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Verso la GDC: Windows 10 vs SteamOS - articolo

Il Digital Foundry esplora due visioni in competizione per il futuro del gioco su PC.

Tra meno di un mese, la Game Developers Conference (GDC) si svolgerà a San Francisco. A parte la presentazione di Project Morpheus lo scorso anno, la manifestazione di recente ha mancato di annunci di rilievo, ma quest'anno promette di essere diverso. Una Microsoft rivitalizzata continuerà a promuovere Windows 10 per i videogiochi, mentre Valve rilancerà la sua Steam Machine. Ci verranno proposte due visioni molto diverse del futuro dei videogiochi su PC, e anche se le specifiche dello scontro restano avvolte nel mistero, alcune informazioni stanno cominciando a venire a galla.

L'obiettivo di una piattaforma PC veramente aperta ha condotto alla nascita dell'iniziativa delle Steam Machine di Valve, in seguito ai piani di Microsoft di erigere un massiccio muro in Windows 8 con il Windows Store. Ovviamente nulla vieta agli utenti di far girare il proprio codice sull'OS, ma l'introduzione di un app store di Microsoft completamente controllato da Redmond è stato un colpo d'avvertimento per Valve, la cui piattaforma Steam si basa sulla natura aperta della piattaforma Windows. La contromossa? Investire serie risorse in un'alternativa basata su Linux per il gioco su PC.

"Il grosso problema che frena Linux sono i giochi. Le persone non capiscono quanto siano fondamentali i giochi nell'indirizzare gli acquisti degli utenti”, ha detto Gabe Newell di Valve. "Vogliamo rendere il più facile possibile far girare i 2.500 giochi di Steam anche su Linux. È una strategia di protezione. Credo che Windows 8 sia una catastrofe per tutti nell'ambito PC. Credo che perderemo alcuni OEM di valore, che usciranno dal mercato, e che i margini crolleranno per molte persone. Se ciò dovesse accadere, sarà bene avere delle alternative per proteggersi da questa eventualità”.

Alcuni potrebbero obiettare che le previsioni iniziali di Newell si siano rivelate delle insensatezze allarmiste: Steam continua a prosperare su Windows e Microsoft capisce sicuramente l'importanza di Valve per il proprio sistema operativo, ma non liquideremmo così velocemente queste preoccupazioni. All'epoca dei commenti, il fondatore di Valve non poteva sapere che i tentativi di Microsoft di sfondare nel mercato mobile avrebbero fallito così malamente, e che senza quel supporto cruciale Windows Store non avrebbe acquisito impulso. Anche se non c'è dubbio che Windows 10 farà girare Steam senza problemi, Microsoft non ha rinunciato ai suoi piani nonostante il capitombolo di Windows 8. Stavolta il sistema si chiama Universal Apps, ed è tanto invitante quanto pericoloso per la natura di piattaforma aperta del PC.

Si può dire che le preoccupazioni di Valve riguardo il pericolo di una trasformazione del PC in piattaforma chiusa fossero allarmiste, visto che il risultato è stato una sorta di clone lasciato a metà dell'App Store. Il prodotto 'next-gen' cross-platform di Microsoft basato su Universal Apps è però interessante, e potenzialmente preoccupante. È chiaro che a Redmond stiano ancora cercando di ottenere più controllo sul loro OS.

"Che si tratti di realizzare un gioco o delle applicazioni, ci sarà un modo di scrivere un'applicazione univerrsale che punti all'intera famiglia di prodotti”, ha rivelato Terry Myerson di Microsoft all'evento dello scorso ottobre dedicato a Windows 10, rivelando che gli sviluppatori in ambiente Windows 10 potranno creare giochi e app in grado di girare su PC, telefoni, tablet e Xbox One.

È una prospettiva affascinante per gli sviluppatori: dopotutto, la possibilità di lanciare istantaneamente il proprio lavoro su una vasta gamma di piattaforme è ovviamente attraente. Anche se il vecchio Windows Store non è riuscito a guadagnare trazione, l'aggiunta della base di utenza di Xbox One, che conta 10 milioni di utenti ed è in crescita, potrebbe fare la differenza. Gli utenti potrebbero muovere verso l'iniziativa Universal Apps sapendo che un singolo acquisto dovrebbe funzionare su più piattaforme. Il grosso svantaggio per tutti è che ciò rafforza il controllo di Windows da parte di Microsoft, mettendo in pericolo la natura aperta della piattaforma. E non è solo Microsoft a tentare di aggiungere limitazioni a un sistema aperto: con le ultime revisioni di OSX, anche Apple sta tentando di cominciare a limitare la capacità degli utenti di far girare programmi non scaricati dall'App Store di iTunes, o perlomeno a rendere la cosa più difficile.

