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Dream Chronicles

Un brusco risveglio dal mondo dei sogni.

Pensare di avventurarmi in un "punta e clicca" vecchia scuola con un pad di nuova generazione stretto tra le mani è una delle cose che, videoludicamente parlando, più mi lascia perplesso: non tanto per il genere in sé, che adoro alla follia, quanto piuttosto per la difficoltà intrinseca associata al dover muovere un puntatore dalle dimensioni contenute su uno schermo televisivo in alta definizione senza l'ausilio del mouse. C'è forse qualcosa di più sadico?

Questo, tutto sommato, anticipa in parte i miei sentimenti scaturiti dall'aver provato Dream Chronicles, ultima creatura di PlayFirst attualmente disponibile nel meandri digitali di Playstation Network e Xbox Live. Il titolo, porting dell'omonimo primo capitolo di una serie attualmente disponibile su PC, si configura come un punta e clicca fantasy dalle meccaniche di gioco piuttosto semplificate, articolato su 18 livelli che fanno da cornice ad altrettanti enigmi da risolvere.

Se in meno di 2 minuti riuscite a trovare un pesce, una rana, un gatto e un piccione, questo è il gioco che fa per voi...

Protagonista dell'avventura è Faye, una donna dalla fantozziana fortuna che, al proprio risveglio, scopre non solo di aver perso il marito, scomparso chissà dove senza il minimo preavviso, ma di dover pure fare i conti con una figlia e un intero villaggio caduti vittime di un sonno profondo da cui non sembrano intenzionati a svegliarsi. Toccherà dunque a Faye, la sola persona cosciente, il compito di porre fine all'incantesimo che aleggia sul villaggio e, grazie all'aiuto di alcune indicazioni lasciate misteriosamente dal marito, salvare amici e famiglia.

Come? Semplicissimo: risolvendo la lunga scia di indovinelli che i ragazzi di PlayFirst hanno pensato di lasciarci in dono. Ciascun livello sarà infatti caratterizzato da uno o più enigmi che, una volta superati, sbloccano l'accesso all'area successiva: le location sono statiche, e forniscono al giocatore una sorta di istantanea bidimensionale del setting corrente. Per nostra fortuna, e per dare un minimo senso di dinamicità all'intera baracca, è possibile attivare una telecamera ravvicinata in 3D che si rivelerà piuttosto utile nella ricerca degli oggetti.

Gli enigmi proposti sono di varia tipologia, attinti a piene mani dal repertorio del genere: rebus, indovinelli, ricerca e combinazione di oggetti vari. Ma mentre i primi due risultano sin troppo accessibili e dalla soluzione spesso così scontata da sembrar infantile, niente risulta più frustrante e dannatamente irritante del cercare gli oggetti richiesti: se fare pixel hunting sul monitor di un PC è già abbastanza deleterio per l'umana pazienza, provate a farlo su un televisore 32 pollici. Il risultato è pura agonia.

La biblioteca ... immancabile in qualsiasi avventura grafica che si rispetti.

Esclusion fatta per i primi livelli, la perfidia dei designer aumenta di colpo senza motivo, costringendo il giocatore al sacrificio delle diottrie pur di trovare quanto cercato: non saranno pochi i casi in cui vi ritroverete a cliccare dovunque in preda alla disperazione, affidando le vostre preghiere alla buona sorte.

Se poi considerate un sistema di puntamento (nella fattispecie, la levetta analogica sinistra del pad) estremamente lento e non certo eccelso in quanto a precisione, lo spegnimento prematuro della console non è un'evenienza così remota.

Una direzione artistica apprezzabile in linea con l'atmosfera fantasy e un comparto sonoro di buona fattura sono i pregi principali di un porting su console ambizioso ma destinato a mancare il proprio obiettivo: con una trama praticamente inutile ai fini del gioco, una longevità piuttosto esigua e un'eccessiva semplicità degli enigmi proposti che si alterna a un pixel hunting impietoso, l'adventure proposto da PlayFirst manca di profondità, ancora prima che di appeal, per far breccia persino negli appassionati del genere.

4 / 10

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Dream Chronicles

PS3, Xbox 360

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A proposito dell'autore
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Alberto Destro

Contributor

Eterno Peter Pan intrappolato nel corpo di un trentenne, ha barattato la propria ombra per tastiera e controller. Il tutto per la gioia dell'adorata moglie, che si chiede cos'ha fatto per meritarsi un tale nerd.
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