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Final Fantasy XV: Episodio Ardyn - recensione

What a way to go... for a man of no consequence.

Lo stato avanzato di produzione e il primo posto tra le opzioni votate nel sondaggio inserito in Final Fantasy XV con la patch 1.10 del maggio 2017 hanno permesso a Episodio Ardyn di sopravvivere alla ghigliottina dei piani alti di Square Enix, che ha visto la cancellazione del secondo Season Pass "The Dawn of the Future", il cui contenuto è in dirittura d'arrivo in Giappone sotto forma di romanzo. Pensato come uno di quattro DLC che avrebbero portato il destino dei personaggi principali verso una conclusione meno tragica, Episodio Ardyn è stato rimaneggiato per adattarsi alla timeline canonica del gioco base, con risultati che convincono solo in parte.

Dopo essere stato liberato dalla sua prigione millenaria dallo scienziato Verstael Besithia, Ardyn riceve la cittadinanza imperiale e il nuovo cognome Izunia; trovato un obiettivo comune a quello dell'Impero di Nifelheim, Ardyn abbraccia (in parte) la causa di Verstael e accetta d'infiltrarsi nella capitale di Lucis, Insomnia, per indebolirne le mura magiche e permettere all'Impero di pianificare un attacco finale e devastante alla nazione nemica. Una volta conclusa la sua missione, però, Ardyn decide di fare una piccola deviazione sulla via del ritorno, per risolvere alcune faccende in sospeso con il fratello Somnus e la sua progenie.

Dopo l'ottimo Episodio Ignis, Takefumi Terada ha preso le redini di director anche per il DLC dedicato al principale antagonista di Final Fantasy XV. Con il contenuto dedicato a Ignis, Terada ha proposto ottime scelte registiche, ben integrate con dialoghi, colonna sonora e ambiente di gioco, anche per merito dell'eccellente lavoro di modellazione e animazione svolto dal team tecnico.

“Il passato di Ardyn” è la voce del sondaggio ufficiale che i giocatori hanno votato maggiormente, seguita a ruota dagli approfondimenti sull'attività di Lunafreya.

Le meccaniche di gameplay di Episodio Ignis offrivano un gioco veloce, non complesso ma assai soddisfacente, quasi mai confusionario e anche piuttosto vario per la sua durata; la presenza di un dialogo con un'importante scelta da compiere concedeva al giocatore il potere di "scrivere" il destino del protagonista, pur con la consapevolezza che il "Verso 2" offriva un finale alternativo e non legato alla timeline canonica del main game... ma che permetteva di affrontare una, se non la migliore battaglia fino a quel momento concepita all'interno di Final Fantasy XV per spettacolarità e potenza comunicativa. Ultimo, ma non meno importante, Episodio Ignis si trascinava inevitabilmente magagne, superficialità e incoerenze della piagata narrativa del titolo base, ma le affrontava a testa alta, riparando ad alcune leggerezze e approfondendo in modo imponente alcuni tra i personaggi più immeritatamente bistrattati.

Dopo un simile, magistrale lavoro, reperibile in formato digitale presso gli store al convenientissimo costo di 4,99 Euro, gli appassionati si sono sentiti emozionati all'idea di poter mettere le mani su un DLC realizzato con e dalla stessa direzione, ma dal costo raddoppiato (9,99 Euro) e dal contenuto dunque persino superiore.

Purtroppo dobbiamo infrangere i sogni di queste persone, in quanto possiamo dire già adesso che il costo maggiorato di Episodio Ardyn non è minimamente giustificato da ciò che offre, in quanto risulta inferiore al DLC predecessore sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, senza considerare un riciclo pesante di meccaniche già viste in Episodio Ignis.

Il concept originale riguardante il DLC su Ardyn “Izunia” verrà probabilmente ripresentato all'interno della novel “The Dawn of the Future”, prevista per l'uscita nipponica alla fine di Aprile.

L'attacco di Ardyn a Insomnia non era stato affatto pensato durante lo sviluppo di Final Fantasy XV, men che meno del film prequel, Kingsglaive: la conseguenza è che, pur rientrando nei confini dell'accettabile, questo retcon cozza con diversi dialoghi del lungometraggio e crea più confusione di quanta già non ve ne fosse all'interno della timeline del Final Fantasy XV Universe.

La mancanza d'organicità del progetto "Episodio Ardyn" si evidenzia fin dall'incomprensibile decisione di realizzare i capelli del protagonista di colore diverso tra l'anime prologo e DLC giocabile, nonostante il personaggio di Ardyn sia sempre stato raffigurato con i capelli rossi tanto nel videogioco, quanto in qualunque concept e key art ufficiali a lui dedicate.

Purtroppo, per gli appassionati di Final Fantasy XV questa incongruenza non sarà nulla di nuovo sotto al sole, ma la speranza di vedere una narrativa compatta e convincente c'era, e ancora una volta va abbandonata.

