Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

FIFA 14 - prova

La next-gen arriva dagli spalti.

Il mercato dei videogiochi sportivi ci ha ormai abituato all'abuso (non sempre legittimo) di slogan inerenti al presunto fotorealismo, quasi a tradire un'ansia da prestazione riguardo a caratteristiche che si rivelano spesso più una tendenza al perfezionamento che alla rivoluzione.

La serie di FIFA ha imparato negli anni ad emanciparsi da queste velleità, riposizionandosi nell'ideale di critica e giocatori, trovando dopo anni controversi la cosiddetta aurea mediocritas fra tecnica e profondità.

Si è già parlato su queste pagine di come, nonostante gli ovvi colli di bottiglia hardware della (ancor per poco) current-gen, Electronic Arts con FIFA 14 sia ancora una volta riuscita ad alzare l'asticella delle revisioni grafiche più o meno asservite al gameplay.

Constatato che l'ultima versione del format calcistico rappresenta un po' il "canto del cigno" di PS3 e Xbox 360, tutti gli occhi sono ora puntati sul nuovo Ignite Engine che, stando a quanto racconta il "next-gen producer" Nick Channon, pare aver regalato nuovi margini agli sviluppatori.

Premessa la fiducia riposta negli sforzi "prometeici" della casa nordamericana, e attribuita al nuovo motore una potenza di calcolo 4 volte maggiore al precedente, ci troviamo davanti all'ennesimo passo avanti tout court o ad una semplice ma necessaria affermazione estetica nel panorama next-gen? Andiamo a scoprirlo analizzando slide per slide le novità dai nomi roboanti svelate nel corso della presentazione.

"EA Sports punta così tanto sull'intelligenza artificiale delle versioni PS4 e Xbox One da volerla rendere quasi umana"

EA Sports per il pubblico italico ha sempre fatto rima con FIFA, e quest'anno la casa americana punta così tanto sull'intelligenza artificiale delle versioni PS4 e Xbox One da volerla rendere quasi umana. Da qui il nome "Human Intelligence", caratteristica che forte dell'aumentata potenza di calcolo delle nuove piattaforme, promette di alzare il benchmark nella resa comportamentale dei calciatori (e non solo).

Gli atleti manifestano reazioni sempre più realistiche all'andamento del match, alle fasi di gioco (basti considerare l'interazione dinamica dei modelli che si fanno scudo per proteggere la palla) e persino agli input che arrivano dagli spalti, da un vero e proprio pubblico.

Col sistema Human Intelligence, i movimenti di controllo e protezione palla sono i migliori in circolazione.

È infatti impossibile non notare l'enfasi posta sui cosiddetti "elementi" di contorno e la volontà di rendere reale e "vivo" ciò che è sempre stato un vezzo decorativo. Con "Living Worlds" gli sviluppatori hanno garantito ad ogni match un pubblico interamente poligonale, eterogeneo e coinvolto nella dialettica emotiva fra la risposta dei tifosi all'andamento della squadra e la stessa resa in campo, spesso influenzata dal "calore" degli spalti. Le condizioni climatiche diventano sempre più fattore determinante per la condizione degli enormi modelli poligonali che vanno a strutturare gli stadi.

"Gli sviluppatori hanno garantito ad ogni match un pubblico interamente poligonale, eterogeneo e coinvolto nella dialettica emotiva"

Se le migliorie presentate finora hanno un impatto che potremmo definire "indiretto" sul gameplay, discorso diverso vale per il nuovo motore adibito alla simulazione delle animazioni e delle collisioni. Con "True Player Motion" la fisica biomeccanica diventa digressione da bar, e l'affinamento dei movimenti di precisione si riflette su una maggiora accuratezza e profondità di controllo.

Un numero più alto di animazioni (specie se calcolate per più giocatori) è necessariamente legato a maggiori possibilità di contrasto, e vedere come i modelli abbiano abbandonato ogni parvenza di slittamento sul terreno ha un non so che di commovente. Merito della "Step Based Locomotion", che dona finalmente un reale grip sul campo ai tacchetti.

Ecco le vecchie glorie presenti nella versione Legends di FIFA Ultimate Team.

Tutto questo è immortalato dall'occhio dinamico di un'intelligenza artificiale finalmente dedicata alla regia ("In-Game Direction"). Un obiettivo virtuale segue la partita come fosse una trasmissione televisiva in base alle dinamiche, non limitandosi più a riproporle meccanicamente ma amalgamando in tutto in un ininterrotto flusso fatto di sequenze di gioco e replay che dovrebbe rendere indistinguibile una partita a FIFA 14 da una qualsiasi pay-per-view calcistica.

Una menzione speciale va infine alla sezione di collezionabili FIFA Ultimate Team, che in esclusiva per la piattaforma Microsoft si arricchisce del pacchetto "Legends", dedicato questa volta agli evergreen calcistici che, da Pelè a Figo, hanno fatto dannare negli anni anche i collezionisti di figurine reali.

Di carne al fuoco ce n'è abbastanza, insomma, e ancora una volta EA Sports ce l'ha messa tutta per sfuggire al cliché del riciclo. Gli slogan sono sempre lì ed è giusto che ci stiano (si veda "It Just Got Real"), ma non c'è traccia di ansia da prestazione, quanto piuttosto di solide meccaniche e di "labor limae" tecnologico. Nonostante tutto, sarà magari per i modelli dei giocatori non del tutto convincenti, il fotorealismo è ancora all'orizzonte, e per una volta saranno le temperature dei chipset delle console di nuova generazione a gioirne.