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E3 2017: Microsoft porta il "vero 4K" su console - editoriale

Ma siamo pronti e soprattutto... ci interessa?

Alla conferenza E3 di ieri notte, Microsoft ha finalmente svelato i dettagli definitivi di quella che sarà la sua console "premium". Abbandonata la definizione in codice di "Project Scorpio", possiamo dunque cominciare a chiamarla con il suo vero nome: Xbox One X uscirà a novembre e costerà 499 dollari.

Le specifiche tecniche erano note già da tempo e quindi non hanno riservato particolari sorprese: parliamo di una macchina che avrà 6 Teraflop di potenza (come le schede grafiche per PC di fascia medio/alta), con 12 GB di RAM e un'ampiezza di banda pari a 326 Gb/s: a tutti gli effetti la console più potente mai creata (a spanne, circa un 50% in più rispetto alla PS4 Pro). Inoltre, le dimensioni fisiche sono addirittura minori a quelle di Xbox One S, il che indica una cura ingegneristica non indifferente, come evidenziato anche dalla presenza di una GPU raffreddata a camera di vapore, tecnica impiegata nelle schede PC più costose.

Grazie a questa forza bruta (e al fatto di puntare, nella maggior parte dei casi, ad un aggiornamento a 30Hz), Xbox One X dovrebbe essere in grado di garantire quella "vera" esperienza 4K che Microsoft ha chiaramente identificato come propria strategia di marketing, con un velenoso riferimento alla rivale PS4 Pro, capace di raggiungere tale standard solo occasionalmente e per il resto costretta ad affidarsi a pregevoli quanto eloquenti escamotage tecnici.

A livello hardware, Xbox One X è davvero ben fatta: potente il quadruplo di Xbox One originale e addirittura più piccola della versione 'slim' S. Basterà a far digerire il prezzo di 499 dollari?

Al di là di questo vantaggio tecnico, Xbox One X dovrebbe averne anche un altro rispetto alla rivale made in Sony, ossia il fatto che sulla nuova console tutti i giochi del catalogo Xbox One beneficeranno automaticamente di alcune migliorie grafiche (viene citato, ad esempio, un miglior filtraggio delle texture), senza alcun bisogno di intervento da parte degli sviluppatori tramite patch e simili. Anche chi possiede un normale schermo 1080p dovrebbe vedere alcuni di questi benefici, perché i giochi saranno comunque disegnati a risoluzione 4K e poi scalati per adattarsi allo schermo (tecnica denominata supersampling e in grado di produrre una migliore qualità d'immagine, con meno artefatti e simili).

Ovviamente, è anche prevista da parte di Microsoft un'intensa opera di aggiornamento dei propri titoli first-party per rendere l'esperienza su Xbox One X ancora più ricca, rimarcando le differenze con quella che ormai dobbiamo considerare la versione "base" della console. Per quanto riguarda l'update ai titoli di terze parti, tutto dipenderà dalla volontà delle singole aziende, ma c'è da sperare che la presenza di due console "premium" spinga ora gli sviluppatori ad offrire un supporto più completo e soddisfacente rispetto a quello di cui finora ha potuto godere PS4 Pro (non sempre sfruttata a dovere).

Il grande interrogativo che aleggia nell'aria è: sarà sufficiente questa indubbia superiorità in termini di potenza per convincere il pubblico a digerire un prezzo di 499 dollari, che tradizionalmente si è rivelato poco fortunato per il mondo delle console domestiche? L'obiettivo è chiaramente quello di intercettare i gamer "hardcore" più esigenti dal punto di vista tecnico, che non si accontentano più della risoluzione sub-1080p e delle limitazioni grafiche imposte dagli ormai vecchi hardware di inizio generazione, e per superarle sono disposti a fare un investimento economico maggiore.

