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Cyber Gadget Retro Freak - recensione

Sette console del passato in un'unica macchina. Meglio del Retron 5?

Dopo una legione di cloni che hanno offerto prezzi economici e prestazioni instabili, il Retron 5 del 2014 è stato una ventata d'aria fresca. Proposto come soluzione all-in-one per i giocatori in cerca di esperienze vintage, la console di Hyperkin basata su Android copriva un'ampia serie di formati tra cui SNES, Mega Drive e Game Boy Advance, ed era completa di funzioni specifiche dell'emulatore come salvataggi e filtri dello schermo. Era quasi inevitabile l'arrivo di rivali che avrebbero seguito lo stesso approccio, e il primo a materializzarsi è Retro Freak, prodotto giapponese di una piccolissima compagnia nota chiamata Cyber Gadget. Un veloce sguardo alla lista delle specifiche rivela un prodotto molto simile al Retron 5, ma vi sono alcune differenze fondamentali, alcune molto positive, altre meno.

A livello puramente fisico, il Retro Freak è una console che fatica a catturare l'occhio. È squadrata, grigia e coperta di slot per le cartucce dei vari formati supportati, che la rendono una specie di groviera uscito da un incubo. A suo favore, il Retro Freak ha le dimensioni notevolmente più piccole del Retron 5, che la rendono più facile da collocare sotto alla televisione. La macchina di Cyber Gadget offre un bonus aggiuntivo nel fatto che è composto da due parti: l'unità principale, che contiene il cuore del sistema, e l'adattatore per cartucce, di gran lunga il più corposo e che può essere separato dall'unità principale quando non lo si usa.

A differenza del Retron 5, il Retro Freak permette di portare le ROM dalle cartucce a MicroSD. Una volta fatto questo, si può scollegare l'adattatore per le cartucce e riporlo se lo si vuole. Ciò rende il sistema ancora più facile da integrare nel vostro spazio dedicato all'intrattenimento: la parte principale della console ha all'incirca le dimensioni di una cartuccia per SNES.

La lista di formati vintager supportati dal Retro Freak è stupefacente: Famicom, Super Famicom/SNES, Mega Drive/Genesis, Game Boy, Game Boy Color, Game Boy Advance e PC Engine / TurboGrafx-16. È anche possibile giocare i titoli del Master System con un adattatore Power Base Mini, e Cyber Gadget sta lavorando su un suo adattatore in grado di supportare la console a 8-bit di Sega e la sua parente portatile, il Game Gear. L'inclusione del supporto per l'amato PC Engine di NEC dà al Retro Freak un notevole vantaggio sul Retron 5, ma la mancanza di supporto per NES è bizzarro: è comunque disponibile un adattatore di terze parti per aggirare il problema, quindi la situazione non è ideale ma non uno scoglio insormontabile.

A differenza del Retron 5, venduto con il proprio controller wireless e dotato di porte per i pad di NES, SNES e Mega Drive, il Retro Freak offre una soluzione con cavo tramite le tre porte USB (due se si utilizza la sola unità principale) sulla parte frontale della macchina. Nella confezione è incluso un controller che ha più di una caratteristica in comune con il classico pad dello SNES, ma la maggior parte delle opzioni USB funzionano. Un DualShock 4 connesso tramite cavo ha risposto perfettamente, così come un controller per Sega Saturn collegato tramite uno speciale adattatore USB.

Spiace l'assenza di supporto Bluetooth per il controllo via wireless, ma non si tratta di un problema fatale. Anche se avremmo voluto rispolverare i pad originali per un'esperienza veramente autentica, ma la vasta selezione di controller USB sul mercato rende la scelta molto ampia. Se proprio voleste giocare con i vostri pad originali, Cyber Gadget ha prodotto un adattatore opzionale, disponibile separatamente o incluso nella più costosa edizione premium della macchina.

Come si può prevedere, giocare un titolo sul Retro Freak è leggermente diverso che farlo con l'hardware originale. Inserire una cartuccia in uno dei molti slot attiva un software che effettua il dump dei dati e, se il gioco esiste nel database della macchina, fa comparire titolo e informazioni come studio di sviluppo e data di lancio. Prima di caricare il gioco è possibile calibrare varie impostazioni tra cui figurano filtri dello schermo, layout dei tasti e trucchi. È anche possibile applicare delle patch; se avete un oscuro RPG giapponese con traduzione fan-made in inglese, potete applicare quest'ultima ai dati ricavati dalla cartuccia originale.

