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FIFA Manager 10

Il terzo incomodo.

L'inizio di ogni nuova stagione calcistica segna ormai da anni la riapertura delle ostilità tra i pretendenti al trono di miglior simulazione manageriale; negli ultimi tempi gli unici due franchise in grado di contendersi questo prestigioso titolo sono stati Football Manager e Scudetto, ma ora che EA ha cominciato a fare davvero sul serio le sorti del “conflitto” potrebbero anche cambiare.

Fino ad oggi FIFA Manager ha infatti rappresentato solo una terza alternativa alle serie citate poc'anzi, ma alla luce dei costanti miglioramenti operati da Electronic Arts anno dopo anno, il franchise sembra destinato a ritagliarsi un ruolo sempre più importante nel panorama dei manageriali calcistici.

In quanto a struttura di gioco, FIFA Manager 10 non si discosta affatto dai suoi predecessori, confermandosi un prodotto ricco e complesso al tempo stesso, capace di simulare, in ogni più piccolo aspetto, la realtà calcistica di un allenatore. Tuttavia, a differenza degli altri esponenti della categoria, il titolo non solo permette di dedicarsi alla gestione tattica ed economica di una squadra, ma anche di occuparsi di questioni più "spinose" come ad esempio la progettazione dell'ampliamento di uno stadio, garantendo così un’esperienza unica e davvero coinvolgente.

Inoltre, grazie alla presenza di specifiche opzioni di personalizzazione, anche quest’anno è possibile di decidere in assoluta libertà il proprio grado di coinvolgimento nella gestione della società. Chiunque desideri ridurre gli impegni al minimo, concentrandosi solo ed esclusivamente sulla squadra da mandare in campo, potrà quindi farlo senza alcuna ripercussione.

Come di consueto è possibile ricoprire anche il ruolo di giocatore/manager, controllando il proprio alterego direttamente (molto frustrante) o affidandolo alle amorevoli cure dell’IA.

Tralasciando le caratteristiche storiche del franchise, quali sono le novità di questo decimo capitolo? Sul fronte del singleplayer il gioco può contare su circa 400 migliorie ma, sebbene si possa immaginare il contrario, la maggior parte è volta a rifinire diversi aspetti dell’esperienza, rivelandosi dunque marginale.

L'infrastruttura dello stadio, ad esempio, può ora essere modificata in svariati modi, dai punti di ristoro, alle aree VIP, occupandosi anche dei trasporti pubblici da e verso lo stadio, e ogni singola feature gestionale, indipendentemente dalla sua categoria d'appartenenza, è accompagnata da un'icona di supporto volta a fornire importanti dettagli sul suo funzionamento.

Inizialmente è dunque difficile scorgere novità degne di nota ma, non appena si entra in campo, le cose cambiano in maniera davvero radicale.

Come testimoniano il numero e la varietà delle animazioni dei giocatori, ora nettamente superiori rispetto a quelle del precedente capitolo della serie, il motore grafico ha infatti subito una netta ottimizzazione rispetto allo scorso anno.

Sebbene la rappresentazione grafica sia ora molto più credibile e varia (mostrando nette differenze di movimento tra difensori, attaccanti e centrocampisti), i match presentano però ancora qualche difetto che gli impedisce di risultare tanto coinvolgenti quanto quelli proposti da Football Manager (e in buona parte anche da Scudetto).

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Davide Persiani

Contributor

Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.

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