Il problema lampante è che molti di questi gamer potrebbero già possedere un PC che, pur costando di più, offre anche prestazioni maggiori (raggiungendo e superando, ad esempio, lo standard dei 60fps) e comprende un catalogo in larga parte condiviso con quello di Xbox One. Di converso, 499 euro potrebbero essere invece considerati "troppi" dai classici utenti console in cerca di nuove emozioni. Vedremo se il tutto si tradurrà in una situazione di stallo sul mercato, o se invece Microsoft ha trovato il giusto equilibrio tra prezzo e prestazioni.

Microsoft ha mostrato circa 40 titoli, di cui circa 20 'esclusive console', ma la line-up first party rimane il suo punto debole in questa generazione...

Insieme al suo nuovo hardware, Microsoft ha ovviamente presentato anche una serie di titoli ed esclusive in grado di sfruttarlo al meglio, a partire dal nuovo Forza 7 fino a Metro: Exodus, a cui si sono aggiunti il reveal ufficiale del nuovo Assassin's Creed: Origins (che stavolta sembrerebbe "nuovo" davvero) e del prossimo gioco di Bioware, intitolato Anthem, che mi è parsa la cosa più interessante e tecnologicamente avanzata tra quelle mostrate alla conferenza.

A parte l'immancabile Forza 7, però, la line-up first party è sembrata un po' fiacca, confermando quello che ormai è un problema consolidato per la current gen di Microsoft, soprattutto rispetto all'attivissima produzione delle rivali Sony e Nintendo. Sea of Thieves rimane una grande incognita, che potrebbe sancire tanto il ritorno al successo di Rare quanto il suo definitivo tramonto, mentre Crackdown 3 è e rimane, a giudizio di chi scrive, un titolo di seconda fascia, soprattutto ora che i riferimenti alla distruzione resa possibile dalla fantomatica "potenza della cloud" sembrano definitivamente scomparsi.

Altra grande assente è stata la VR: in un momento in cui tutti sembrano lanciarsi a capofitto in questa nuova avventura tecnologica, Microsoft è stata piuttosto silente a riguardo. Scopriremo con il tempo se si tratta di disinteresse, semplice atteggiamento attendista o se sono in arrivo sorprese, magari con un evento dedicato.

L'ultimo acuto della conferenza è stato l'annuncio che la retro-compatibilità di Xbox One verrà estesa anche ai titoli del catalogo Xbox originale: sicuramente una buona notizia per chi pensa che i videogame siano un patrimonio culturale che deve poter sopravvivere al concetto di "generazione", così come avviene per libri, film e musica. Nel complesso, dunque, non si può dire che la conferenza E3 2017 di Microsoft non sia stata ricca di spunti interessanti, con una nuova console in arrivo e tante anticipazioni di bei titoli futuri.

Anthem di Bioware è probabilmente la cosa più bella, dal punto di vista tecnico e non solo, vista finora su Xbox One X.

Per qualche motivo, però, l'annuncio della "console più potente di sempre" non sembra aver creato quell'ondata esplosiva di commenti ed entusiasmo che ci si aspetterebbe in simili circostanze. Sarà, forse, perché le meraviglie del 4K sono impossibili da percepire per i molti che (come il sottoscritto) hanno seguito la conferenza tramite il video ultra-compresso dello streaming YouTube; o forse perché da una nuova console potente il quadruplo della precedente ci aspettiamo tutti un miglioramento grafico irrealistico, nell'epoca del fotorealismo già compiuto e dei diminishing returns (quel sadico principio in base a cui, oltre una certa soglia, sforzi maggiori non corrispondono più a benefici visibilmente maggiori).

Starà a Phil Spencer e soci, nel corso dei prossimi mesi, il compito di accendere l'entusiasmo nei confronti di Xbox One X e di dimostrare che la sfida per i 4K "veri" è il nuovo terreno su cui si giocheranno gli anni residui di questa generazione di console, senza dubbio la più movimentata di sempre.

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Luca Signorini

Contributor

Luca gioca e scrive da quando ha scoperto le meraviglie del pollice opponibile. È giornalista ma soprattutto appassionato; non gli toccate Metroid, Stallone, i Black Sabbath e la carbonara e sarete suoi amici per sempre.

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