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Intel Core i7 5960X - review

Extreme Edition a otto core: la CPU consumer più potente mai realizzata.

Gli avanzamenti nella tecnologia di calcolo sono stati minimi negli ultimi anni. AMD ha concentrato le proprie risorse sui chip APU, combinando CPU e GPU, mentre Intel ha puntato più all'efficienza che all'aumento delle prestazioni. L'eccezione che conferma la regola è stato il lancio dei processori Sandy Bridge-E a sei core nel 2011. Tre anni dopo, vediamo finalmente un altro passo in avanti significativo nella potenza delle CPU: il Core i7 5960X, la stella della più recente linea enthusiast, vanta otto core con hyper-threading in un singolo chip. Un vero colosso quanto a prestazioni.

Haswell-E (E sta per enthusiast) debutta su una nuova piattaforma, basata sul nuovo chipset Intel X99. Ciò porta una serie di funzionalità moderne alla linea enthusiast, compreso il pieno supporto per SSD basati su PCI-Express e il debutto della RAM DDR4. Questo nuovo standard di memoria essenzialmente prosegue da dove sono arrivati i moduli DD3 di fascia alta: le velocità partono da 2133MHz e le specifiche salgono fino a 4000MHz, ai margini del territorio delle GDDR5 di fascia bassa. Le DDR4 fanno le stesse cose del precedente standard a voltaggi significativamente inferiori, e anche se questi vantaggi non avranno grosso impatto sul gaming, le cose cambiano in caso si utilizzi il PC per la creazione di contenuti multimediali impegnativi. Non c'è però retrocompatibilità: i moduli DDR3 non entrano negli slot DDR4, quindi chi vorrà aggiornare il proprio sistema dovrà tenere conto delle spese aggiuntive derivanti dall'impossibilità di poter riutilizzare le vecchie RAM.

L'aspetto più notevole dell'Haswell-E è la sua totale distinzione dalle piattaforme mainstream. L'Haswell standard ha il suo punto più alto nel Devil's Canyon Core i7 4790K, un quad core ad alto clock con hyper-threading. L'Haswell-E entry-level, il Core i7 5820K, vanta sei core (con hyper-threading) ed è pienamente sbloccato, e costa appena $50 in più del 4790K. La linea enthusiast di Intel in effetti non supporta più i processori quad core, e anche l'offerta 'economica' rappresenta un sostanziale miglioramento rispetto alla piattaforma mainstream. Al 5820K si unisce il 5930K, leggermente più veloce e molto più costoso, che si distingue per il supporto a 40 corsie PCI Express invece che alle 28 della sua controparte più economica (fattore che limita il 5820K al supporto per le configurazioni dual GPU).

[AGGIORNAMENTO - La recensione di Anandtech suggerisce che il 5820K alloca otto corsie PCI Express per GPU in una configurazione a tre GPU, il che rende le nostre preoccupazioni infondate e rende il processore ancora più interessante.]

Alcune voci suggeriscono che la nuova Extreme Edition sia un chip Xeon a 12-core limitato. Lo schema dimostra invece che il chip è una configurazione nativa a 8 core con 20MB di cache condivisa, 2.6 miliardi di transistor e una superficie di 17.6mm x 20.2mm.
Intel Core i7 5960X Intel Core i7 5930K Intel Core i7 5820K Intel Core i7 4970K Intel Core i5 4690K
Velocità di base 3.0GHz 3.5GHz 3.3GHz 4.0GHz 3.5GHz
Turbo (max) 3.5GHz 3.7GHz 3.6GHz 4.4GHz 3.9GHz
Core/Thread 8/16 6/12 6/12 4/8 4/4
Cache 20MB 15MB 15MB 8MB 6MB
Supporto memoria 4 Channels, DDR4-2133 4 Channels, DDR4-2133 4 Channels, DDR4-2133 2 Channels, DDR3-1600 2 Channels, DDR3-1600
TDP 140W 140W 140W 88W 88W
Prezzo all'ingrosso (USD) $999 $583 $389 $339 $242

In cima alla lista siede l'oggetto della nostra recensione, il 5960X a otto core, un prodotto degno del marchio Extreme Edition di Intel. I più recenti processori EE sono stati delle versioni più veloci delle CPU a sei core più economiche e facilmente overclockabili per colmare il divario con il modello di fascia superiore. Introducendo un chip a otto core, Intel ha aumentato il valore del marchio Extreme Edition. Anche il prezzo è 'estremo', ma c'è un chiaro vantaggio di prestazioni che l'overclocking di un processore più economico non può compensare.

