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End of Nations

Il primo, vero MMORTS?

A quanto pare la grafica non sarà certo uno dei punti di forza del prodotto (lo stile è conservativo e la realizzazione delle unità, impreziosita solo da qualche opzione di personalizzazione estetica, ricorda i titoli di vecchia generazione), ma nonostante questo le premesse per un'esperienza accattivante non sembrano mancare.

Uno degli aspetti più interessanti del prodotto deriva da una particolare scelta operata dagli sviluppatori: nel mondo di End of Nations non vestirete infatti i panni di chissà quale eroe o leggendaria unità, bensì della vostra base. Sì, avete capito benissimo: voi sarete la vostra personalissima base.

Il vostro quartier generale non avrà però una locazione fisica nel mondo di gioco e, infatti, essendo End of Nations un gioco basato su istanze a cui si potrà accedere mediante la world map e i menu della War Room, non proporrà alcuna un ambientazione persistente come ad esempio World of Warcraft.

Sebbene si possa immaginare il contrario, tutto questo si traduce in una realtà di gioco estremamente adeguata sia da una prospettiva narrativa che per ciò che concerne le dinamiche di un RTS.

La base, a cui sarà possibile accedere mediante la War Room e in cui si potrà invitare i propri amici, rispecchierà inoltre la vostra evoluzione per ciò che concerne il particolare sistema di progressione del gioco, realizzato in perfetto stile RPG.

Accumulando esperienza e salendo di livello, otterrete infatti nuove unità e abilità che saranno ben visibili direttamente nella vostra base; alcuni edifici potrebbero ad esempio sbloccare la possibilità di lanciare una super-arma o di garantire un bonus passivo. E cosa più importante, la magnificenza estetica crescerà in rapporto alla propria posizione nell'universo di gioco; gli MMO sono fortemente incentrati sulla possibilità di sfoggiare i traguardi raggiunti, le imprese portate a termine e la propria forza, e in questo senso End of Nations non farà alcuna eccezione.

La War Room, che Petroglyph vede come una diretta evoluzione delle classiche lobby, sarà inoltre caratterizzata da una serie di pannelli utili per visionare le missioni disponibili, le notizie relative alle attività dei propri amici o di altri giocatori, le social feature presenti (quali lista amici e Coalizioni, ovvero i clan), e i resoconti su tutte gli eventi speciali che si verificheranno nei server.

Come se questo non fosse abbastanza, la War Room si dimostrerà utilissima anche per analizzare la situazione attuale; selezionando la World Map si potrà osservare lo svolgimento dei conflitti in tempo reale (con confini mobili a rappresentare gli esiti delle singole battaglie), unirsi alle varie istanze “pubbliche” o limitarsi a osservarle in qualità di spettatore.

Le istanze pubbliche saranno ambientate in mappe enormi in cui potranno partecipare dai 30 ai 50 utenti alla volta. Essenzialmente si tratterà quindi di classici scenari PvP dove i giocatori potranno darsi battaglia, dedicarsi al grinding selvaggio, svolgere missioni, esplorare, darsi alla raccolta del loot per potenziare le proprie unità o anche solo interagire gli uni con gli altri. E questo è l'aspetto di End of Nations più in linea con la tradizione degli MMO, poiché strutturalmente le istanze pubbliche possono essere accostate alle zone di questing di un qualsiasi MMORPG.

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Davide Persiani

Contributor

Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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