I filtri sono praticamente gli stessi offerti dal Retron 5, ed è meglio ignorarli a meno che non preferiate giocare attraverso quello che sembra uno spesso strato di unto. Possono essere applicate delle linee di scansione per emulare l'aspetto che un gioco avrebbe su di una vecchia TV a tubo catodico, ma è semplicemente un altro filtro applicato sopra all'immagine e le linee di scansione non sono correlate in alcun modo con i pixel su schermo. Il risultato finale è spesso accettabile, ma ben lungi dall'essere completamente autentico.

In effetti vi consigliamo di lasciare semplicemente l'immagine com'è. L'uscita HDMI a 720p della console potrà non essere fedele ai titoli originali come li abbiamo giocati nei primi anni '90, ma rende un buon servizio ai pixel. I puristi sosteranno che utilizzare un CRT e un costoso upscaler è l'unica vera scelta, ma per tutti gli altri il retrogaming non ha mai avuto un aspetto così bello, con l'ovvia eccezione del Retron 5 e di qualsiasi altro set-top box basato su Android.

L'emulazione è al livello di quella del Retron 5, cosa che non dovrebbe sorprendere visto che entrambe le macchine montano lo stesso SoC Rockchip 3066 e utilizzano un OS basato sulla piattaforma Android di Google. La differenza tra giocare un titolo su Retro Freak e sull'hardware originale è quasi impercettibile da parte di un giocatore occasionale; abbiamo notato che il sonoro è leggermente fuori sincrono con alcuni giochi per NES e Mega Drive, ma a parte questo l'esperienza è molto simile a quella originale. Non è autentica al 100%, ma l'unico modo per giocare in maniera assolutamente fedele è usare le console originali o optare per un sistema clone che imita l'hardware più che il software. Scegliendo simili opzioni rinuncereste alla comodità permessa da un sistema che copre così tante piattaforme del passato.

La capacità del Retro Freak di far girare le ROM è un altro punto di vantaggio sul Retron 5, che ha bisogno di un hack per fare la stessa cosa. Le ROM di cui viene effettuato il dump sulla console sono criptate e non possono essere utilizzate su altri sistemi: chi vuol farlo deve investire in un Retrode 2. Le ROM possono comunque essere scaricate da internet e fatte girare dal sistema, cosa che rende un po' incoerente l'approccio di Retro Freak alla pirateria nell'ambito dell'emulazione.

Un altro punto di vista è che il Retro Freak potrebbe essere indirizzato un po' a tutti i tipi di utenti: i puristi possono usare le loro cartucce originali, mentre chi preferisce scaricare può ignorare del tutto quest'elemento e rimuovere l'ingombrante adattatore per le cartucce e utilizzare semplicemente il “cervello” principale della console, una piccola unità di plastica che può essere comodamente portata a casa di un amico per una sessione di azione vecchia scuola. Il Retron 5 non offre questo tipo di flessibilità.

Cyber Gadget Retro Freak: il verdetto del Digital Foundry

Il Retro Freak potrà aver smosso le acque ai tempi del suo annuncio, ma alla prova dei fatti è una macchina molto simile al Retron 5 e offre poche vere sorprese. Sfrutta gli stessi hardware e OS di base e offre le stesse funzioni: salvataggi di stato, supporto per patch e filtri dello schermo sono solo tre esempi. La possibilità di far girare i titoli per PC Engine è un chiaro bonus, mitigato in parte dalla mancanza di supporto per le cartucce del NES e l'utilizzo di pad USB, mentre la macchina di Hyperkin è dotata di controller wireless. Il Retro Freak non può poi sfruttare i pad originali, a meno che non si voglia spendere qualcosa in più.

Con i due sistemi virtualmente pari in termini di prezzo (il Retron 5 costa circa £129, il Retro Freak circa €159, escluse le spese di spedizione da Play-Asia), l'acquisto potrebbe benissimo dipendere dalle preferenze personali. Entrambe le macchine sono eccellenti piattaforme da retrogaming che offrono un'uscita nitida a 720p e supportano una serie di buone funzioni, e soppesare pro e contro di ciascuna è vitale se non si è certi di quale acquistare.

Se controllo wireless, pad originali e supporto per NES sono importanti per voi, la macchina di Hyperkin è una buona scelta, ma l'inclusione della compatibilità con PC Engine e la possibilità di effettuare il dump delle ROM per uso personale renderà probabilmente il Retro Freak un'offerta più attraente a un pubblico più vasto di appassionati, anche se il supporto per titoli NES e controller originali è possibile solo tramite hardware aggiuntivo.

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Damien McFerran

Contributor

Retro fanatic and tech bore Damien has been writing words for professional publication since 2006, but has yet to fulfill his lifelong ambition of being commissioned by Your Kitten Magazine.

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