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EPOS H3PRO Hybrid Recensione, l’headset da gaming perfetto esiste

Qualità top, ANC e innumerevoli tipologie di connettività.

Epos Audio aggiorna la sua linea di headset gaming con le nuove H3PRO Hybrid, che si va a posizionare nella fascia top della gamma. Abbiamo già trattato i precedenti H3 Hybrid e H6PRO, ottimi prodotti che però rinunciavano a una cosa o all’altra per posizionarsi in una determinata categoria o per mantenersi in una certa fascia di prezzo. H3PRO Hybrid è invece l’headset definitivo, il pacchetto completo che ha tutto quello che un gamer multipiattaforma possa desiderare per quanto riguarda la qualità dell’audio e l’esperienza d’uso. In questa recensione vedremo perché.

Niente fronzoli qui. Epos è un marchio che tratta l’audio seriamente e quindi non bada a orpelli “inutili” come l’RGB, nonostante sia sotto gli occhi di tutto quanto questa feature tiri commercialmente. L’aspetto è sobrio ed è in qualche modo un punto di incontro tra H3 Hybrid e H6PRO. I generosi padiglioni sono rivestiti da comodi cuscinetti composti da diversi materiali come memory foam, similpelle e tessuto vellutato: l’elaborata miscela risulta comoda, morbida e non infastidisce né fa sudare anche dopo diverse ore di utilizzo.

L’headset è massiccio e pesante ma anche molto confortevole grazie alla distribuzione dei pesi bilanciata.

Il layout del padiglione è di tipo chiuso over-ear. Questo significa che i cuscinetti avvolgono completamente il padiglione auricolare creando anche un ottimo isolamento acustico passivo. Il telaio è composto principalmente di plastica rigida di buona fattura e i padiglioni possono ruotare di circa 30° verso l’esterno e di 20° avanti o indietro, garantendo una buona vestibilità per ogni forma di viso.

L’archetto è dotato di slitte indipendenti a destra e sinistra con dieci livelli di regolazione, mentre l’headband è rivestito in similpelle e un materiale di tessuto rigido, risultando leggermente meno pregiato rispetto alla soluzione adottata dalla versione H6PRO. Il peso è abbastanza importante con 308 gr, ma è ben distribuito e grazie ai pregiati materiali e a una giusta regolazione dell’archetto, l’headset sta ben fermo e non affatica nemmeno dopo tanto tempo.

Sul padiglione sinistro abbiamo tasto di accensione con relativa spia (che assume diversi colori e lampeggiamenti a seconda della funzione), l’input USB-C per ricarica e connettività wired, il microfono boom rimovibile con attacco magnetico e un secondo microfono per l’Active Noise Cancellation. Come nelle altre cuffie Epos, il foro del microfono boom si può coprire col coperchio in dotazione, utile per andare in giro con la cuffia per semplice ascolto musica e visione di media. Sul padiglione destro abbiamo una rotella per regolare il volume, il tasto pairing BT che funge anche da tasto smart programmabile, e un selettore per attivare o disattivare l’ANC (active noise cancellation) di cui abbiamo parlato poc’anzi.

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H3PRO Hybrid è quindi un headset che offre numerose possibilità di connessione sia wired che wireless. Abbiamo infatti il cavo jack per connettere alla scheda audio del PC, agli smartphone, ai gamepad della PlayStation, al Nintendo Switch e a praticamente ogni dispositivo multimediale anche meno recente. Poi abbiamo le connessioni wireless tramite dongle WiFi (fornito in dotazione) e Bluetooth. In più, la connessione USB-C non serve solamente per la ricarica, ma funge anche da connessione audio con dispositivi compatibili quali PC, PS5, PS4 e smartphone recenti. Quindi è evidente che la cuffia abbia al suo interno un DAC miniaturizzato.

Con tutte queste opzioni di connettività, l’utente ha solo l’imbarazzo della scelta ma questo è anche un fattore che assicura la compatibilità con praticamente qualsiasi fonte di audio multimediale presente in casa. Abbiamo quindi testato le varie connettività con più piattaforme per capirne le differenze e valutare il comportamento dell’headset nelle varie circostanze.

