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FIFA 11

Meno di un mese al calcio d'inizio!

Ogni qualvolta ci si avvicina a un titolo appartenente a un franchise sviluppato su base annuale, è impossibile non nutrire dubbi e paure sull'effettiva qualità del prodotto in questione... e nel caso specifico di FIFA 11, il fatto che si tratti di una simulazione sportiva non fa altro che incrementare la diffidenza iniziale.

Nelle settimane che hanno preceduto questo hands-on mi sono spesso fatto molte domande, tipo "saranno riusciti a migliorarlo rispetto a FIFA 10?", oppure "ma il successo del precedente capitolo non avrà portato EA Sports a limitare gli sforzi durante il processo di sviluppo?"; o ancora: "PES riuscirà a riconquistare il terreno perso in passato o FIFA si confermerà la miglior simulazione calcistica sulla piazza?".

Ponendomi questi interrogativi sin dal giorno della primissima presentazione del gioco, la quantità di dubbi è salita esponenzialmente nei minuti che hanno preceduto la mia prova diretta. Una volta preso in mano il joypad e selezionata una squadra a caso con cui scendere in campo, però, questi sono scomparsi lasciando il posto a un grande entusiasmo e altrettanto divertimento.

Un centrocampo più fisico renderà le avanzate dei vostri avversari molto più complesse.

Sebbene sin dai primissimi minuti sia impossibile non notare gli svariati passi avanti fatti dagli sviluppatori per perfezionare il loro capolavoro, è però doveroso sottolineare come la mole di novità sia forse meno significativa di quanto non fosse quella che ha caratterizzato i precedenti capitoli del franchise.

Lo "scalino" evolutivo tra FIFA 10 e FIFA 11 è infatti meno evidente rispetto a quello che ha caratterizzato il passaggio tra FIFA 09 e FIFA 10, ma non per questo inutile o, peggio ancora, insignificante. Le novità sono numerose ma un occhio poco attento potrebbe anche avere qualche difficoltà nel notarle o nel comprenderne l'importanza all'interno dell'economia di gioco.

Se al contrario foste veri e propri appassionati della serie (come il sottoscritto), il lavoro svolto dai ragazzi di EA Sports non potrà che sorprendervi positivamente, poiché va a migliorare gran parte degli aspetti più criticabili o discutibili del suo predecessore. Volete un esempio?

Così come i contrasti più comuni, anche quelli aerei si trasformeranno in vere e proprie battaglie.

Come anticipato nel nostro precedente hands-on, una delle caratteristiche più interessanti di questo nuovo capitolo riguarda l'unicità dei giocatori. Cosa vuol dire? Semplice, che ogni giocatore, in base a quelle che sono le sue caratteristiche reali, mostrerà differenze più o meno evidenti rispetto ad altri atleti del medesimo ruolo, e che i giocatori appartenenti a reparti diversi evidenzieranno peculiarità più marcate rispetto al passato.

La prima cosa che salta agli occhi è tuttavia un'altra, ovvero il maggior numero di animazioni nelle varie situazioni di gioco, come ad esempio nei contrasti e nei passaggi (specie quelli di prima al volo, impreziositi da nuove movenze inedite volte a trasmettere il reale senso di "scomodità" che talvolta caratterizza le azioni dei calciatori sotto pressione e dunque in difficoltà), che rendono l'atmosfera decisamente più credibile di quanto non fosse quella offerta dai precedenti capitoli del franchise.

Restando in tema di contrasti è inoltre impossibile non notare la maggior complessità nella conquista del pallone (questo anche grazie all'ottimizzazione dell'intelligenza artificiale). A differenza del passato, dove la pressione di A (o X nel caso dell'edizione PS3) era sufficiente per rubare palla senza mai (o quasi) commettere fallo, in FIFA 11 tutto risulta più complesso e insidioso.

Vediamoci Arsenal vs Real Madrid.