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Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, Kojima al massimo della forma - preview

Big Boss torna in azione dopo lo spiazzante prologo.

Los Angeles - C'è poco da dire, Hideo Kojima è un vero e proprio maestro della regia ed è capace come pochi di catalizzare emozioni e tensioni in pochi minuti di filmato. Allo stesso modo Kojima Production è celebre per essere sempre stata in grado, anche quando l'intera industria nipponica arrancava, di spremere le console fino all'ultimo chip in modo da avere un comparto tecnico che rappresenti lo stato dell'arte dell'intera industria.

Dopo l'interlocutorio Ground Zeroes il regista/autore/gamedesigner giapponese è pronto a levare i veli a quello che sin da subito è stato presentato come il vero quinto capitolo della serie di Metal Gear Solid: Phantom Pain.

Si comincia subito dove si era finito alla fiera di Sony, ovvero col lunghissimo trailer di presentazione. Musica azzeccata e molto orecchiabile accompagna tutta una serie di immagini che riassumono il dramma di Big Boss e introducono la nuova storia. Una storia che a quanto possiamo intuire sarà cruenta, matura e sanguinosa che in passato, sempre meno legati ad uno stereotipo dell'agente segreto e della spia alla James Bond e sempre più umano.

Lo avevamo intuito nel drammatico finale di Ground Zeroes, ma Snake si troverà costretto a vivere scene davvero drammatiche, come la morte di amici e compagni e la perdita di cose preziose. Una drammatica epopea che sarà anche esemplificata dalle condizioni di salute di Big Boss. Il protagonista, infatti sanguinerà, si ferirà, verrà menomato, quasi ad essere una metafora vivente della sua stessa vita.

Il mondo open world che si aprirà davanti ai vostri occhi sarà sorprendente come qualità visiva e scelte cromatiche.

Prima sarà il braccio meccanizzato,poi una cicatrice sul volto: l'impressione è che Kojima abbia voluto esagerare, per testimoniare ancora una volta che l'industria giapponese è viva e vegeta ed è in grado di intercettare altrettanto prontamente i gusti di un pubblico ormai sufficientemente maturo e preparato per godere e amare una storia di questo tipo.

"Snake si troverà costretto a vivere scene davvero drammatiche, come la morte di amici e compagni"

A tutta questa serietà, fa però poi da contraltare il gioco in sé stesso, o perlomeno il piccolo pezzo di demo mostrato in fiera, fortunatamente molto più simile allo stile e allo spirito della serie di quando sia stato Ground Zeroes. Se avete presente la nostra recensione del prologo di MGSV, sottolineavamo come uno dei problemi principali del gioco fosse la mancanza di tutti quegli elementi che hanno reso famosa la serie di Metal Gear, fondamentali non solo per dare continuità e riconoscibilità al prodotto di Kojima, ma anche per fornire al giocatore tutta una serie di strumenti ed approcci alternativi coi quali rendere più vario e profondo tutto il gioco.

Bene, da quanto abbiamo potuto vedere tutta la pletora di gadget e situazioni tipiche di Metal Gear Solid saranno presenti, andando in questo modo a colmare una delle lacune del prologo. In altre parole ci saranno scatole nelle quali nascondersi o potrete bussare su di un muro per attirare le guardie. Come se questo non bastasse avrete la possibilità di usare tanti nuovi gadget fantasiosi e divertenti.

Quello che sarà presto il più celebre è una sorta di palloncino da legare ad oggetti e persone sparse per il gioco in modo da sollevarle in aria e farle recuperare dal supporto aereo. Questa mossa sarà molto utile per sbarazzarsi dei cadaveri che lascerete dietro la vostra scia, ma anche per recuperare materiale e alleati grazie ai quali espandere Mother Base, ovvero una sorta di hub intorno al quale è incentrato tutto il gioco.

Big Boss, infatti, sta ricostruendo il proprio esercito nel bel mezzo del mare, su delle piattaforme al momento spoglie per via della mancanza di risorse e uomini. Durante le vostre missioni potrete recuperare prigionieri che si uniranno alla vostra causa, ma anche scavare per trovare materie prime da vendere al mercato nero o rubare interi container di materiale grazie ai quali espandere la base.

"Durante le missioni potrete recuperare prigionieri che si uniranno alla vostra causa"

In Metal Gear Solid V: The Phantom Pain potrete fisicamente visitare la base, scambiare quattro chiacchiere coi vostri alleati, come per esempio Ocelot, organizzare i lavori, ma soprattutto difenderla dagli attacchi nemici. L'espansione della base, però, non sarà solo un vezzo grafico, ma vi garantirà di avare accesso a un maggior numero di oggetti e tecnologie da produrre e farvi recapitare durante il gioco.