Windows 8 potrà non essere stato la catastrofe predetta da Newell, ma il fallimento di Windows Store non ha chiaramente diminuito l'entusiasmo di Microsoft nell'idea di controllare il proprio OS. A nostro avviso, la strategia protettiva adottata da Gabe Newell con Linux è rilevante in vista dell'arrivo di Windows 10 tanto quanto lo era con il predecessore di quest'ultimo.

"Affinché ci sia innovazione, è necessario che accadono alcune cose che non si verificano su piattaforme chiuse”, ha detto Newell. "Valve non esisterebbe oggi senza PC, e così Epic, Zynga o Google. Nessuna di esse sarebbe esistita se la piattaforma non fosse stata aperta. C'è la forte tentazione di chiuderla, perché sono eccitati dalle possibilità insite nel limitare l'accesso della competizione ad essa. Noi abbiamo potuto beneficiare di tutto ciò che è PC e Internet, e dobbiamo continuare a capire come dovranno esserci piattaforme aperte”.

La modalità Big Picture di Steam è un'interfaccia veramente impressionante in stile console, ugualmente efficace su Windows, Linux e OSX. Lo stesso non può però dirsi della libreria di software, in cui il dominio di Windows è enorme.

Tutto ciò ci riporta a SteamOS, Steam Machines e controller dedicato, che ci aspettiamo di vedere mostrati il prossimo mese alla GDC. La sfida che Valve ha di fronte nel lanciare questa nuova piattaforma resta difficile come sempre, ammesso che non lo sia di più. Gli annunci iniziali di SteamOS sono stati fatti con tempismo perfetto: Windows 8 ha inizialmente fallito nel conquistare il favore dei giocatori, e visto che lo sviluppo delle API DirectX 11 era in stallo, molti sviluppatori guardavano alle OpenGL di SteamOS come alternativa, anche per il suo invidiabile supporto cross-platform (funziona su Linux, Windows, Mac e mobile).

Una serie di intoppi ha però portato al rilancio di Microsoft. Windows 10 sembra in generale un miglioramento enorme rispetto al suo predecessore, ma delle caratteristiche spefiche mettono in luce il bisogno della scommessa SteamOS e il livello di concorrenza rappresentato da Microsoft. Lo sviluppo di Universal Apps è una diretta conseguenza del fallimento di Microsoft nel competere con iOe e Android rendendo Windows Store indispensabile per gli utenti PC. Nel frattempo, l'emergere delle API Mantle e le deludenti prestazioni grafiche di Xbox One hanno portato la casa di Redmond a voler rimettere in sesto le DirectX. Non ci aspettiamo che che le DirectX 12 cambino significativamente lo scenario Xbox One, ma la loro attrattiva è notevole su PC, sia in ambito desktop che mobile.

Sono le DirectX 12, in particolare, ad aver causato dei grattacapi a SteamOS. La vecchia Microsoft avrebbe lanciato Windows 10 come un costoso aggiornamento, e gli sviluppatori sarebbero stati costretti a produrre versioni DX11 e DX12 dei loro giochi per farli girare sul maggior numero possibile di PC. Il risultato? Frammentazione e approccio poco convinto allo sviluppo DX12, esattamente ciò che abbiamo visto con le DX11 prima che l'arrivo di Xbox One mandasse in pensione le API precedenti. Windows 10 è un aggiornamento gratuito, e il rilascio delle stesse API su Xbox One snellisce ulteriormente lo sviluppo. L'operazione sarà costosa per Microsoft, ma risolverà il problema della frammentazione delle API. Inoltre, molti dei miglioramenti delle nuove API di Microsoft non fanno parte di OpenGL, rendendo di conseguenza SteamOS meno attraente per gli sviluppatori.

Un grosso problema che SteamOS dovrà affrontare è la limitata portabilità dei titoli comprati su Windows e la capacità di giocarli sull'OS di Valve. Alcuni titoli come Dying Light (nell'immagine) ed entrambi i Metro Redux sono disponibili, ma sono l'eccezione e non la norma.

Le OpenGL hanno la reputazione di ottenere grandi risultati a un livello più basso, come Mantle e DX 12, ma molto di ciò deriva dalla presentazione Approaching Zero Driver Overhead GDC, con risultati notevoli ottenuti utilizzando le estensioni OpenGL di Nvidia. Il feedback che abbiamo ricevuto da alcuni sviluppatori afferma però che sia estremamente difficile lavorarci, e che esse non siano in uno stato che permetta di lanciare dei giochi. In effetti, l'emergere delle DX12 minaccia di lasciare indietro SteamOS, con le ultime OpenGL a confrontarsi con le più vecchie DX11.

