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Empire of Sin - anteprima

John Romero si dà al crimine.

Il sodalizio tra John Romero e Paradox potrebbe sembrare un po' strano, ma ha delle potenzialità veramente interessanti.

Da una parte abbiamo uno dei volti più noti dell'industria, responsabile di "giochini" quali Wolfenstein 3D, Doom e Quake, e dall'altra uno dei più intelligenti e amati publisher attualmente sul mercato.

Una collaborazione che potrebbe da una parte dare all'estro del co-fondatore di id Software gli strumenti per realizzare la sua visione e dall'altra garantire che quella che arriverà sul mercato sarà un'esperienza degna di nota. Magari non al lancio, ma sicuramente dopo la solita cura ricostituente fatta di espansioni e aggiornamenti gratuiti.

In questo modo i dubbi che potrebbero sorgere osservando Empire of Sin assumono tutt'altra prospettiva. Da qui al lancio del gioco, previsto su PC, PS4, Xbox One e Switch nel corso dei primi mesi del 2020, infatti, tutto potrebbe cambiare e quegli aspetti apparsi ora poco approfonditi potrebbero venire espansi e curati in maniera più dettagliata.

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In Empire of Sin controlleremo uno tra i 14 gangster inseriti nel gioco. Alcuni di questi saranno reali, come il celebre Alphonse "Al" Capone, altri funzionali al gameplay. Ognuno di loro sarà però caratterizzato da abilità e bonus specifici nella gestione del proprio impero criminale. Nel gioco dovremo controllare direttamente uno di questi personaggi e condurlo per le strade della città con un unico obiettivo: la conquista di Chicago.

Empire of Sin è, infatti, ambientato nella metropoli del Michigan degli anni '20. Il proibizionismo la fa da padrone e i vari gruppi criminali si fanno la guerra per soddisfare i peccati della gente. Alcool, gioco d'azzardo e prostituzione sono solo alcuni dei business più remunerativi del tempo. Chi li controlla, controlla il flusso di denaro e di conseguenza anche la città.

Il nostro obiettivo, dunque, sarà impersonare un boss forestiero giunto da poco in città con un solo scopo: diventare il re di Chicago. Per fare questo dovremo partire da una base e una manciata di piccole attività per poi espanderci a dismisura nelle tre porzioni mappa che dovremo conquistare.

Il sistema di combattimento è preso di peso da X-COM.

Empire of Sin sarà diviso in tre fasi distinte ma complementari. C'è una parte di microgestione del proprio impero che va dallo sviluppo delle singole attività economiche all'espansione della propria base. Qui si potrà decidere il tipo di alcool da produrre, un elemento che incide sul suo costo di vendita, l'arredamento del bordello appena conquistato (che attirerà una tipologia di clientela specifica) o la gerarchia della propria organizzazione. Ogni soldato, infatti, avrà delle caratteristiche peculiari che potranno essere potenziate salendo di livello o promuovendolo.

Particolarmente interessante sembra essere la parte che riguarda i rapporti interpersonali: l'amicizia tra due gangster dovrebbe rendere più facile il reclutamento dell'amico, mentre due amanti potrebbero avere delle reazioni imprevedibili se si troveranno schierati su due fronti opposti dello stesso campo di battaglia. Si spareranno a vicenda perdendo poi la testa o rifiuteranno di premere il grilletto?

La seconda parte di Empire of Sin è legata all'esplorazione della mappa. Controllando il nostro alter ego, infatti, potremo andare in giro per la città a verificare lo stato dei nostri possedimenti o a conquistare il territorio rivale. Non mancheranno anche incontri casuali grazie ai quali accumulare esperienza o nuovi alleati.

Una volta conquistato un edificio potremo espanderlo e migliorarlo in modo da renderlo più facilmente difendibile e più redditizio.

Infine vi è la parte legata al combattimento. In questo caso Empire of Sin si tramuta in un clone di X-COM, con tanto di medesime icone ad indicare la validità di una copertura o la gestione dei movimenti. Un elemento di originalità è il fatto che, se lo scontro durerà troppo a lungo o vedrà impegnate armi di grosso calibro e esplosivi, la polizia potrebbe far capolino durante la battaglia, rendendo il tutto ancora più complicato.

I personaggi avranno un ruolo e delle abilità specifiche determinate sia da come li equipaggeremo sia da come li utilizzeremo. In altre parole se faremo compiere tutte le azioni più violente ad un commilitone da una parte aumenterà a dismisura le sue capacità sul campo di battaglia, ma al tempo stesso potrebbe sviluppare una personalità disturbata che lo renderà ingestibile durante gli scontri.

In teoria sarebbero presenti anche delle opzioni diplomatiche, ma essendo lo scopo ultimo (e unico) quello di far fuori la concorrenza dubitiamo che tali opzioni saranno particolarmente sviluppate.

Potremo scegliere uno tra 14 boss della criminalità. Alcuni saranno famosi, altri creati appositamente per il gioco.

Da questo primo assaggio, quindi, Empire of Sin sembra un prodotto dotato di un buon carisma e una buona struttura, anche se non particolarmente originale. I dubbi potrebbero sorgere sulla profondità e l'amalgama dei vari elementi, ma l'esperienza in questo campo di Paradox è straordinaria e speriamo che il publisher svedese dia le dritte giuste a Romero e il suo team per trovare la quadra.

Ricordiamo che Empire of Sin arriverà su PC, PS4, Xbox One e Switch nel corso dei primi mesi del 2020.