Questa dimensione manageriale, infatti, sarà solo complementare a quello che è il gioco, ovvero un enorme open world nel quale dovrete usare tutti i mezzi a vostra disposizione per portare a temrine la missione proposta.

La demo presente in fiera si apre con Ocelot e Snake a cavallo in un ambiente desertico. Il pistolero sta illustrando a Big Boss la sua missione, lasciando intuire che dopo Ground Zeroes la situazione si è fatta molto dura e celebre eroe è costretto a tornare in azione per riportare il grippo di mercenari in auge.

Le cicatrici sul volto di Big Boss sono testimoni silenziosi di ogni sua perdita e sconfitta.

Il primo compito è però piuttosto semplice: occorrerà recuperare un container di materiale all'interno di un avamposto nel deserto. A bordo del suo cavallo Snake potrà masticare diversi chilometri in pochi istanti, ma soprattutto potrà avvicinarsi ad aree sorvegliate senza destare sospetto scivolando sul fianco del cavallo in modo da essere al riparo dalla vista delle guardie.

"Il mondo di The Phantom Pain stupisce per la qualità visiva e la cura maniacale"

In questo modo il protagonista potrà avvicinarsi a sufficienza all'avamposto dove far fuori un sorvegliante e minacciare il successivo, che esattamente come in Ground Zeroes vi darà informazioni utili alla vostra missione, aggiornando la mappa e l'obiettivo.

Oltre all'ampiezza, il mondo di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain stupisce per la qualità visiva e la cura maniacale con la quale il team ha gestito le condizioni di tempo, assolutamente variabili e che vi porteranno ad essere travolti all'improvviso da una tempesta di sabbia , sia il ciclo giorno/notte. Lo scorrere del tempo non solo varierà in tempo reale le condizioni di luce, ma modificherà anche determinati elementi sulla mappa, spingendovi ad esplorarla per intercettare tutte le diverse variabili o semplicemente per trovare il momento giusto nel quale agire.

Quando la situazione si farà spinosa, però, potrete decidere di chiamare Mother Base per ottenere un aiuto. Si andrà dal farvi recapitare sul campo dell'equipaggiamento, magari direttamente sulla testa di una guardia che verrà messa K.o. dall'impatto, all'ordinare un bombardamento aereo, con il quale eliminare qualsiasi possibilità di resistenza o inseguimento da parte degli avversari.

Attraverso la classica sigaretta potrete far scorrere velocemente in avanti il tempo

La sensazione è dunque quella che Kojima e il suo team siano riusciti a tenere in mano le redini di un prodotto così ambizioso, dando al giocatore ancora più opzioni, alternative e libertà di quelle sperimentare in Ground Zeroes.

"Da questa prima dimostrazione del gioco siamo usciti assolutamente stupiti e sollevati"

Per ottenere questi risultati gli sviluppatori hanno dovuto riempire il gioco di umorismo e nonsense nipponico, che da una parte mascherano un po' di miopia da parte delle guardie, che non si insospettiscono a vedere diversi palloni con attaccato un loro collega librarsi nel cielo o uno scatolone piazzato nel bel mezzo del deserto, ma dall'altra strappano più di un sorriso, alleviando un po' le atmosfere grevi e drammatiche che è possibile intuire nel trailer.

Questo gusto orientale per l'eccessivo e il tamarro si trova anche in alcune divertenti mosse a disposizione di Snake, che dalla sua celebre scatola potrà sia emergere dall'alto per sorprendere i nemici alle spalle, sia lanciarsi fuori con un balzo, in modo da abbandonare il cartone in un punto come sorta di esca ed allontanarsi dalle guardie insospettite dal suo movimento.

Tutto questo è oltretutto condito da un comparto grafico di prim'ordine in grado di stupire ed ammaliare, nonostante anche Metal Gear Solid V: The Phantom Pain giunga sulle console di vecchia generazione.

Dal filmato abbiamo capito che dalla fine di Ground Zeroes a Phantom Pain è successo qualcosa. Non vediamo l'ora di scoprirlo.

Il motore grafico sembra ulteriormente migliorato e ripulito rispetto a quello visto in Ground Zeroes e il team promette oltretutto di faro andare a 1080p e 60 frame al secondo perlomeno in versione PS4.

Da questa prima dimostrazione del gioco siamo usciti assolutamente stupiti e sollevati: Metal Gear Solid V: The Phantom Pain è un Metal Gear fino al midollo e non sembra aver perso il suo DNA e il suo carisma tra le lande openworld del gioco. Kojima Production sembra in grande spolvero, ben intenzionata a stupire ancora una volta e riaffermare la forza e la vitalità del Giappone nel produrre videogiochi.

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.

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