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Dino Dini's Kick Off Revival - recensione

Nemmeno un 'cartellino gaillo'.

Sono passati quasi trent'anni dall'arrivo di Kick Off di Dino Dini. Per gli 'amighisti' e gli 'ataristi' della prima ora come il sottoscritto la visuale a volo d'uccello fu una novità a cui fu difficile abituarsi. Anche se era chiaro che si trattava di una rivisitazione arcade ultraveloce del calcio reale, il divertimento che il gioco di Dino Dini riuscì a generare fu incredibile, soprattutto per come riusciva far crescere l'abilità dei giocatori anche dopo mesi e mesi di partite all'ultimo sangue. Il successo fu immediato soprattutto grazie anche alla facilità di organizzare tornei più o meno strutturati, stante la possibilità di giocare in uno contro uno collegando due joystick ai computer di Commodore o Atari.

L'arrivo di Kick Off 2 nel 1990 migliorò ulteriormente un gameplay quasi perfetto, ma fu l'uscita di Player Manager a cavallo tra i due a creare un sistema perfetto. Il suo editor di tattiche rese il gioco ancora più complesso e divertente, costringendo i giocatori a recarsi ai tornei con la dotazione d'ordinanza: joystick e dischetto delle tattiche. La Kick Off mania durò qualche anno ma l'arrivo delle console e della saga Evolution Soccer/Winning Eleven fece presto finire nel dimenticatoio gli ometti ultraveloci di Dino Dini che obbligavano a giocare con un occhio al radar senza il pallone calamitato ai piedi come invece accadeva in Sensibile Soccer.

Di seguiti di Kick Off se ne sono visti parecchi nel corso degli anni, in particolare su PC, ma nessuno è riuscito a riprodurre la magia e perfezione di gameplay del secondo capitolo della serie. Questo Dino Dini's Kick Off Revival segna un ritorno del marchio ad opera di Dino Dini con un'esclusiva temporale sulla console di Sony che dovrebbe durare solo sei mesi ed è la versione che abbiamo provato per voi. Dal punto di vista tecnico si nota subito che non siamo di fronte a un clone dell'originale e questo onestamente è un male: i giocatori sono ometti in 3D animati abbastanza maluccio e, grazie anche al contorno di uno stadio tridimensionale spoglio e piuttosto brutto, ci hanno fatto rimpiangere molto velocemente gli sprite ultraveloci che avevamo apprezzato all'epoca del gioco originale.

A ogni scivolata il campo rimane segnato indelebilmente. Dopo un tempo sembra di giocare una partita a Shanghai.

Non sappiamo se nelle intenzioni degli sviluppatori il termine revival fosse sinonimo di versione migliorata o di clone dell'originale, ma l'impressione è quella di una libera reinterpretazione che cerca di riproporre gli elementi fondamentali del gameplay della serie, purtroppo con scarso successo. Solo due sono gli aspetti ad essere stati ben riprodotti del gioco originale: il primo è il tocco libero che obbliga a controllare la palla senza poterla agganciare. Il che richiede di eseguire i consueti movimenti 'avvolgenti' necessari a far cambiare la direzione di corsa del giocatore mantenendone il possesso.

Per diventare veramente bravi serve tuttavia parecchia pratica e tanta dedizione ma questo sistema rende il gioco molto dinamico, grazie anche alla possibilità di contrastare l'avversario nel mandare la palla nelle direzioni più impensate. Un altro elemento inalterato è l'aftertouch, ovvero la possibilità di alzare o dare effetto al pallone calciato con una certa forza verso destra e verso sinistra per generare traiettorie imprevedibili nei tiri o nei cross.

Con questi presupposti si potrebbe pensare di essere di fronte a un clone di Kick Off in grado di garantire lo stesso divertimento dell'originale, ma purtroppo non è così per vari motivi. Il primo riguarda lo zoom della visuale: è troppo limitata a una zona di campo ristretta, impedendo di giocare nello stretto con compagni nelle dirette vicinanze. Il radar è utile ma se anni fa si usava solo per i cambi di gioco sulle lunghe distanze ora e necessario affidarvisi anche per le giocate sulla media, rendendo molto difficoltoso il gameplay mirato alla costruzione del gioco rispetto alla classica palla lunga e pedalare.

I portieri sono delle pippe atomiche ma questo è solo uno dei problemi di questo Kick Off Revival. 

In seconda battuta non ci sono piaciute per nulla le meccaniche di gestione del tiro inteso come potenza e direzionalità: nel primo caso ci siamo accorti subito essere assente una feature che aveva contribuito a rendere molto vario il gioco di Kick Off 1 e 2 ovvero la tecnica dello stop and goal. Tenendo premuto il pulsante di fuoco senza muovere il giocatore si poteva caricare un passaggio corto veloce che, se eseguito in sequenza e con precisione, permetteva di effettuare un raffinato tiqui-taca. Con una squadra ben posizionata si poteva andare in porta in modo diverso dai lanci lunghi con cui tutti imparavano a giocare inizialmente. La pressione del tasto serve solo a tenere agganciato il pallone senza poter direzionare il giocatore stesso per fare i dribbling: utile per i principianti, eresia per chi ha imparato a farlo manualmente accompagnando il pallone con le rotazioni.

