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Eldest Souls - prova

Divinità, pixel e tante, tante botte….

Ed eccoci all'edizione primaverile del Festival dei Giochi di Steam, che accende i riflettori su un'ampia selezione di nuove produzioni indipendenti, con decine di demo gratuite.

Tra queste l'occhio non ha potuto evitare di cadere su Eldest Souls, che già dal nome e dai primi flash visivi ha riportato alla mente sanguinosi trascorsi videoludici.

Si tratta di un action game con visuale isometrica, esclusivamente incentrato su boss-fight. Il resto lo avete già intuito, vero?

Esattamente. Ad inquadrare la natura dell'esperienza ci si impiega davvero poco. Giusto il tempo delle presentazioni con i comandi base (movimento, schivata, attacco semplice, attacco caricato), e siamo al cospetto del primo nemico.

Sin da questo primo scontro si respira un'aria di sfida intensa, che richiede al giocatore attenzione, concentrazione, studio del nemico e tempismo nella scelta delle finestre di attacco e schivata. Le meccaniche di base sono invero semplici e già ampiamente rodate, con qualche lieve diversificazione.

Su tutte è essenziale l'efficacia del colpo caricato, che è la chiave per infliggere danni consistenti ai vari boss. Se utilizzerete esclusivamente i colpi base, il quantitativo di danni inflitti sarà irrisorio. Sarete invece portati ad anticipare ogni serie di attacchi con un colpo caricato, che non solo terrà elevata la carica di una barra apposita che svolgerà a tutti gli effetti da damage buff, ma vi permetterà persino di scagliare un colpo speciale tramite la pressione di un tasto con il giusto tempismo.

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Queste azioni, certo, vi esporranno maggiormente ai colpi del nemico, che con una singola serie di attacchi è in grado di azzerare la barra vitale del nostro alter-ego, ma saranno altresì indispensabili per condurvi al trionfo. Da qui si dipana il tecnicismo di un combat system che, lo dobbiamo ammettere, per quanto tutt'altro che avveniristico ci è sembrato sin da subito efficace.

All'alternarsi attacco-schivata (quest'ultima sempre cadenzata da una serie di indicatori che si ricaricano nel giro di qualche secondo), si aggiungono altri due elementi, due abilità attive assegnabili ai tasti dorsali del pad. La prima è legata ad uno skill tree modellabile attraverso l'utilizzo di talent point, con cui il gioco ci ricompensa ad ogni battaglia vinta.

Questi sono spendibili in tre tipologie di talenti: Guard, che implementa la resistenza ai colpi e consente di effettuare un counter; Windflow, che dota il nostro eroe di un colpo a distanza; e infine Fury, che ci consente di buffare il nostro danno per un tempo limitato.

La seconda, invece, è scandita dalle shard. Non è ancora chiaro come queste potranno essere ottenute ma l'unica cui abbiamo accesso in questa brevissima demo ci ha conferito il potere di colpire a distanza oggetti o nemici, avvicinandoci istantaneamente alla loro posizione e procurando qualche lieve danno.

Il Guardiano sorveglia l'ingresso della Cittadella. Credeteci, non sarà affatto una passeggiata entrare.

Complessivamente la mezz'oretta trascorsa su questa demo è davvero esigua per poter anche solo ipotizzare una riuscita o meno del sistema di progressione, o delle fasi di intermezzo tra una boss-fight e l'altra, che sono parse per la verità piuttosto semplicistiche.

Si intravede, prima di giungere al secondo ed ultimo boss che chiude la prova una volta sconfitto, un'area bloccata ed accessibile esclusivamente mediante il recupero di una chiave, il che lascia presagire la presenza di aree segrete, con sezioni e scontri magari opzionali.

Quel che possiamo constatare con un certo ottimismo è la riuscita delle battaglie, adrenaliniche, impegnative e divertenti grazie a nemici dotati di pattern offensivi schematici ma estremamente aggressivi. Gli scontri, inoltre, constano di due fasi; una volta ridotta la salute del nemico a metà, quest'ultimo subirà una modifica sostanziale non solo nel design estetico, ma anche ludico, impennando vistosamente l'efficacia ed il range del suo repertorio.

Una piccola considerazione possiamo farla anche sulla curva d'apprendimento, che potrebbe prospettarsi non proprio morbida. Lo stacco tra il primo ed il secondo nemico è piuttosto netto in termini di difficoltà, e ciò suggerisce la possibilità di una progressione bisognosa di attenzione sempre maggiore e minuziosa.

Il cavaliere Rass, stremato, è l'immagine iniziale di una Crociata di morte. Vi ricorda qualcosa?

Anche sul fronte narrativo, prevedibilmente, possiamo asserire ben poco. La battaglia del nostro eroe non meglio identificato sembra portata da una pace ormai remota. L'ira degli Dei, per anni prigionieri dell'umanità, è tornata ad abbattersi sui Regni sorti dalle ceneri dei templi votivi.

La vendetta celeste contro il giogo subito pare non aver risparmiato nulla e nessuno, portando sulla Terra desolazione e sconforto. La Grande Crociata è l'impresa che si appresta ad affrontare il nostro alter-ego, e che prima di lui hanno tentato in molti, invano. Lo sterminio, una ad una, delle divinità che popolano la Cittadella, antica prigione divina.

Al momento non c'è altro che si possa aggiungere con cognizione di causa su Eldest Souls. Di un paio di cose siamo però assolutamente certi, e per ora non è affatto poco: la battaglia contro gli Dei sarà tutto fuorché un'allegra scampagnata e il lavoro di Fallen Flag Studio troverà un buon riscontro nel giocatore famelico di tecnicismi ludici ma senza troppi fronzoli, e scontri all'ultimo sangue.

Il titolo è atteso quest'anno su PC e Nintendo Switch.

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Luca Del Pizzo

Contributor

Sedotto dalle avanguardie tecnologiche e da tutto ciò che porti emozione, Luca non può restare indifferente al fascino prorompente dei videogiochi. Ha la fortuna di coniugare questo amore con quello incondizionato per la scrittura. La vita, a volte, riserva cose meravigliose. Sino ad un nuovo Silent Hill degno di questo nome, tuttavia, non è ancora abbastanza.
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