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Dead Rising 2

Il casinò dei morti viventi.

Al di là del maggior numero di zombie contemporaneamente su schermo (questa volta si parla di una quantità davvero preoccupante!) e della maggior varietà di armi utilizzabili (elemento già abbondantemente soddisfacente nel primo episodio, a dire il vero), l'esperienza di Dead Rising 2 fa pensare immediatamente all'avventura di Frank West.

Evidentemente la paura di snaturare una serie ben riconoscibile ha accompagnato lo sviluppo, visto che i programmatori sono intervenuti in un numero davvero ridotto di campi, cercando di limare gli spigoli della prima esperienza in modo da rendere Dead Rising 2 più appetibile per i giocatori meno pazienti.

Il primo elemento che salta all'occhio iniziando l'avventura di Chuck è quello degli slot di salvataggio. Nel primo Dead Rising molti giocatori si sono lamentati della presenza di un unico slot per salvare, che spesso rischiava di creare problemi davvero importanti. Vista la particolare struttura di gioco, infatti, capitava frequentemente di salvare la partita, per poi rendersi conto di non avere abbastanza tempo per arrivare al caso successivo e senza avere la possibilità di rimediare alla cosa.

Chuck è un personaggio serio, molto diverso da quel simpaticone di Frank, che resta inarrivabile!

Quando accadeva una cosa di questo tipo, l'unica soluzione era salvare i progressi di Frank West e ricominciare la storia da zero, cercando di imparare dai propri errori.

In Dead Rising 2, invece, il fatto di poter distribuire i salvataggi attraverso tre slot permetterà di scegliere il punto migliore da cui ripartire, senza dover necessariamente ripetere l'intera avventura.

L'altra differenza fondamentale rispetto al capitolo precedente è il modo in cui si ottengono i famosi punti con cui far crescere il protagonista, imparando nuove tecniche di lotta. Nel caso di Frank West, reporter d'assalto, il modo migliore per ottenerli era scattare fotografie interessanti, divise per genere.

Chuck, a differenza del buon Frank, è un uomo più concreto, legato ai lavori manuali e alla propria capacità di costruire gadget di indubbia utilità. Assemblando fra loro oggetti di vario genere (nelle apposite stanze degli attrezzi), il protagonista di Dead Rising 2 è in grado di trovare combinazioni di ogni tipo, alla ricerca dell'arma perfetta per farsi largo fra le orde di zombie.

A differenza del primo Dead Rising, i sopravvissuti sono indicati chiaramente sulla mappa.

Le combinazioni, a dire il vero, non vengono eseguite a caso, ma per realizzarle è necessario scovare le combo card, una sorta di istruzioni in stile IKEA con cui assemblare nuovi strumenti di morte (il secchio chiodato è una meraviglia. Credo si chiami Ektorp o qualcosa del genere. :D).

C'è solo una cosa, al momento, che non ci convince più di tanto. Il nostro hands-on (così come l'esperienza con Case Zero, di cui vi ricordo la recensione ), ha fatto emergere il taglio più drammatico di Dead Rising 2 rispetto al predecessore. Finora non abbiamo incontrato clown armati di motoseghe o grottesche caricature di poliziotte in sovrappeso. Nonostante questo, però, fra le armi utilizzabili non mancano quelle comiche e fuori di testa, che stridono enormemente con la nuova atmosfera ricercata da Capcom.

Anche questo sottolinea la paura dei programmatori di cambiare rotta troppo bruscamente, laddove servirebbe senz'altro più decisione. In ogni caso, per le considerazioni definitive vi rimandiamo all'ormai imminente recensione. Intanto godetevi Case Zero, caricate un capitolo qualsiasi di Left 4 Dead e leggetevi una sana guida di sopravvivenza agli zombie. Ne avrete sicuramente bisogno!

Dead Rising 2 sarà disponibile per Xbox 360, PlayStation 3 e PC a partire dal 28 settembre.