Per provare un processore di questo tipo abbiamo bisogno di equipaggiamento all'altezza. La nostra scheda madre è la ASUS Rampage V Extreme. Come si addice a una scheda di fascia alta enthusiast, abbiamo abbondanza di porte PCI Express (un quad-SLI non dovrebbe essere un problema), supporto per M2 e SATA Express per l'utilizzo di unità a stato solido ad ampia banda, audio e networking (WiFi incluso) di primo livello e altre interessanti funzionalità, inclusa l'esclusiva 'OC Socket'. ASUS dichiara che il sistema alimenta la CPU tramite tutti i pin disponibili, permettendo un overclocking più stabile a livelli estremi, e afferma che OC Socket è in grado di portare le frequenze della DDR4 fino a 4000MHz.

La sensazione è di un sistema di livello pari a quello del processore che vi inseriremo, un mix suggestivo e a volte bizzarro di estetica e funzionalità costruito dal feedback della community fino alla funzione più piccola. L'inclusione di un interruttore 'ReTry' per un facile accesso al BIOS (senza cancellare le impostazioni) in caso di un overclock andato male è una delle caratteristiche di una scheda fatta su misura per una piccolissima nicchia di pubblico che voglia spremere al massimo le prestazioni dai propri kit. Se si ha intenzione di spendere un migliaio di dollari per un processore, perché non completare il tutto con una piattaforma di pari livello?

Ad affiancare la scheda madre ASUS sono alimentatore, RAM e dissipatore Corsair. Un alimentatore 'ultra-silenzioso' RM1000 fornisce la potenza necessaria, mentre il dissipatore ad acqua H105 tiene sotto controllo la temperatura del processore. Corsair fornisce anche la RAM, delle DIMM Vengeance LPX a 2666MHz. Abbiamo quattro moduli per la scheda madre quad-channel, quindi in teoria dovremmo avere più velocità delle piattaforme mainstream e il doppio della banda (l'Haswell standard supporta solo RAM dual-channel).

Quindi cosa può fare questo sistema? Prima dei test avevamo una seria preoccupazione circa il 5960X a otto core, vale a dire le sue velocità di clock sensibilmente inferiori a quelle del chip mainstream Devil's Canyon e dei chip a sei core. La frequenza è di 3.0GHz, valore che il turbo incrementa a 3.5GHz: una potenza enorme nelle applicazioni multi-thread, ma quanto ne avrebbe sofferto il throughput del singolo core?

Per cominciare abbiamo messo alla prova il chip con i nostri benchmark, per confrontare l'Extreme Edition con i dati già in nostro possesso. Abbiamo testato di recente il Devil's Canyon i7 4790K, e nella nostra workstation principale utilizziamo un Sandy Bridge-E i7 3930K a sei core (vecchio di tre anni, ma ancora fenomenale). Visto che i nuovi chip a sei core non erano disponibili per la review, questi sono stati i nostri punti principali di confronto. I dati, inclusi quelli dell'overclocking del 5960X, sono significativi:

Intel Core i7 4790K Intel Core i7 4790K/4.6GHz Intel Core i7 3930K Intel Core i7 3930K/4.4GHz Intel Core i7 5960X Intel Core i7 5960X/4.4GHz
3DMark 11 Physics 10480 10766 11703 13585 13438 15644
3DMark Physics 12180 12880 13640 15510 16433 19998
CineBench Multi-Core 9.62 10.07 11.03 12.48 15.08 18.68
CineBench Single-Core 1.97 2.0 1.53 1.71 1.54 1.97
x264 (fps) 19.07 19.92 20.56 23.94 29.00 35.73
Aida64 CPU Queen 56204 58790 65585 75926 78668 98708

Le prestazioni a singolo thread, come valutate da CineBench, si attestano su quelle dei Sandy Bridge-E, di due generazioni più vecchi, un risultato presumibilmente provocato dalle velocità di clock più basse. Alcuni benchmark vedono un 3930K overclockato molto vicino al 5960X stock. I test che coinvolgono più core in maniera aggressiva vedono però degli incrementi impressionanti. Intel non ha fatto dichiarazioni specifiche sulle prestazioni a livello di gaming, e chiede invece di considerare il 5960X come il chip per la workstation definitiva per piattaforma consumer. Più estremo è il carico di lavoro (il produttore cita come esempio chiave il lavoro con video a 4K), più veloce il risultato. Potete vederlo nel test x264 qui sopra. Anche a velocità di serie, il processore si lascia indietro la concorrenza. Con overclock a 4.4GHz siamo sugli stessi livelli del Devil's Canyon quad-core, ma con il doppio dei core abbiamo un miglioramento dell'87% a livello di prestazioni. A velocità di base il vantaggio cala a 52%, un distacco non enorme ma che ci si può ragionevolmente attendere da un chip Haswell a sei core overclockato.

