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Dead Space: Extraction

Terrore dallo spazio profondo.

EA non crede all'utilità dei cuscini. Se non ne siete convinti avreste dovuto partecipare allo Spring Showcase, un evento che oltre a mostrare diverse cosine interessanti avrebbe messo a dura prova la resistenza delle vostre chiappucce, esattamente come è successo a noi dopo aver passato due ore piazzati su sedili duri come la pietra. E nemmeno l'apparizione di Steve Papoutsis, Executive Producer di Dead Space Extraction, vi avrebbe gasato a sufficienza per attenuare il dolore.

E invece Papoutsis è un bel po' gasato di suo. "Sono davvero felice che oggi mostreremo il gioco per la prima volta," dice al pubblico. "E' la prima presentazione in Europa in assoluto e sono davvero ansioso di sapere cosa ne pensate." Tutti pensiamo immediatamente che, se l'hai già mostrato a tutto il resto del mondo, l'ansia non deve poi essere molta, ma non importa.

Entrando nello stand dedicato a Dead Space Extraction ci sono solo Papoutsis, una televisione e un tizio chiamato Sharif con in mano Wii remote e nunchuk. In un angolo una gigantesca montagna di trekking light. Veniamo tutti dotati di bastoncino luminoso e non perchè Steve e Sharif non sono riusciti a staccarsi da questo strano aggeggio, così popolare negli anni '90. La realtà è che il vostro personaggio in Dead Space Extraction ne ha uno e, tra l'altro, gli serve un sacco.

Nello specifico, viene utilizzato per illuminare debolmente alcune aree e rendere più malleabili gli alieni schifosi che vi sparano addosso. Ma il fatto che dovrete agitare il vostro Wiimote per ricaricare la vostra torcetta luminosa può rendere invece gli scontri più difficili come sottolinea Papoutsis. "L'operazione crea un'interessante dinamica che premia il rischio, perchè dovrete smettere di sparare per ricaricare la torcia. Potete anche tentare di sparare al buio, ma se usate la trekking light avrete ovviamente una migliore visibilità." Produrre una quantità maggiore di luce attrae un numero di nemici crescente dato che vengono allertati dalla nostra presenza? "Er, no," dice Papoutsis. "Però è una buona idea, mi piace..."

No, davvero: era già così quando sono arrivato.

Le trekking light, ribattezzate "glowworm", sono solo una delle nuove features introdotte in Dead Space Extraction. E come saprete non si tratta di un porting diretto della versione per PC, PS3 o Xbox 360. E' un prequel, ambientato prima che Isaac Clarke salisse a bordo della USG Ishimura. Stavolta non sarete soli, ma apparterrete a uun gruppo di coloni spaziali che hanno capito che è successo qualcosa di brutto sulla colonia mineraria di Aegis VII. A questo si aggiunge il fatto che Dead Space Extraction è in prima persona. Nella sua essenza, si tratta di uno sparatutto su binari con un sistema di controllo progettato appositamente per l'utilizzo di Wiimote e nunchuk. "Volevamo realizzare un gioco che avesse un senso per l'utenza Wii creando qualcosa che fosse contemporaneamente divertente e intuitivo," dice Papoutsis. "Abbiamo cominciato con i controller in mano e ci siamo domandati: per cosa li usiamo? Funzioneranno bene? Quindi ci siamo concentrati nella realizzazione del tutto."

Una delle idee che sono state implementate è quella di consentire lo switch tra due modalità di fuoco semplicemente ruotando il Wiimote a destra o a sinistra, un movimento che non dovrebbe interrompere il flusso della pressione del tasto. Si può usare il Wiimote anche per raccogliere gli oggetti usando la telecinesi e per risolvere i puzzle.

Tutte le armi del Dead Space originale sono presenti e perfettamente funzionanti, incluso il lanciafiamme e la presa: agitando il Wiimote, inoltre, vi scrollerete di dosso i nemici che cercheranno di assalirvi e c'è un attacco per la mischia che potrete effettuare usando il nunchuk.

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Dead Space: Extraction

PS3, Nintendo Wii

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Stefano Vanini

Contributor

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