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Fantasy General 2: Invasion - prova

La leggenda ritorna.

Fantasy General, il titolo originale, vede la luce nel 1996, ovvero quando il settore dei videogiochi è ancora nella sua prima giovinezza. Lo sviluppatore è SSI, casa specializzata in strategici 'impegnati' e il gioco ha un discreto successo (circa 50,000 unità, molte per il genere all'epoca). La struttura del gameplay ricorda Panzer General con battaglie tattiche, la parte centrale del gioco, che scattano in relazione alle mosse su una mappa strategica.

Come per molti altri gloriosi titoli del passato è arrivato il momento di rispolverare anche questa leggenda videoludica; Owned by Gravity, lo sviluppatore, e Slitherine, il publisher, si sono quindi imbarcati in questa impresa, per la gioia dei nostalgici, ma anche degli appassionati di giochi strategici moderni.

L'introduzione era d'obbligo, ed era d'obbligo anche concluderla con questa parola, 'moderni', perché Fantasy General 2 è uno strategico contemporaneo che al suo antenato deve poco. Il nome, il tema e qualche vaga, molto vaga, somiglianza in fatto di gameplay.

Fantasy General 2 presenta una struttura molto semplice. La mappa strategica delle lande di Keldonia mostra la situazione del vostro clan di barbari in relazione agli altri clan e all'Impero. La campagna single player segue una narrativa basata sulle rivalità tra fazioni e sulla presenza, sempre ingombrante, delle legioni dell'Impero. Le missioni si susseguono in maniera lineare (almeno quelle viste nella versione preview da noi giocata) e sono presentate da briefing scritti sotto forma di dialoghi tra personaggi e informazioni aggiuntive offerte da un narratore; il tutto testuale, non c'è traccia di parlato nel gioco.

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Nel menù iniziale abbiamo notato anche i pulsanti (disattivati al momento) 'skirmish' e 'multiplayer'. Ci siamo quindi buttati nella campagna singola e quello che abbiamo incontrato è un susseguirsi di missioni su mappe esagonali in cui il focus dell'azione è decisamente tattico.

Ogni unità a vostra disposizione ha una serie di stat e abilità precise e chiaramente presentate. Niente di esotico per carità, ma abbastanza per rendere piuttosto evidente le specialità e i punti deboli di ognuna di loro. Le unità armate di lancia, per esempio, sono ottime in difesa e hanno l'abilità di interrompere una carica avversaria (e il relativo bonus); di contrasto sono presenti unità la cui specialità è la carica in campo aperto e possono essere letali con chiunque si trovi in un terreno piano senza particolari protezioni.

Ecco, il terreno è l'altro grande elemento tattico che può fare la differenza in una battaglia. Strettoie che permettono agli arcieri di agire indisturbati (magari protetti da lancieri), rovine che aumentano le capacità di difesa, fiumi che rendono le unità che vi sostano sopra particolarmente vulnerabili, foreste che permettono imboscate... manovrare sulle mappe di Fantasy General 2 ci è sembrato un continuo puzzle in cui il micromanaging e la conoscenza di unità, nemici e terreno sono fondamentali. A questi elementi vanno aggiunti il morale (un modificatore che ha un impatto decisivo sulle stat) e la magìa che è un'abilità in possesso di alcune (poche) unità e che costa mana ogni volta che viene usata.

Alcune locazioni nelle mappe tattiche offrono bonus di risorse e vanno quindi difese attentamente, a meno che non vi facciano deviare dagli obiettivi principali. Decisioni…

Abbiamo incontrato nemici dotati delle stesse abilità del nostro esercito, ma anche unità più esotiche come troll e mostri volanti che hanno richiesto uno studio apposito per elaborare la giusta strategia. Per carità niente di incredibilmente complesso, ma senza una certa riflessione pre-battaglia Fantasy General 2 punisce il giocatore in maniera abbastanza spietata. La mera quantità, oltre a essere un lusso che raramente avete, non è mai sufficiente, visto che sbagliare tattica ha un prezzo molto alto in termine di perdite.