Valve ne è cosciente e sta facendo tutte le mosse giuste. Un elemento che possiamo confermare dell'offensiva della società prevista per la GDC è la presentazione di nuove API grafiche dai creatori delle Open GL, Khronos, con un ovvio coinvolgimento di Gabe Newell e compagnia. Le glNext vengono descritte come “API grafiche cross-platform ideate per processori e tecniche di programmazione moderni”. La sessione sarà sponsorizzata da Valve e il supporto alla presentazione è impressionante, con la presenza di Epic (Unreal Engine) e Unity, per non menzionare Johan Andersson di DICE, uno degli architetti più importanti delle API Mantle di AMD, il cui lavoro sembra essere stato inestimabile nel dare forma alle DirectX 12.

All'evento sarà presente anche Dan Baker, architetto grafico di Oxide Games. Oxide ha prodotto la demo stress test Star Swarm per Mantle, e ha una profonda comprensione delle API. Nel maggio del 2014, Baker ha scritto un affascinante post in cui spiega perché Mantle e DX12 sono così importanti, illustrando di cosa sia capace la tecnologia e perché essa sia in grado di cambiare il gaming. È un post ormai vecchio, ma in qualche modo profetico nell'evidenziare il bisogno di glNext.

DX11 (in cima) contro DX12 in 3DMark. Notate come le vecchie API sfruttino più un singolo core della CPU e come le nuove distribuiscano il carico su più core. L'utilizzo generale della CPU cala, il che è una buona notizia per tutti, ma a beneficiarne saranno in particolare i processori AMD e i chip mobile, che non avranno bisogno di girare al massimo in molti scenari di rendering.

"Oxide ha un forte interesse nel supportare altre piattaforme oltre a Windows”, ha scritto Baker. “La nostra speranza è che Mantle sia una chiamata alle armi per portare API di forza industriale a piattaforme come SteamOS, Linux, Android e MacOS. Il problema più grande per noi nel passare ad altre piattaforme è le relativa debolezza del software grafico… da un punto di vista economico, ha poco senso confidare che Microsoft faccia la cosa giusta”.

L'arrivo di glNext dovrebbe perlomeno assicurare che SteamOS possa competere con le DirectX 12 o forse perfino sorpassarle in termini di funzioni per la GPU e utilizzo a basso livello. Il coinvolgimento di Johan Andersson di DICE suggerisce che le cose potrebbero andare proprio così, assicurando la competitività di SteamOS.

Valve deve però convincere a un livello più generale che SteamOS sia una valida alternativa a Windows. C'è il serio rischio che il sistema operativo non riceva il supporto di cui ha bisogno per prosperare, e definirlo una 'scommessa protettiva' fa apparire la piattaforma come un ripiego piuttosto che l'alternativa completa e vibrante a Windows che dev'essere.

"Windows 8 è un'enorme tristezza", ha detto Newell a The Verge. "Nuoce a tutti nel mondo PC. Invece di nuovo entusiasmo e acquisti di hardware e software su cui farlo girare, c'è stato un calo superiore al 20% nelle vendite PC. Dovrebbe esserci un aumento del 40%, non un declino del 20%, ed è questo che mi spaventa veramente. Quando ho cominciato a usarlo ho detto 'o mio dio…'. Trovo che Windows 8 sia inutilizzabile”.

Sono passati due anni da quando Gabe Newell ha depennato Windows 8. In questo periodo abbiamo visto l'OS trasformarsi in una versione più snella, con l'interfaccia da tablet disabilita con facilità e praticamente dimenticata dai possessori di PC desktop. Non è una rivelazione ma è un solido sistema operativo. Non possiamo che chiederci cosa penserà Newell di Windows 10, e se SteamOS possa essere veramente visto come il veicolo di un cambiamento genuino: le build beta sono sembrate competenti e poco ricche di funzionalità. Sappiamo che il design dello Steam Controller è stato finalizzato e che il pad verrà mostrato nella sua forma finale alla GDC, dove probabilmente vedremo anche molte più Steam Machine, ma ciò che dovrà esserci sono i giochi, e molti, insieme a una valida argomentazione che possa convincere gli utenti della validità di Linux e SteamOS come alternative praticabili.

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Richard Leadbetter

Technology Editor, Digital Foundry

Rich has been a games journalist since the days of 16-bit and specialises in technical analysis. He's commonly known around Eurogamer as the Blacksmith of the Future.

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