Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

Epic: "non saremo mai un publisher"

Lo sviluppo dei giochi è fondamentale.

Epic Games, casa madre della serie di Gears of War e dell'Unreal Engine, non si cimenterà mai nella distribuzione, anche se per alcuni sarebbe l'evoluzione naturale della compagnia.

Perchè? Semplice, perché non vuole lo stress legato alla responsabilità di dover fare soldi per i propri sviluppatori.

"Non saremo mai un publisher - ha riferito a Eurogamer Mike Gamble, manager europeo di Epic - anche se per certi versi questa dovrebbe essere l'ovvia evoluzione della compagnia, che si è ingrandita tantissimo ed è entrata in contatto con molti sviluppatori".

"Per certi versi, possiamo dire di essere già uno sviluppatore, visto che tutto ciò che viene fatto con l'Unreal Engine parte da noi. Ma è una china molto scivolosa, che non vogliamo scendere".

"Non vogliamo questa responsabilità - aggiunge l'artista e level designer Alan Willard - è un enorme lavoro di amministrazione che non vogliamo accollarci".

"Siamo più che felici di aiutare i nostri partner con la nostra tecnologia e di consigliarli nello sviluppo. Ma non vogliamo anche essere responsabili dei loro stipendi o della distribuzione del prodotto sul mercato."

La crescita di Epic Games è stata vertiginosa. Ciò che una volta era Epic MegaGames, sviluppatore dell'emozionante FPS Unreal, è adesso una delle più influenti compagnie del settore.

L'Unreal Engine è presente in un sacco di giochi disponibili oggi sugli scaffali ma anche online, e la scelta di Epic di dare il motore grafico in licenza si è rivelata molto, molto redditizia.

È per questo motivo, spiega Willard, che la definizione di sviluppatore non è più adeguato a descrivere Epic.

"Siamo passati dall'essere uno sviluppatore di videogiochi all'essere sviluppatori e basta", spiega. "Invece che focalizzarci solo sui videogiochi, adesso, grazie al kit di sviluppo di Unreal, abbiamo una grande struttura di supporto, che va dagli sviluppatori indipendenti ai titoli tripla A. Gestiamo EA, Lucasarts, e altri grandi compagnie, giù fino al tizio che vuole sviluppare una app per iOS da vendere online".

Alcuni hanno rimproverato a Epic di essersi concentrata più sull'Unreal Engine che sullo sviluppo di nuovi giochi, ma Willard ha promesso ai fan che la compagnia continuerà a creare videgiochi in futuro.

"Oltre allo sviluppo dell'engine, allo stesso tempo stiamo creando titoli internamente e continueremo a farlo nell'immediato futuro", ha spiegato, "di certo non stiamo scomparendo dalla scena degli sviluppatori. Abbiamo solo un interessante business legato allo sviluppo di motori grafici che viaggia in parallelo con tutto ciò".

"Lo sviluppo di giochi è sempre la cosa più importante. Tutto parte dal fatto che creiamo giochi. Tutti in Epic lavorano ai prodotti che già conoscete, ma siamo anche occupati a sviluppare le future caratteristiche dell'engine e a definire i piani relativi al prossimo gioco su cui lavoreremo. In tutti i campi in cui siamo impegnati c'è un grandissimo coinvolgimento delle risorse interne."

"Siamo qualcosa di diverso, vero?", conclude Gamble. "Siamo l'evoluzione di un semplice studio di sviluppo ma cosa siamo veramente... chi lo sa?".