modo.

A purple-hued shot of a character holding a gun facing what look like glass sliding doors with huge "exclusive merchandise" labels above them. It's a shot that exudes garish capitalism.
Un volto molto satirico.

Hunnisett ha arricciato un po’ il naso quando gli abbiamo esposto questa considerazione, quindi forse siamo andati un po’ oltre con le nostre interpretazioni. Ma in definitiva sono questi elementi strategici mutevoli che rendono Hyenas un gioco per certi versi unico, che potrebbe far evolvere il modo classico di giocare ai battle royale.

Ci sono ancora alcune questioni da chiarire, sebbene queste sono più che altro questioni di stile e gusto personale. Il personaggio mezzo nudo che ha colto l’attenzione di molti era una rappresentazione di una donna in-game, una drag queen chiamata Galaxia. Creative Assembly era consapevole di doverle dare una rappresentazione corretta, spiega Hunniset: “Ci sono state diverse discussioni sia internamente che esternamente allo studio, con persone che indubbiamente ci hanno indirizzato verso la giusta decisione”, afferma Hunnisett.

Gli oggetti facilmente riconoscibili sono più un richiamo al gameplay nostalgico che altro

Questo approccio in cui si deve rubare il loot è un po’ una frecciata allo stato del mondo intero, con Hyeans che è ambientato in un ipotetico futuro in cui le action figure di Sonic sono le uniche cose preziose rimaste da collezionare. Intenzionale o no, riferimento velato o meno, Hyenas ha scelto questo approccio e non è corretto dire se sia giusto o sbagliato.

Sul tema di quegli oggetti brandizzati che si possono rubare, Hunnisett ci rassicura che non è un gioco basato su un metaverso e nemmeno un tentativo di emulare il modello di Fortnite, né tanto meno di tirare dentro degli NFT. “Non la vedo in quest’ottica, anche se è interessante che lo abbiate sottolineato”. E continua: “per noi è un modo di raccontare la storia che volevamo e su questa linea è basata l’idea di un mondo devastato in cui la gente cerca di prendere possesso di questa roba.

“Gli oggetti facilmente riconoscibili sono più un richiamo al gameplay nostalgico che altro. Penso che abbiate guardato Toy Story da bambini ed è esattamente così: avreste potuto avere qualsiasi tipo di giocattolo. Per me è un aspetto che rende il tutto più tangibile, che fa sentire l’esperienza più autentica e simile a quella della nostra casa”. Comunque Hunnisett non esclude che possano essere inseriti elementi diversi dagli attuali, che sono tutti a tema Sega.

What looks like the atrium of a futuristic mall, only there are characters floating in the distance here, firing rockets at each other. There's planet visible outside the huge window, and there's a giant Rubik's cube in the foreground of the picture.
Avrete bisogno di mani grandi per quel Cubo di Rubik, non pensate?

Per quanto riguarda tutti gli altri aspetti tipici di cui solitamente ci preoccupiamo in uno shooter come questo, potete stare tranquilli. C’è un matchmaking per altri due membri party nel caso non abbiate già una squadra pronta (sebbene non sia possibile giocare da soli essendo un gioco di squadra). Il sistema di progressione e di monetizzazione sono stati adattati alla natura stessa del gioco: “al momento non è un punto focale per noi, intendo il modello di business. Si tratta più del gameplay, di capire cos’è effettivamente questo gioco, ed è da lì che pariamo”.

Questo ci riporta direttamente alla spiegazione fornitaci da Hunnisett di com'è stato ideato Hyenas, con il team che giocava utilizzando asset preesistenti, testando svariate idee per capire come far quadrare il tutto e cosa avrebbe funzionato bene realmente. Lo studio di sviluppo sta adottando l’approccio di essere “prima di tutto dei giocatori”, che viene definito un approccio logorante, caratterizzato dal provare da subito cose che i tester vedranno solo successivamente nella fase alpha, senza una finestra stretta di release su cui basarsi. Prima di fissare una release, lo studio dovrà essere soddisfatto di come si gioca Hyenas. E da quel che abbiamo visto, si gioca parecchio bene.