Quindi, quanto è semplice overclockare il 5960X? E il tanto reclamizzato OC Socket di ASUS è all'altezza? Beh, il problema è che idealmente dovremmo avere un'altra scheda X99 a disposizione per confrontare i risultati, e purtroppo non l'abbiamo. Quel che possiamo dire è che la Rampage V Extreme ha reso il processo di overclocking relativamente semplice. Un wizard integrato nel BIOS chiede in che modo si voglia utilizzare il sistema e informazioni sul dissipatore, calibrando poi il sistema in maniera adeguata. Questo procedimento non ha funzionato per noi, ma le altre impostazioni automatiche nel BIOS combinate con alcune modifiche ci hanno permesso di raggiungere valori stabili di 4.5GHz nel giro di un'ora.

Gli strumenti di monitoraggio AI Suite di ASUS hanno prodotto però alcuni risultati allarmanti a questo livello: anche con il dissipatore a liquido, le temperature superano gli 80°, il voltaggio sale oltre 1.4v e il consumo energetico ammonta al sorprendente valore di 308W. Leggeri ritocchi al moltiplicatore e alla velocità di clock di base del processore ci hanno portato a 4.4GHz, con un consumo fortemente ridotto a 230W (42W a sistema inattivo), mentre il voltaggio richiesto si è stabilizzato a 1.3v. La temperatura, inoltre, è scesa a 62°. L'overclocking eliminerà sempre l'efficienza energetica (le frequenze di base non consumano oltre i 140W), ma si arriva sempre a un punto in cui il minuscolo incremento di 100MHz non vale semplicemente più l'energia necessaria a sostenerlo, e ad essere sinceri non ci sentiamo particolarmente a nostro agio nel far lavorare un processore da mille dollari a temperature troppo alte.

Le nostre tecniche di benchmark della CPU non dicono veramente nulla che già non sapevamo: il processore sbloccato è sufficientemente veloce da rendere la scheda grafica il collo di bottiglia, e le prestazioni sono essenzialmente identiche a quelle del Core i7 4790K Devil's Canyon a 4.4GHz con solo un piccolo, marginale vantaggio a fare la differenza. La tabella di utilizzo della CPU, più in basso, dimostra che neanche i giochi più impegnativi riescono a portare il carico al 50% nei nostri scenari di test.

I nuovi Haswell-E sono dunque adatti al gaming? Di quanta potenza di calcolo abbiamo bisogno in un'epoca in cui la GPU è il componente più rilevante? È da un po' di tempo che si dice che anche le CPU a sei core siano esagerate per giocare, una realtà dei fatti su cui avremmo potuto avere da ridire fino all'arrivo di Devil's Canyon, che fa girare Crysis 3 con meno incertezze rispetto al nostro Core i7 3770K Ivy-Bridge-E overclockato.

È chiaro che far girare uno dei nuovi processori Haswell-E con una singola GPU è uno spreco di tempo. I nostri test precedenti sulle CPU si sono dimostrati totalmente inadeguati a misurare le reali capacità di questo processore. Il nostro solito approccio consiste nel far girare dei titoli chiave a impostazioni grafiche massime e 720p senza utilizzare l'anti-aliasing multi-sampling. L'idea è far fare alla CPU tutto il lavoro necessario per preparare una scena di elevatissimo dettaglio, riducendo però il carico della GPU per evitare che quest'ultima diventi un collo di bottiglia.

I nostri test con il 5960X dimostrano come anche la più veloce GPU a singolo chip, la GTX 780 Ti, sia ancora il collo di bottiglia. I risultati su un 5960X overclokato sono molto, molto simili a quelli del 4790K Devil's Canyon di serie. Più pertinente dei risultati sui fotogrammi per secondo sono le nostre osservazioni sull'utilizzo della CPU, che potete trovare più in basso. Il 5960X ride in faccia a qualsiasi carico di lavoro in ambito videoludico che possiamo propinargli, gestendo tranquillamente anche i solitamente ostici Crysis 3 e Battlefield 4.

Core i7 5960X/4.4GHz Utilizzo medio CPU Utilizzo massimo CPU
Battlefield 4 149.3fps 32% 37%
Crysis 3 119.9fps 37% 49%
Metro Last Light 120.0fps 35% 43%
Tomb Raider 215.1fps 15% 17%
BioShock Infinite 167.3fps 15% 18%

I chip Haswell-E sono dunque di utilità limitata per i giocatori? Le statistiche di utilizzo mostrano che i titoli più impegnativi spingono il Devil's Canyon vicino ai suoi limiti, e che un passaggio a sei core potrebbe dare i suoi frutti in futuro nel caso si utilizzino due (o più) schede video di fascia alta in parallelo, anche se l'era delle DirectX 12 potrebbe portare con sé un minor bisogno di potenza di calcolo. In ogni caso la linea enthusiast ha già riscosso i favori dei giocatori intenzionati a trasmettere del gameplay in streaming. Gli streamer più dediti di Twitch amano il modo in cui strumenti come Open Broadcaster Software, in congiunzione con una scheda di acquisizione, permettono loro di ottenere risultati molto migliori in termini di qualità dell'immagine utilizzando l'encoding x264 gestito dalla CPU piuttosto che, ad esempio, encoder hardware.