Prima di tutto, occorre specificare che la cuffia deve essere accesa per funzionare. Quindi anche se si utilizza il jack 3.5mm, non si sentirà nulla se prima non si clicca su power on. All’accensione, una voce ci indicherà il livello di batteria residua. Epos fornisce vari dati di autonomia, che cambiano a seconda del tipo di connessione e se è attivo o meno l’ANC. Stando al produttore, si va da un massimo di 38 ore via BT e ANC spento, a un minimo di 19 ore via 3.5mm e ANC acceso, con l’opzione WiFI Dongle che sta nel mezzo e quella USB-C che ovviamente non consuma nulla, anzi ricarica la batteria: la ricarica completa richiede due ore circa.

Qualche dettaglio sui comandi.

Utilizzando le modalità WiFI dongle e USB si ha anche accesso al software Epos Gaming Suite. Questo permette di accedere a diverse funzionalità. Tra queste figurano l’equalizzazione, scegliendo tra vari preset o creandone nuovi lavorando sul ben nove bande (da 64Hz e 16kHz), il surround virtuale 7.1, vari miglioramenti al microfono come guadagno, enfatizzazione della voce e cancellazione del rumore, e altre opzioni.

Scegliendo la connessione analogica tramite jack 3.5mm si ha un suono potenzialmente migliorabile a seconda della scheda audio o del DAC a cui si collega la cuffia. Abbiamo eseguito dei test con l’integrata di un notebook di fascia bassa, con un PC dotato di Sound Blaster Z interna e coi DAC USB Sound Blaster G3 e G6. Quest’ultimo in particolare ha permesso la migliore resa sonora grazie a una potenza di amplificazione fino a 600 Ohm, e una qualità audio di 32-bit e 384KHz.

Utilizzando questo tipo di connessione si ha anche potenzialmente accesso su PC a tutta una serie di feature che sono presenti in queste schede audio, come Scout Mode, SXFI Battle Mode e virtualizzazione 5.1 o 7.1 anche senza il software proprietario. Con la connessione analogica wired non aumenta solamente la fedeltà del suono, ma anche il volume massimo, e i bassi che già erano molto buoni viaggiano a tutto un altro livello. Col notebook, invece l’audio era debole e del tutto privo di bassi. In queste circostanze è quindi meglio usare la connessione USB o dongle WiFI.

Una panoramica sull’isolamento passivo + attivo.

La modalità wireless tramite dongle WiFi è anche perfetta se non volete vincoli e fili volanti: assicura una bassissima latenza, del tutto trascurabile e quindi paragonabile a quella delle connessioni cablate. Tuttavia, non ha una grande portata, e già a distanza di pochi metri si può avere qualche disturbo al segnale, specialmente in grandi condomini pieni di segnali radio. Se poi si esce dalla stanza si perde completamente la connessione. Quindi non è l’ideale se giocate in salotti di enormi dimensioni. La cosa positiva è che la connessione WiFI funziona anche con tutte le console current e last-gen.

Queste sono le modalità di connessione da preferire per il gaming. Nei nostri test abbiamo messo alla prova le H3PRO Hybrid innanzitutto con sparatutto come Call of Duty Vanguard, Battlefield 2042, Doom Eternal. Questi sono titoli con forti esplosioni, tante fonti audio contemporanee e ambienti open world, che spesso possono mettere in crisi dispositivi meno dotati. Le Epos si sono dimostrate all’altezza della prova, con colpi facilmente distinguibili (specialmente in abbinata con audio surround virtuale e le tecnologie Creative) ed esplosioni vigorose. Anche i racing come Assetto Corsa Competizione e Dirt 5 ci hanno messo al centro dell’azione, facendoci scordare di essere in una camera di un edificio.

Nei party chat il microfono boom ha fatto bene il suo lavoro. I nostri compagni ci hanno percepito sempre senza difficoltà, forte e chiaro. E se vi trovaste in ambienti rumorosi, accendendo alle feature del software Epos, o ad esempio a quelle SmartComms Kit di Creative (ma solo tramite jack 3.5mm su Sound Blaster) è possibile migliorare ancora di più la resa e cancellare ogni rumore di fondo.

Ecco il contenuto della confezione.

