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DF Retro - rivisitiamo l'E3 2004: PlayStation Portable vs. Nintendo DS

Ecco come queste macchine hanno posto le basi per il gaming mobile, dagli smartphone a Switch.

Facciamo un salto indietro all'E3 del 2004 e riesaminiamo quella che sembrava una delle più serrate console war della storia. Sony presentò la console portatile che appariva come lo stato dell'arte, la PlayStation Portable, e nella stessa fiera la casa di Kyoto rivelò il Nintendo DS. Il reveal della nuova console portatile dei creatori di Mario fu abbastanza debole, ma dal punto di vista delle vendite si sarebbe rivelata come la vincitrice della sua era, con PSP che comunque si dimostrò una valida rivale. Entrambe le macchine furono importanti per l'evoluzione del mobile gaming e le loro idee di base persistono negli attuali device da gioco mobile, avendo fornito i concetti di base per gli attuali smartphone, per non parlare del rivoluzionario Nintendo Switch.

Nell'ultimo episodio del DF Retro qui sotto, io e John Linneman discutiamo delle rispettive press conference di Sony e Nintendo, in quello che sarebbe stato il primo round della battaglia delle console portatili. È interessante ripercorrere un'epoca in cui la natura dei briefing dell'E3 era differente da quella di adesso, caratterizzata ora da eventi brevi e intensi. Confrontare le due console rivela anche l'inizio di un approccio filosofico differente adottato dalle due compagnie. Il reveal della PSP da parte di Kaz Hirai è per buona parte incentrato sulle specifiche tecniche della nuova portatile, per finire con le dimensioni ed il peso della stessa. Reggie Fils-Aime di Nintendo, che ha debuttato egregiamente all'E3, ha sollevato il fatto che l'esperienza fosse più importante della quantità di cavalli sotto il cofano, una filosofia che Nintendo ha avviato in quell'occasione e che ha mantenuto e sviluppato fino al giorno d'oggi.

Ma quel che è interessante in quel testa a testa tra portatili è che sia Sony che Nintendo hanno svolto un eccellente lavoro pionieristico in quello che sarebbe divenuto lo standard per la realizzazione di un dispositivo mobile. Sony ha visto la PlayStation Portable come una macchina portatile che potevate portare ovunque, essendo in grado di svolgere una marea di funzioni: giocare videogiochi, guardare film, ascoltare musica e via dicendo. Oltre a questo, c'era la volontà di ampliare le già numerose funzionalità di base con tutta una serie di add-on che l'avrebbero arricchita di funzionalità smart, come ad esempio il tracking GPS. E dal punto di vista del design hardware, l'accelerazione 3D dedicata hardware si è dimostrata cruciale nel successo dell'iPhone, il primo smartphone a diventare un prodotto di massa e che è stato il modello per il mercato dei telefoni di oggi.

Guardate Join John Linneman e Rich Leadbetter ripercorrere le due conferenze E3 che avrebbero definito i concept di base per il gaming mobile che persistono al giorno d'oggi.Guarda su YouTube

Dal canto suo il DS, anche se la sua configurazione a doppio schermo era una caratteristica chiave del design, ha trovato nei controlli touch l'elemento distintivo che sarebbe poi divenuto lo standard di tutti i dispositivi mobile. Anche se gli schermi touch facevano parte dei design di smartphone embrionali come l'Ericsson R380 (uscito l'anno precedente), il DS mostrò al mondo intero come i controlli touch potessero essere integrati nella progettazione dei giochi. E ripercorrendo quella conferenza, è stato sicuramente Yuji Naka del Sonic Team a concentrarsi su questo aspetto della nuova console portatile.

Ci sono molti motivi validi per rivisitare queste presentazioni. Prima di tutto, c'è il fatto che ad appena sei mesi dal lancio, Nintendo scelse di rivelare un design pre-produzione per il DS che era notevolmente diverso dalla sua release finale (un'eventualità che difficilmente accadrebbe al giorno d'oggi), il che suggerisce che lo sviluppo del DS fu parecchio sul filo di lana. E durante la presentazione, almeno, si è sentita la mancanza di giochi reali per la console. Metroid Prime Hunters e Mario 64x4 furono svelati, certo, ma furono gli unici. C'era dell'altro da mostrare, però: il nostro video include alcune carrellate di titoli in sviluppo, alcuni dei quali sarebbero stati rilasciati in momenti veramente differenti, mentre altri sarebbero stati direttamente cancellati.

