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Eurogamer Top 5 - Games Week Edition

Cinque personaggi che non posso mancare a ogni fiera nerd.

In occasione della Games Week abbiamo deciso di dedicare questa Top 5 al variegato popolo che affolla i padiglioni delle fiere non solo di videogiochi, ma di tutto ciò che fa parte della (ormai non più) sottocultura nerd.

In tanti si sono affollati presso il nostro stand, complice la possibilità di provare sui nostri computer di MSI i giochi Battlefield 3, FIFA 12, le periferiche Razer e il cellulare Xperia Play (o forse grazie alle grame figure a cui ci esponiamo, e che potete vedere sparse in giro per i nostri video), magari sorseggiando una Red Bull per riprendersi dalle lunghe camminate per i padiglioni della fiera, e state pure certi che ne abbiamo viste di tutte.

Asociali che rimanevano di fronte allo stand senza dire nulla, sentendosi quasi in colpa per il fatto di respirare, bambini skillatissimi che collezionano headshot come fossero caramelle, pazzi che ci chiedono di vendergli la nostra mascotte, la Jeep Volvo Sugga, ma anche tanti, tanti semplici appassionati di videogiochi.

Ormai, dopo tre giorni di fiera, ma grazie anche a tutte le fiere a cui abbiamo partecipato nel corso degli anni, è abbastanza facile identificare certi visitatori standard che puoi vedere a ogni manifestazione. Ecco dunque a voi la Top 5 di questa settimana, dedicata ai cinque personaggi che non possono mancare a nessuna fiera videoludica.

Il viscido

A dire il vero c'è un piccolo viscido che si nasconde in ognuno di noi, è inutile negarlo. Tutte le volte in cui indugiamo troppo sulla scollatura di una standista, tutte le volte in cui sogghigniamo quando le vediamo passare... dai ammettiamolo, è più forte di noi. Tuttavia c'è chi calda decisamente la mano...

Che c'è? Non si pu fotografare il soffitto?

La vittima prediletta del viscido è ovviamente la standista, e lo riconosci perché staziona a lungo di fronte a uno stand senza dire niente, con l'aria di chi sta riflettendo sui massimi sistemi quando invece sta solo aspettando che la malcapitata si chini a raccogliere qualcosa. Spesso è armato di una macchina fotografica potentissima (questi di solito sono i viscidi giapponesi, che sono ovviamente i peggiori), oppure, subdolo, di piccole macchine fotografiche con cui scattare di nascosto.

Di solito per capire se hai a che fare con un viscido basta vedere quante foto fa alla standista, e vale la stessa famosa legge dello scrollone quando si va in bagno: dopo il terzo si chiama sega, e forse sarebbe anche il caso di chiamare un avvocato esperto in molestie sessuali.

I più organizzati si muovono in coppia, come i velociraptor, per due motivi: possono far finta di fotografare il compare quando invece stanno zoomando sugli hot pant della tizia dietro, e possono farsi le foto a vicenda mentre l'abbracciano, sudati, stringendola sui fianchi e sogghignando maliziosi, con l'aria di chi poi metterà la foto su Facebook per far credere di avere una vita sociale che va oltre lo spiare la vicina.

Il gadget-buster insistente

I gadget sono una legge non scritta delle manifestazoni. Se vuoi che il tuo stand sia visitato e abbia successo devi inventarti qualcosa che vada oltre la semplice busta piena di volantini.

'Scusa, lo regalate a fine fiera?'

Il gadget è status symbol, è "io ci sono stato e tu no", è qualcosa da desiderare ardentemente, perché che nerd saremmo se non ci piacessero cose stupide e assolutamente superflue? Tanto varrebbe diventare persone serie...

La legge dei gadget è spietata: o ci sei al momento giusto o ti arrangi, e chi arriva dopo spesso è disposto a tutto per ottenere ciò che vuole, il che porta a scene di una bassezza umana degne di un reality show.

Ho visto persone aspettare pazientemente di fronte allo stand solo per chiederti la maglietta indossata per dodici ore, che probabilmente puzza come un topo morto lasciato a rosolare sull'asfalto ad Agosto, manco fossi un calciatore alla finale di Champions; donne mandare in vacca anni e anni di lotte femministe facendo gli occhioni dolci per un portachiavi di Pikachu come se fosse un posto in parlamento, e adulti responsabili litigare per una custodia del cellulare di Mario come vecchini che si sorpassano in fila alle Poste.

Questa specie nei casi peggiori può evolversi in un esemplare ancora più dannoso, quello che alla fine dell'evento, mentre tu stai smontando e vuoi solo andare a casa a morire, viene lì a chiederti con insistenza se gli vendi qualcosa, ammiccando su un improbabile "sconto fiera", stazionando nei pressi dello stand come un avvoltoio finché non gli fai capire che lo sconto al massimo puoi farglielo sui colpi di chiave inglese che stai per infliggergli.