Ma l'aspetto più deludente riguarda il sistema di controllo legato al tiro: come nell'originale solo un pulsante è necessario per gestire un gameplay fatto di tiri, passaggi, colpi di testa e scivolate. Purtroppo c'è qualcosa che non va nella gestione dei primi due elementi perché spesso non si riescono ad eseguire tiri potenti e precisi, nonostante la barra sia completamente caricata. La stessa cosa vale per i passaggi e la sensazione è che non sia stato svolto un adeguato lavoro di testing del gameplay per permettere al giocatore un pieno controllo. Anche la velocità di corsa dei giocatori o di spostamento del pallone è nettamente inferiore a quella dell'originale anche se questa è probabilmente una scelta dovuta al diverso sistema di controllo utilizzato di cui vi parliamo al termine della recensione.

Di questa scarsa attenzione per gli elementi di base del gameplay che avevano decretato il successo dell'originale, ci si accorge al volo anche da altri fattori: i calci d'angolo sono mal gestiti, col giocatore che si mette a girare intorno al pallone senza che venga mostrata alcuna opzione di tiro per creare cross fantasiosi con cui sorprendere la difesa. La stessa cosa vale per le punizioni verso la porta. I portieri rinviano sempre allo stesso modo e non è possibile controllarli durante i rigori. La fisica del rimbalzo del pallone è discreta ma non raggiunge nemmeno lontanamente la velocità, fluidità e coerenza nei rimbalzi dell'originale. Lasciamo perdere la consistenza dei portieri: beccano gol praticamente da ogni posizione, accennando solo ogni tanto qualche parata decente.

Graficamente il gioco è molto spartano, decisamente troppo anche per gli standard di un titolo così datato.

Il gameplay di questo Kick Off Revival si conferma quindi una pallida imitazione dell'originale che infastidisce già dopo pochi minuti i veterani della serie e lascerà alquanto perplesse le legioni di figli di PES/Fifa desiderosi di mettere le mani su una leggenda del calcio arcade di quella che è stata l'epoca d'oro del gioco su PC. I difetti non si fermano qua e vanno oltre la giocabilità: gli arbitri folli che nell'originale ammonivano o espellevano a caso o con criterio a seconda di chi era assegnato alla partita (Steve Screech dove sei?) sono scomparsi, sostituiti da un semplice bot che fischia senza mai espellere o ammonire anche in occasione di entrate assassine da dietro.

E il contorno? Il gioco mette in campo solo le nazionali dell'europeo attualmente in corso permettendovi di giocare un'amichevole o di ripetere il torneo in essere con i gironi. Niente editor di competizioni, di squadre o dei singoli giocatori per non parlare delle tattiche: in gioco abbiamo potuto usare solo il 4-2-4 e nonostante abbiamo provato tutte le combinazioni possibili di tasti sul Pad, non siamo riusciti a capire come modificare le stesse in partita.

La pochezza delle opzioni è evidenziata anche dall'impossibilità di selezionare diversi livelli di difficoltà, di lunghezza degli incontri e di tipologie di campo oltre a quello normale: le varianti bagnate o fangose che facevano schizzare o rallentare la palla erano un'eccellente variazione sul tema e rendevano ancora più evidente il divario nella skill tra i giocatori umani. Oltre al singleplayer e all'uno contro uno sulla stessa console, l'unica vera innovazione riguarda la possibilità di giocare online contro un altro avversario umano tramite l'opzione netplay, che funziona piuttosto bene anche se abbiamo dovuto attendere parecchio prima che il matchmaking trovasse un altro avversario da metterci contro, ma vista la valutazione complessiva abbiamo il sospetto non saranno in molti a portarsi a casa questo revival.

Il trailer di lancio di Kick Off Revival. Siamo lontani anni luce dalla giocabilità, fluidità e varietà dell'originale.Guarda su YouTube

La realtà dei fatti è che anche una conversione perfetta, o ancora meglio un'evoluzione dell'originale capace di sfruttare la grafica e i sistemi di controllo multitasto, avrebbe sofferto di un difetto congenito relativo al sistema di controllo che l'avrebbe resa difficilmente utilizzabile sulle macchine da gioco moderne. Le levette analogiche dei joypad odierni hanno una corsa cortissima e usando solo il pollice è impossibile raggiungere con costanza le prestazioni dei joystick a microswitch che usavamo nei primi anni '90. La loro estinzione ha probabilmente condannato uno dei titoli calcistici più divertenti di tutti i tempi a un oblio che nemmeno una realizzazione impeccabile avrebbe potuto evitare.

4 / 10

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Dino Dini's Kick Off Revival

PS4, PlayStation Vita, PC

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Matteo Lorenzetti

Contributor

Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.
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