La presentazione di Nintendo potrà essere stata deficitaria ma il reveal di Sony non riuscì a impressionare in altri aspetti, visto che mancavano totalmente le killer app. Il titolo di lancio principe, Ridge Racer, venne presentato solamente attraverso il footage della libreria PlayStation e fu chiaro che la maggior parte dei titoli che giravano sull'hardware della PSP erano ancora acerbi dal punto di vista dello sviluppo. L'offerta di EA, introdotta da un Don Mattrick pre-Microsoft, includeva prototipi di giochi che giravano su un hardware verosimilmente impostato per mimare le specifiche della PSP. E senza troppe sorprese, quelle demo risultarono di gran lunga superiori a qualsiasi altra cosa mostrata alla conferenza. Ma il gaming era solo una parte dello show: Sony aveva tanto da mostrare, tra cui un'approfondita presentazione del formato video UMD, che divenne la curiosa ossessione della compagnia con il film Spider-Man 2.

La nostra prima retrospettiva E3 tratta della controversa presentazione della PlayStation 3 all'E3 2005. Quanto di quello mostrato era reale e quanto no...?Guarda su YouTube

Anche se le piattaforme portatili erano al centro dei briefing, entrambe le conferenze si conclusero con uno sguardo al futuro. Sony discusse con orgoglio del suo processore per super-computer Cell, sviluppato in collaborazione con IBM, mentre Satoru Iwata di Nintendo dispensò le primissime informazioni sul progetto Revolution - la macchina che sarebbe stata denominata Wii sul mercato. Il possibile futuro del gaming su console fu architettato proprio in quell'occasione, e ancora una volta con profonde differenze di vedute. Sony si concentrò sullo stato dell'arte, mentre Nintendo preferì rifinire l'architettura che già aveva, concentrandosi sul proporre nuove interessanti periferiche di input, una scommessa che avrebbe pagato immensamente negli anni a venire.

E questo serve per fare luce su un altro cambiamento tra le E3 del passato e quello odierno. Quando un produttore annuncia una nuova console, questo sancisce di fatto la fine di quelle correnti. E nel 2004 entrambe le compagnie stavano illustrando hardware che non avrebbe raggiunto il mercato prima di due anni e mezzo. Alcuni potrebbero affermare che con il mezzo flop di GameCube, Nintendo non avesse niente da perdere. Mentre, a quel punto, la roadmap di Sony per la PlayStation 3 sarebbe stata indirizzata a una release per Natale 2005, una finestra che avrebbe poi dovuto lasciare a Microsoft e alla sua Xbox 360. A prescindere da ciò, entrambe le presentazioni furono caratterizzate da un'apertura verso l'hardware next-gen.

Con PlayStation Portable e Nintendo DS, le due compagnie posero le basi per le macchine di generazione successiva. Con PlayStation Vita, Sony rincarò la dose di tecnologia a bordo, fallendo però nell'impressionare la critica. Con il 3DS, invece, Nintendo puntò tutto sul concetto del 3D stereoscopico su un hardware sottodimensionato, che però ebbe grande successo grazie all'incredibile capacità della grande N di creare ottimi giochi. Al giorno d'oggi, gli smart device e il gaming su mobile dilagano, e Sony è rimasta tagliata fuori dal settore.

Quello che è rimasto al giorno d'oggi è una Nintendo in pieno risorgimento, che sta ottenendo un grande successo da un hardware mobile che assomiglia a PS Vita in molti aspetti, estremamente desiderato grazie anche all'incredibile capacità della compagnia di proporre dispositivi di input innovativi e giochi grandiosi.

C'è stato un momento, durante il ciclo vitale di PS Vita e 3DS, in cui si credeva che le console portatili dedicate fossero destinate a scomparire, ma l'unione delle differenti visioni di Nintendo e Sony del recente passato sembra essere stata la chiave per un brillante futuro per le console portatili.