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Diablo III: Ultimate Evil Edition, il Male è ancora vivo - review

Un ultimo viaggio a Sanctuarium.

Dopo aver passato oltre 140 ore sulla versione Xbox 360 di Diablo 3 ed essermi visto spazzare via il salvataggio da uno sciagurato sbalzo di tensione, l'idea di ritornare a Sanctuarium per ricominciare tutto da capo avrebbe dovuto farmi venire come minimo dei conati di vomito... invece, quando mi è stato chiesto di recensire questa Ultimate Evil Edition per console il demone si è impossessato nuovamente di me.

Dopo aver chiuso a doppia mandata la porta di casa, selezionato una temperatura simile a quella dell'estate scandinava sul telecomando del condizionatore e riempito il frigo di viveri sufficienti per tre giorni sono tornato a indossare i panni di un Cacciatore di Demoni per regolare una volta per tutte i conti con i demoni antichi e compagnia bella.

Chi non ha la possibilità di importare un salvataggio dalla precedente versione del gioco - che supporta, lo ricordiamo, il cross-save "incrociato" tra PS3/360 e PS4/One - può iniziare la sua avventura scegliendo tra i personaggi di base già noti, ai quali si è aggiunto il Crociato, una classe simile al Paladino che predilige il combattimento corpo a corpo. Tra tutti i protagonisti quest'ultimo è sicuramente quello con la difesa più solida, ma anche quello che se la cava meglio contro schiere particolarmente nutrite di nemici grazie alla possibilità di alternare attacchi focalizzati ad un solo nemico ad altri che colpiscono un'intera area.

Grazie al rinnovato sistema di loot si ottengono oggetti ed equipaggiamenti più adatti alla classe scelta all'inizio dell'avventura.

Nel caso vi sentiate eccessivamente "niubbi" una volta provata qualche quest online, Blizzard ha introdotto un sistema che consente ai giocatori alle prime armi di bilanciare il proprio livello con quello di avventurieri più esperti. Questo boost di livello, tuttavia, è solo temporaneo quindi non sperate in una via più facile e rapida verso l'eccellenza.

Oltre all'introduzione di un nuovo campione e di una nuova modalità Apprendista, Reaper of Souls alza anche il level cap di Diablo 3 a 70 e aggiunge un quinto capitolo della durata di circa 5 ore che riprende la storia esattamente da dove viene interrotta quella principale. Tale capitolo è contraddistinto da atmosfere molto più dark e vicine allo stile dei primi due giochi... per la gioia dei pochi fan che ancora non hanno avuto l'opportunità di giocarlo su PC.

Ovviamente non finisce qui perché la Ultimate Evil Edition coccola i suoi fan con una modalità totalmente nuova, denominata Avventura. Questa è disponibile fin dall'inizio solo per chi ha già completato il gioco in precedenza. Se siete neofiti, per potervi accedere dovrete completare i cinque atti principali scegliendo uno qualsiasi tra i livelli di difficoltà disponibili. Inizialmente non sono selezionabili le opzioni Maestro e Tormento, che diventeranno disponibili dal secondo playthrough in poi.

L'Avventura consiste in una serie di missioni sparse sulla mappa principale. Ogni atto avrà un numero predefinito di compiti da portare a termine per un totale di 25 quest aggiuntive, che vi consentiranno di potenziare ulteriormente il vostro personaggio grazie a loot ancora più ricchi e preziosi.

In ogni location principale troverete queste cassette della posta, tramite le quali potrete scambiare oggetti con i vostri amici.

Come il mio esimio collega ebbe modo di scrivere in occasione della recensione PC, pur rappresentando un plus piuttosto divertente questa opzione di gioco "costringe" il giocatore a ripercorrere per l'ennesima volta le medesime location del gioco principale senza portare alcuna novità. Tale monotonia viene in parte mitigata dalla presenza di un'altra modalità aggiuntiva - Nephalem Rifts - che mette il giocatore di fronte a dungeon creati in maniera totalmente casuale, popolati sia dalla pletora di nemici standard che dai numerosi boss del gioco. Man mano che il combattimento procede, una barra di evocazione viene riempita e quando questa sarà colma vi troverete di fronte ad un tostissimo Rift Guardian... solo allora saprete davvero se il vostro eroe è dotato di attributi.