Altri giocatori potrebbero voler far girare i loro titolo a impostazioni alte in 3D, o a 120fps/144fps per adattarli ai propri schermi di fascia alta. Come dimostrato dai recenti test sull'Oculus Rift DK2, far girare titoli PC impegnativi in realtà virtuale richiede un enorme incremento nella potenza di calcolo per creare un'esperienza avvincente e priva di problemi. Un Core i7 Devil's Canyon è la nostra scelta per i giocatori che utilizzino una configurazione a singola GPU, ma chi vuole esplorare opzioni più esotiche ha bisogno di una potenza di calcolo di livello più estremo. Il 5960X, in cambio, richiede giochi che sfruttino maggiormente le configurazioni multi-core, ma visto il modo in cui un i7 quad-core con hyper-threading surclassa un normale i5 quad-core su vari titoli moderni, è chiaro come la transizione sia già avviata. I giochi bloccati su quattro thread offriranno però prestazioni inferiori rispetto al 4790K, a meno di overclockare il 5960X.

Il gioco a frame-rate oltre gli standard fps è qualche che abbiamo intenzione di esplorare più in dettaglio una volta che avremo preparato le configurazioni SLI o CrossFire adeguate, ma nel frattempo vi accenniamo questo: un Core i7 5960X con una GTX 780 Ti e una Radeon R9 290X installate che fa girare Crysis 3 e Battlefield 4 a 1080p e impostazioni adeguatamente impegnative. Simultaneamente.

Il 5960X è così potente che abbiamo potuto far girare contemporaneamente Battlefield 4 e Crysis 3 in simultanea, uno su GTX 780 Ti e l'altro su Radeon R9 290X. Le prestazioni sono leggermente degradate visto che i titoli girano in finestra per mantenere le cose gestibili. Abbiamo usato FRAPS e gli strumenti integrati di BF4 per monitorare le prestazioni. Cliccate sull'immagine per vederla a risoluzione superiore.

Intel Core i7 5960X: il verdetto del Digital Foundry

Questo non è il primo processore veramente estremo prodotto da Intel. Chi possiede un prodotto dell'attuale linea enthusiast probabilmente conosce i mostruosi chip a 12-core, 24-thread disponibili per la sua piattaforma. Si tratta però di processori Xeon per server dal prezzo elevato, circa $2.500, che non è possibile overclockare molto a causa del moltiplicatore bloccato. Il Core i7 5960X richiede la migrazione verso una nuova piattaforma, ma fornisce oltre i due terzi delle prestazioni al 40% del prezzo. Non che la nuova Extreme Edition sia economica (stiamo parlando di una CPU da mille dollari), ma le proporzioni con il Devil's Canyon suggeriscono chiaramente che Intel sta fornendo il tipo di prestazioni che ci si aspetterebbe da un processore a otto core.

Per estensione, i processori a sei core Haswell-E (5820K e 5930K) dovrebbero rivelarsi anch'essi molto potenti, e nel caso del primo il rapporto prezzo/prestazioni è potenzialmente eccellente. L'unico svantaggio è il supporto del chipset X99 alle DDR4: ovviamente introdurre una RAM tecnologicamente all'avanguardia è buona cosa, ma al momento i costi di questa memoria sono molto alti in confronto alla DDR3 e ciò annulla la maggior parte del risparmio rappresentato dal 5820K. Chi è intenzionato ad andare oltre i quad-core di Intel può spulciare i prezzi dei 3930K usati, in base al confronto tra l'overclocking degli Haswell-E a sei core con quello dei Sandy Bridge-E.

La bellezza del PC è che la piattaforma può soddisfare i bisogni del singolo utente. Ci saranno sempre persone che vorranno quel livello aggiuntivo di performance (che sia per gaming di nicchia, editing video di fascia alta, etc.), e che forse sono rimasti indifferenti dai miglioramenti registrati dopo l'arrivo del Sandy Bridge-E a sei core nel 2011. L'introduzione di un processore nativo a otto core colma questa mancanza e al tempo stesso ridà al marchio Extreme Edition un certo livello di prestigio. Il primo processore a otto core di Intel potrà essere oltre la disponibilità economica della maggior parte dei giocatori, ma le mosse fatte in ambito Haswell-E sono generalmente benvenute, e una volta che i prezzi delle DDR4 si saranno stabilizzati sospettiamo che il 5820K possa fornire un rapporto sensato tra prezzo e prestazioni.