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Call of Duty: Infinite Warfare in 4K su PS4 Pro - analisi delle prestazioni

Le nostre impressioni anche di Modern Warfare Remastered.

Nel cuore è ancora Call of Duty, ma sia dal punto di vista dei toni che della tecnologia, Infinite Warfare è un bel cambiamento rispetto ai COD degli anni passati. Giocando la campagna su PlayStation 4 Pro ci si sente ancora di fronte all'equivalente videoludico di un blockbuster di Hollywood stile Michael Bay, ma ora l'estetica centrale del gioco si è evoluta per raggiungere le aspirazioni cinematografiche del franchise e ciò ha richiesto un cambiamento significativo nella tecnologia di rendering. Ma cosa è cambiato sotto il cofano? E il titolo può sostenere l'azione a 60 fps tipica della serie?

Abbiamo già dato un'occhiata al gioco in fase avanzata di produzione tramite due precedenti build, quella dell'annuncio del titolo su PS4 Pro al PlayStation Meeting, basato su un frammento d'azione della campagna e la versione multiplayer vista all'EGX. Le prestazioni in single-player in particolare ci preoccupavano, variando tra i 40 e i 60 fps. Comprensibilmente il multiplayer appariva più solido, ma il frame rate continuava a calare nelle scene con esplosioni e, in effetti, sembrava che venisse influenzato maggiormente rispetto alla versione su PlayStation 4 standard, stando alle comparazioni che abbiamo effettuato alla fiera EGX senza misurazioni accurate.

La bella notizia è che il codice della versione finale rappresenta un enorme miglioramento. Il multiplayer è solido come una roccia, mentre la campagna si avvicina moltissimo ad esserlo, come potete vedere voi stessi nel video qui sotto. In modo simile a Titanfall 2 e Battlefield 1, l'implementazione di uno scaling della risoluzione dinamica ha prodotto una differenza sostanziale qui, riducendo il carico del rendering nelle aree problematiche e tenendo alto il frame rate. Le versioni PS4 base e Xbox One utilizzano un upscaling orizzontale che va da 980x1080p fino al Full HD, con un super sampling aggiuntivo fornito da una componente temporale. PS4 Pro usa una soluzione differente, che va da 1560p con il metodo di upscaling checkerboard fino al 4K a 2160p.

La soluzione funziona a diversi livelli. Prima di tutto, la costanza del frame rate ora è impressionante, anche nelle scene più esagerate di Infinite Warfare. In secondo luogo l'estetica si presta magnificamente allo scaling della risoluzione. Su PS4 Pro è praticamente impossibile vedere i cambiamenti nel numero di pixel nel momento in cui avvengono, mentre gli artefatti di checkerboard sembrano davvero evidenti solamente quando si analizzano le immagini statiche. In movimento funziona tutto bene e gli artefatti vengono nascosti come parte della pipeline post processing, oscurati in un certo senso da ulteriori effetti. Per non parlare della riduzione della risoluzione dei movimenti di tutti gli attuali schermi 4K. Inoltre, alcuni dei passaggi di post-processing di Infinite Warfare in realtà si presentano alla risoluzione nativa. Come ad esempio il leggero effetto della grana della pellicola.

Un esteso hands-on di Call of Duty: Infinite Warfare, visibile in 4K a 60 fps. Una versione scaricabile di questo video di 4.44 GB ad una qualità migliore è disponibile per i sostenitori del DF all'indirizzo http://www.digitalfoundry.netGuarda su YouTube

Su PS4 Pro, la presentazione di Infinite Warfare ci fa venire in mente Ryse di Crytek. Pur essendo presenti molte parti in computer grafica, l'enfasi è posta sul far emergere un aspetto cinematografico più naturale. Ciò significa che i bordi geometrici affilati come rasoi sono praticamente inesistenti (rendendo il conteggio del numero dei pixel molto più impegnativo), mentre i limpidi dettagli delle texture che di solito si vedono in gioco, qui non sono affatto presenti. In compenso la costanza del frame rate è solidissima e il design grafico è impressionante: la luce fa risaltare bene i materiali e la pipeline di post processing fila liscia. La qualità di Infinite Warfare non è definita dal suo numero di pixel e passando da PS4 a Pro, osserviamo un miglioramento tipico (come passando da un Blu-ray a un UHD BD, senza HDR).

