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E3 2018: Quake Champions - prova

iD Software trasforma i suoi gladiatori negli eroi di Overwatch?

L'impatto di Blizzard sulla scena degli sparatutto con l'arrivo di Overwatch è stato innegabile: il focus sul diversificare l'esperienza di gioco al massimo pur mantenendo il bilanciamento del gameplay è da sempre stato il loro marchio di fabbrica degli sviluppatori di Irvine. Prima con gli strategici (Warcraft, Starcraft) poi con gli RPG (World of Warcraft) e infine proprio con lo shooter che un paio d'anni fa li ha fatti emergere come dominatori della scena fino all'arrivo dei Battle Royale nel 2017. Tra gli anni novanta e i primi duemila, gli sparatutto competitivi vedevano id Software dominare le linee analogiche e ISDN insieme al suo eterno rivale di sempre, Unreal Tournament.

Saltando in avanti di quasi vent'anni e una quindicina di Call of Duty, dopo ecco id Software tornare in sella sul suo vecchio cavallo di battaglia: dopo aver rispolverato il gameplay di Quake con il progetto gratuito Quake Live nel 2010, l'azienda di Dallas prova a rimodernizzare la sua proprietà intellettuale attingendo da tutte le evoluzioni del genere di cui abbiamo parlato poco fa. Con Quake Champions l'obiettivo è piuttosto chiaro: prendere il gameplay tutto skill e velocità che ha reso famosi campioni del passato come Fatal1ty e il nostro Stermy per contaminarlo con tutti gli elementi che fino ad oggi hanno rappresentato l'evoluzione degli sparatutto sia dal punto di vista della giocabilità sia da quello commerciale.

L'obelisco della modalità Sacrificio. Al posto della bandiera c'è un anima da scarrozzare in giro per la mappa.

La struttura di Quake Champions è molto simile a quella di molti titoli free to play con microtransazioni: in occasione dell'E3 in corso id Software sta mettendo a disposizione il gioco completo di tutti gli eroi per una settimana di free to play su Steam. Al momento del lancio la situazione cambierà: un personaggio gratuito sarà a disposizione di tutti (Ranger) per fare in modo di avere i server più pieni possibile, ma per chi vorrà portarsi a casa l'esperienza completa dovrà procedere all'acquisto del Champions Pack che sblocca tutti gli eroi a disposizione. È una collezione dei reietti degli FPS di casa id che spazia dall'omonimo protagonista di DooM, ad Anarki , Sorlag e Visor di Quake III Arena, lo Strogg di Enemy Territory e l'immancabile William "B.J." Blazkowicz di Wolfenstein. Ovviamente non mancherà la possibilità di acquistare eroi singolarmente ed equipaggiamenti dall'estetica particolare, sia con denaro vero sia con le ricompense sbloccate ottenendo risultati di rilievo tramite il classico sistema a lootbox.

Non c'è tuttavia una vera progressione del nostro personaggio: gli eroi si possono evolvere a livello di skin, così come le armi ma tutto rimane bilanciato per mettere tutti nella condizione di vincere. L'unica vera variabile è quella dell'abilità speciale dell'eroe prescelto pensata per dargli un vantaggio offensivo o difensivo durante le partite. C'è chi può diventare invisibile per un breve periodo di tempo, chi può teletrasportarsi rapidamente da un punto all'altro dello scenario, chi crea uno scudo, ma anche c'è chi carica a cazzotti i nemici travolgendoli, oppure spara palle di energia per o ancora piantare a terra un totem curativo in grado rigenerare l'energia propria o dei compagni di squadra.

Suona familiare? Per forza, sono varianti meno invasive delle ultra di Overwatch rivisitate e corrette per l'occasione e dobbiamo dire che, per le ore che abbiamo trascorso in compagnia di Quake Champions, funzionano tutte piuttosto bene senza sbilanciare eccessivamente il gioco. Tolte queste due particolarità (abilità degli eroi e microtransazioni) Quake Champions è un classico remake dell'originale Quake III Arena: mappe piccole piene di punti di respawn di armi, armature, energia, quad damage, jumpad, portali di teletrasporto e precipizi dove suicidarsi allegramente. Anche le modalità rispecchiano il gameplay del passato, tra deathmatch, team deathmatch, instagib, duel (con eroi preselezionati) tutti con le loro mappe specifiche e la modalità sacrificio, variante del caro vecchio capture the flag.

Quake Champions presenta numerose modalità, e il caro vecchio Instagib a colpi di railgun è uno di quelli.Guarda su YouTube

Tutte sono giocabili liberamente solo per divertimento ma anche in modalità classificata, per andare a comporre quell'elemento competitivo in stile ladder che ci sia aspetta da un titolo di questo genere. In quest'ultimo caso le ricompense paiono essere più appetibili, ma è anche più probabile trovare suol proprio cammino giocatori più forti e squadre più organizzate rispetto a chi entra in partita solo per il gusto di farsi due frag in allegria. Questo anche se l'elemento competitivo e di skill è talmente elevato che Quake Champions non sembra proprio essere il tipo di gioco adatto a chi si vuole rilassare.

Come potete vedere dai video a corredo dell'anteprima, id Software non ha modificato la formula del gameplay ultraveloce marchio di fabbrica della serie, creando uno spin-off di Quake III Arena. SI tratta di una combinazione di sparatorie condizionate dalla rapidità di spostamento del giocatore condita da salti continui dovuti alla natura platform delle mappe che sono completamente nuove. Anche le armi giocano una parte fondamentale nel caratterizzare la giocabilità di Quake Champions: tornano infatti grandi classici come il lanciarazzi, la railgun, il laser a getto continuo, il gauntlet per umiliare gli avversari, la doppietta e altre variazioni sul tema di quelle viste nel corso degli anni. Il gameplay è stato preservato al 98%, visto che il salto planato per coprire maggiore distanza non sembra essere stato introdotto e anche il rocket jump non pare essere altrettanto efficace; quest'impressione potrebbe essere l'età che avanza del sottoscritto in concomitanza con gli anni trascorsi dall'ultimo match a Quake Live.

Un classico deatmatch tutti contro tutti: l'Elvin mantiene ancora riflessi decenti nonostante l'età.Guarda su YouTube

id Software ha quindi scelto l'E3 2018 per rivelare il suo prodotto agli appassionati. Un approccio comprensibile e coraggioso: il brand Quake è ancora apprezzato da una nicchia di estimatori e proporre oggi un gioco così strettamente legato ai fasti di una community PC capace di funambolismi via mouse e tastiera irraggiungibili da parte dell'utenza joypad non ci fa pensare a un futuro facile per questo titolo. Ma il ritorno sulla cresta dell'onda degli eSport, legata alla skill richiesta per primeggiare, potrebbero essere un asso nella manica di Bethesda e id Software. Il fatto che stiano tenendo alto un certo modo di vedere gli fps competitivi è sicuramente lodevole, soprattutto nell'ottica di far scoprire ai più giovani quant'era dura la vita sui server in uno sparatutto "vecchia scuola" come questo.

Vedremo se nella sua incarnazione finale Tim Willits saprà sorprenderci con delle novità inaspettate: per il momento Quake Champions sembra essere un fan service di buon livello con idee e infrastruttura mutuate dalla concorrenza il cui successo è tutto fuorché scontato. Da quello che vediamo il completamento è ormai imminente, anche se la sensazione è che manchino all'appello parecchie mappe, modalità, e probabilmente anche molti eroi non ancora annunciati. Aspettatevi quindi una recensione dettagliata su cosa sarà possibile fraggare nella versione finale.

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Matteo Lorenzetti

Contributor

Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.
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