La Ultimate Evil Edition di Diablo 3 offre altre piccole novità precedentemente inaccessibili a chi aveva giocato l'avventura "base" su console. Alcune di queste, come ad esempio le Fonti del Riflesso, consentono di aumentare l'accumulo di esperienza durante il gioco ma sono del tutto temporanee e si esauriscono quando il vostro personaggio muore.

Le aggiunte residue base ricalcano in tutto e per tutto quelle della versione PC. Oltre al fabbro, al gioielliere e a tutti i mercanti già visti incontrerete la Mistica, una simpatica signora capace non solo di incantare il vostro armamentario (cambiando statistiche a nostra scelta) ma anche di trasmogrificare gli oggetti che possedete, ovvero dargli un'altra forma a piacere a patto che si abbiano sufficienti monete per pagare i suoi servizi.

Se a questo punto vi state chiedendo quali diavolerie Blizzard abbia inventato per sfruttare il touch pad del DualShock 4, tranquillizzatevi... viene utilizzato poco o niente, per fortuna. Le sue uniche funzionalità permettono di richiamare la schermata dell'equipaggiamento e di navigare tra i menu circolari dell'inventario, ma tale opzione risulta decisamente più scomoda rispetto a quella standard dello stick analogico.

Dietro le quinte di Diablo III per PS4.

A livello grafico il gioco si presenta decisamente più pulito rispetto alle precedenti versioni e questa edizione PS4 (così come quella PC a suo tempo) può vantare nuovi effetti per alcune abilità speciali come il Dardo Vorace, i Triboli o il Tiro Rapido, e altre chicche che chi ha già giocato all'originale non tarderà a notare.

A questo si aggiunge una velocità nei caricamenti sensibilmente superiore - il passaggio tra una location e l'altra è ora praticamente istantaneo - e una mappa delle location che consentono il fast-travel più facile da consultare e comoda da gestire. In più sono stati apportati dei miglioramenti anche ai menù, che permettono ora di visualizzare tutto quanto era già permesso prima, più alcuni menù inediti (su console) come quello per gestire i livelli di Eccellenza.

Il rinnovato sistema Paragon permette ora di distribuire i punti ottenuti dopo aver raggiunto il Level Cap in quattro differenti categorie: Destrezza (+5 per punto), Vitalità (idem), Velocità di Movimento (+0.50% per punto) e infine Odio Massimo (idem). Se proprio avete una vita o due da perdere vi avverto che potete arrivare fino al livello 800, raggiunto il quale le statistiche si fermeranno e voi sarete praticamente diventati immortali... oltre che vecchi.

Volendo riassumere quanto detto finora in poche parole si potrebbe dire che la Ultimate Evil Edition è semplicemente la migliore versione di Diablo 3 che possiate trovare in giro. I puristi della saga potrebbero obiettare che il sistema di controllo diretto tramite pad non rende merito alla tradizione "clicca-clicca-clicca" del franchise, ma per dare una risposta a tale dilemma non basterebbero il quadruplo dei caratteri spesi per questa recensione.

Ora le distruzioni e uccisioni in serie danno vita non solo a bonus di esperienza ma anche di velocità e generazione delle risorse.

Se come me avete giocato fino alla nausea il gioco per console "old-gen" e state pensando di resistere alla tentazione di proseguire, abbandonate ogni speranza. Vi basteranno pochi minuti per venire risucchiati nuovamente nel gameplay ipnotico del titolo Blizzard. Discorso simile per chi invece deciderà di avvicinarsi per la prima volta a questo titolo: preparatevi a dire addio alla vostra vita sociale... e probabilmente anche a quella degli sciagurati amici che decideranno di imbarcarsi con voi in questa epica avventura.

A parte qualche occasionale calo di frame-rate e alcuni piccoli nei mutuati dal gioco base (nemici che scompaiono di tanto in tanto, indicatori degli obiettivi a cui piace muoversi come le scale di Hogwarts, mercanti praticamente inutili se non per vendere gli oggetti non utilizzati, ecc.), Diablo 3: Ultimate Evil Edition non è solo un acquisto consigliato, ma consigliatissimo a chiunque ami i dungeon crawler e i giochi longevi che ripagano la pazienza con tante belle ricompense luminescenti!

9 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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