Le vostre unità possono anche crescere sotto due aspetti diversi. Da una parte l'esperienza acquisita in battaglia sblocca livelli e bonus di salute e di danno inflitto, dall'altro le unità possono essere upgradate spendendo diverse combinazioni di risorse (a seconda dell'upgrade scelto). Denaro, armi, armature e mana sono le risorse che potete ottenere come ricompense per le missioni completate, in certi dialoghi a scelta multipla e anche sulle mappe tattiche. I percorsi di upgrade ci sono sembrati abbastanza interessanti e tutt'altro che scontati: scegliere una specialità o un'altra ha un impatto netto sul vostro esercito e sulle sue capacità, la scelta è quindi potenzialmente sempre interessante.

Upgradare un'unità piuttosto che un'altra è una decisione che può avere un'importanza cruciale sul resto della battaglia

Le unità possono anche essere equipaggiate con oggetti che occupano due slot: armi e artefatti. Questi hanno ovviamente stat e abilità particolari che vanno anch'esse soppesate. Le unità più personalizzabili sono però gli eroi che hanno abilità speciali, sono equipaggiati degli artefatti più potenti e hanno anche skill tree personalizzati le cui abilità si sbloccano con punti esperienza. Queste unità non possono essere eliminate, pena la fine della partita.

Ogni battaglia tattica è studiata e scriptata precedentemente e il balancing è affidato soprattutto alle risorse di cui si dispone per acquistare il proprio esercito. Tuttavia ci è parso chiaro che il modo migliore per fallire malamente nel gioco è quello di perdere le proprie unità, soprattutto quelle dotate di più esperienza, per rimpiazzarle con novellini appena acquistati. Nelle battaglie tattiche una delle meccaniche che ci è piaciuta di più è quella legata al riposo, attraverso il quale le unità recuperano parte delle forze perse; ma attenzione perché alcune delle perdite (segnate in nero invece che in rosso nell'apposita barra) non sono recuperabili e questo ha un doppio effetto.

Da una parte la salute persa in maniera definitiva rende ovviamente tali unità meno efficaci e più fragili, dall'altra al termine della battaglia - se tali unità sono ancora vive - potrete scegliere se rimpiazzare le perdite perdendo punti esperienza, oppure spendere denaro per rimpiazzarle senza incorrere nel malus. Fantasy General 2 ci ha impressionato sul lato dei valori di produzione e sul polishing dell'interfaccia. Tutto quello che succede è estremamente chiaro tramite tooltip e preview degli scontri che mostrano le perdite in cui incorreranno le due fazioni e, soprattutto, le ragioni. Questo vuol dire che vedrete in azione tutti i bonus e i malus chiaramente illustrati dall'interfaccia.

La mappa strategica è dettagliata ed evocativa ma tradisce una certa linearità nello svolgimento della campagna.

La grafica segue la stessa stregua con una rappresentazione colorata e dettagliata, sia nella mappa strategica che in quella tattica. Le animazioni delle unità ci sono sembrate ancora un po' basiche ma il livello qualitativo generale sembra comunque in linea con i migliori strategici contemporanei.

La linearità della campagna ci lascia al momento un po' perplessi e vogliamo verificare la componente multiplayer e gli skirmish per appurare se queste modalità possono in qualche modo aggiungere carne al fuoco. La longevità infatti potrebbe essere un problema se la campagna si rivelasse (come sospettiamo, ma non ne siamo certi) quantitativamente limitata. Va poi considerato che il developer ha specificato recentemente che nella campagna singola si potrà utilizzare una sola fazione (aggiungendo che altre potrebbero arrivare in futuri DLC) mentre in multiplayer e skirmish altre fazioni saranno disponibili.

In definitiva quello che abbiamo visto ci ha in buona parte soddisfatto grazie a una parte tattica che sembra molto profonda e interessante ma, allo stesso, tempo molto chiara nelle sue meccaniche. Anche sul lato estetico (e audio, molto tematica e azzeccata la colonna sonora principale) siamo rimasti abbastanza impressionati. Attendiamo di verificare i contenuti aggiuntivi e procedere nella campagna (sbloccata solo per un terzo nella versione da noi provata) per dare un giudizio finale.

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Davide Pessach

Contributor

Studia, scrive, videogioca da tanto, tanto tempo. Quando si annoia rimescola le carte e sposta le priorità, ma i tre ingredienti principali rimangono quelli . Obiettivi? Solo due: curiosità e divertimento.
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