Da ultimo, c’è la connettività Bluetooth. Questa è da utilizzare solo se non si può andare di USB e WiFi, e da preferire alla connessione del jack 3.5mm al controller PS o Xbox, che solitamente offre una qualità dell’audio non molto fedele. Via Bluetooth potremo connettere le H3PRO a ogni smart tv, soundbar, smartphone e tablet. Questa modalità è anche perfetta per l’utilizzo con la musica, altro ambito in cui queste cuffie brillano. L’audio è ben calibrato, con midrange presenti, bassi potenti e alti equilibrati. Dal Rock, al pop, fino al R&B, le H3PRO non deludono e benché non siano cuffie ad alta impedenza, possono dare grandi soddisfazioni anche con musica più delicata come jazz e classica. Le cuffie sono perfette anche per le serie e i film, grazie a una latenza nulla o trascurabile e quindi un lipsynch perfetto.

Altro grande punto di forza delle H3PRO Hybrid è la cancellazione attiva del rumore, ed è anche uno dei pochi headset da gaming a offrire questa feature. Questa agisce generando frequenze opposte a quelle percepite nell’ambiente dal microfono situato nel padiglione destro, e andandole quindi ad annullare. Lavora prevalentemente sulle frequenze basse, quindi rumori fastidiosi come quelli del traffico, della metro o di lavori edili nel circondario vengono annullati con grande efficacia.

Diverso è il discorso per le voci di altre persone o della TV accesa magari nell’altra stanza. Queste si attenuano ma solo di ¼. Nel complesso, si ha un abbattimento totale di 16dB sulle basse frequenze, ma a questo si deve andare ad aggiungere l’ottima riduzione passiva del rumore garantita dai cuscinetti, attestata sui 30db di abbattimento. Insomma, non si raggiunge il silenzio assoluto, ma nel complesso la tecnologia sviluppata da Epos funziona molto bene e ci ha lasciato parecchio soddisfatti. Se poi si mette su una traccia musicale, un videogioco o una serie TV, l’isolamento dall’esterno è davvero assicurato. Con l’ANC attivo l’autonomia si abbassa parecchio, quindi conviene non attivarlo a meno che non serva davvero.

Epos H3PRO Hybrid è perfetto per giocare in comodità sia su PC, che su console e smartphone.

Un’altra cosa che ci è piaciuta è l’accoppiamento simultaneo a due dispositivi. Ad esempio, ci si può connettere contemporaneamente al PC o alla console con USB o dongle WiFi, e anche al telefono via BT. In questo modo si può rispondere alle chiamate senza staccare dal gioco e l’audio viene mixato in cuffia (ma solo su Android). Occhio però a lasciare accoppiati due dispositivi: le cuffie consumano di più e non si attiva lo spegnimento automatico.

Qualcosa da recriminare c’è? Sicuramente sì. Non ci è piaciuta molto la necessità di tenere la cuffia accesa in modalità analogica 3.5mm: in questo modo si scaricano le batterie e si vanno a consumare cicli di ricarica. Sfortunatamente le batterie non possono essere sostituite, quindi prima o poi la cuffia “morirà”, ma questo è un problema comune a molte cuffie wireless la cui vita operativa, con un uso intenso, difficilmente supera i 5-6 anni. Un altro appunto è il supporto ai codec BT: abbiamo solo SBC, il peggiore, e visto il posizionamento del prodotto sul mercato ci saremmo aspettati quanto meno anche l’AAC, se non aptX HD e aptX LL, che garantiscono alti bitrate e basse latenze. In ogni caso sono difetti di poco conto nella valutazione complessiva. Se il BT fosse stato l’unico modo di connetterle, sarebbe certamente stato un grave difetto.

Siamo dunque di fronte alla cuffia perfetta? Probabilmente sì. Con tutte queste opzioni di connettività e una qualità del suono eccellente, Epos H3PRO Hybrid può tranquillamente diventare l’unico headset dedicato al gaming da tenere in casa, ma anche un prodotto molto valido per la musica e le serie TV grazie anche alla latenza zero (o minima del WiFi). Quante volte abbiamo dovuto tenere un headset per PlayStation, un altro per PC, e magari ancora un altro per Xbox o per la musica?

Non sempre queste periferiche sono compatibili con tutte le piattaforme o a volte hanno feature accessibili solo in alcune di esse. Le H3PRO Hybrid risolvono questo problema, ma per questo richiedono anche un prezzo alto, pari a €279. Un costo non certo alla portata di tutti, ma giustificabile se si pensa a un acquisto unico per ottenere massima qualità su tutte le piattaforme fisse e mobile, senza dimenticare un comfort veramente eccezionale.

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Marco Procida

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