Ciò che ci è piaciuto davvero molto del gioco, quando lo si guarda da un punto di vista tecnologico, è vedere quanto diverso esso sia. C'è una sorta di tacito presupposto riguardo il motore di “Call of Duty” che si evolve nel tempo, ma è evidente che ciascuno dei tre principali studi di COD, con ogni nuova uscita, stia spingendo la tecnologia verso nuove direzioni, al punto che Infinite Warfare e il suo immediato predecessore Black Ops 3 appaiono molto diversi tra loro. Il nuovo COD sembra una profonda evoluzione di Advanced Warfare (gli elementi di post processing sembrano condividere una base comune, per esempio) ma la realtà è che da COD, ora che il ciclo di sviluppo dura tre anni, ogni sviluppatore del gioco userà la propria tecnologia per raggiungere specifici obiettivi.

In effetti, con l'arrivo di Call of Duty: Modern Warfare Remastered, si discute molto sull'esistenza effettiva di un altro studio in rotazione per lo sviluppo di COD: Raven Games. Anche in questo caso, la presentazione di MWR risulta piuttosto diversa rispetto a qualunque altro COD degli ultimi due anni, con la sua personale estetica che sembra essere stata costruita sul lavoro di Sledgehammer in Advanced Warfare.

Dave Bierton e Tom Morgan del DF danno assieme un'occhiata a Modern Warfare Remastered su PlayStation 4 Pro.Guarda su YouTube

Il risultato finale è certamente un mondo a parte rispetto all'opera di Infinity Ward e ciò si estende alla sua implementazione su PlayStation 4 Pro. Oltre al checkerboarding e allo scaling dinamico della risoluzione, Raven opta per una presentazione fissa a 2880x1620 su PlayStation 4 Pro, offrendo un aspetto impressionante su schermi 4K, anche se leggermente morbido, mentre i possessori di display 1080p hanno un piccolo beneficio derivante dal downsampling (in realtà, l'antialiasing non era male sull'hardware base). Più impressionante è il fatto che la risoluzione scelta da Raven assicuri anche prestazioni generalmente più fluide su Pro. Come sempre le esplosioni a tutto schermo sono colpevoli dei cali al frame rate su entrambe le PlayStation, ma Pro in generale ne è meno colpita.

È interessante notare che tutti e tre i maggiori franchise di sparatutto fatti uscire recentemente impieghino tecnologie simili per fornire sia una qualità dell'immagine migliorata che un miglioramento tangibile su PlayStation 4 Pro, anche se le effettive implementazioni sono in qualche modo differenti. Titanfall 2, Battlefield 1 ed ora Infinite Warfare stanno tutti usando una combinazione di scaling della risoluzione dinamica e di temporal supersampling per produrre dei buoni risultati che siano ben bilanciati tra Xbox One, PS4 e PS4 Pro. Respawn ci ha detto che lo scaler dinamico è stato fatto uscire adesso anche sulla versione PC di Titanfall 2, un'opzione che vogliamo davvero vedere in più porting per PC.

Intanto, Battlefield 1 e Infinite Warfare aggiungono al tutto la tecnica di checkerboarding per spingersi verso risoluzioni più alte e, ancora una volta, i risultati nel complesso sono soddisfacenti. È ormai chiaro che la maggior parte dei titoli all'avanguardia non siano in grado di arrivare ad un 4K nativo su PS4 Pro, ma ci sono ancora vantaggi considerevoli rispetto all'hardware PS4 standard e siamo solo all'inizio dell'aggiornamento offerto dalla mid-gen di Sony. Ad un certo punto saremo costretti a chiederci quanto questi titoli siano prossimi a fornire i reali 3840x2160 offerti dall'hardware PC, ma questa è un'analisi che faremo un'altra volta.

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Richard Leadbetter

Technology Editor, Digital Foundry

Rich has been a games journalist since the days of 16-bit and specialises in technical analysis. He's commonly known around Eurogamer as the Blacksmith of the Future.
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