Cover image for YouTube videoFinal Fantasy XV: Episode Ardyn - "The Truth of the Lucii" Launch Trailer | PS4

A evidenziare ulteriormente i cambi di concept sopraggiunti a sviluppo già avviato è anche presente (proprio come in Episodio Ignis) un dialogo con scelta multipla le cui risposte cambiano del tutto l'interpretazione del comportamento futuro di Ardyn, ma che a differenza del DLC dedicato a Ignis, in questo caso sono quasi del tutto svuotate di significato, arrivando persino a banalizzare la decisione del giocatore con una scena finale identica e al limite dell'incoerente rispetto alla conversazione appena avvenuta.

Torna la mappa sandbox divisa in zone, con orde di nemici da affrontare per riprendere il controllo dell'area (e anche in questo caso, senza alcun premio una volta raggiunto l'obiettivo); tornano i tesori sparsi per l'ambiente, rivendibili nei negozi per accumulare denaro e acquistare strumenti di potenziamento e cura o accessori estetici con minime modifiche alle statistiche del personaggio (occhiali per Ignis, copricapo per Ardyn); torna la possibilità di scalare verticalmente le struttue per muoversi in modo rapido da una parte all'altra (rampino per Ignis, potere oscuro per Ardyn).

Che la mano del direttore si senta e/o che si riprenda una formula ampiamente apprezzata dal pubblico non è per forza una decisione da criticare: tuttavia, non sempre una determinata meccanica risulta efficace se ripetuta in due contesti diversi, specialmente se la sopracitata meccanica ripetuta ha anche un prezzo inspiegabilmente raddoppiato.

I combattimenti regalano grandi soddisfazioni grazie alla potenza impressionante di Ardyn Izunia, ma alla lunga risultano monotoni.

La scelta di non osar troppo in termini di gameplay è solo uno degli indizi sulle complicazioni vissute dal team di sviluppo: la difficoltà di Episodio Ardyn riesce a essere persino più accomodante di quella già permissiva di Final Fantasy XV e il suo season pass; più volte ci è capitato nel corso dell'esplorazione di riscontrare nemici poco reattivi, battaglie che non terminavano anche dopo aver sconfitto ogni avversario, hitbox della mappa poco precisi e lo scontro opzionale (sbloccato appena terminata la campagna principale) che ha visto i protagonisti della battaglia "buggarsi" nelle maniere più fantasiose e fastidiose entrambe le volte che li abbiamo affrontati.

Oltre alle incertezze di programmazione, anche l'impatto estetico della città Insomnia è nettamente inferiore rispetto al lavoro realizzato con le mappe del gioco principale e DLC precedenti: manca del tutto l'ambient occlusion, come anche buona parte delle ombre, con il risultato di un'atmosfera surreale, alienante. Scomparso lo stile fantatecnologico dell'Insomnia del film Kingsglaive, Ardyn sembra correre tra muri in cartongesso e aiuole di plastica, ben diversi dalLa Capitale che il Pacchetto Regale ci aveva permesso di apprezzare, pur nella loro decadenza.

Va comunque premiata la stabilità del software, che non lascia spazio ad alcun rallentamento nonostante i movimenti rapidissimi di Ardyn e una presenza massiccia di particellari a schermo: è quindi un peccato quanto poco i combattimenti risultino tattici, a causa di un'IA avversaria banale e prevedibile e varietà d'avversari ridotta all'osso.

Prompto ha evidenti difficoltà a distinguere il mirino di un fucile di precisione dall'obiettivo di una macchina fotografica.

Delle due bossfight presenti, solo la prima ci ha pienamente convinti, mentre la seconda risulta solo una scusa per far comunicare due personaggi altrimenti troppo distanti tra loro, nel mentre il colossale boss è pressocchè ridotto a un enorme pupazzo tirapugni (e spadate) che ogni tanto cerca lentamente e goffamente di reagire, con risultati deludenti sia per lui, che per chi osserva dall'altra parte dello schermo.

Anche per quanto riguarda le musiche, Episodio Ardyn si pone su un gradino inferiore rispetto a Episode Ignis e il netto distacco dai toni cupi e sacri che i temi dedicati ad Ardyn avevano preso nel corso degli aggiornamenti del gioco è inspiegabile e semplicemente deludente: "Conditioned to Hate" di Lotus Juice è il tema principale del DLC e il rapper è noto e amato per i suoi lavori dedicati alla serie Persona di Shin Megami Tensei, ma in questo caso la canzone risulta per buona parte del tempo inutilmente martellante e fastidiosa e fuori luogo, visto che non si interrompe durante le sezioni di esplorazione, al punto da spingere il giocatore ad abbassare il volume per esasperazione. I restanti temi musicali sono tanto apprezzabili quanto poco memorabili, con giusto la traccia dedicata al boss finale in grado di evocare qualche emozione nonostante si tratti di un riarrangiamento di musiche già presenti nel gioco base.

Persino i filmati, pur se accompagnati da un doppiaggio eccellente sia in inglese che in giapponese e da un'importante carica emotiva, vedono la propria estetica svilita da un uso massiccio d'immagini statiche e key art "riciclate" a guisa di contenuto narrativo, probabilmente a causa di budget e tempi ristretti che hanno impedito di replicare il livello qualitativo raggiunto con le cutscene dei precedenti DLC e soprattutto di Episodio Ignis, il quale vanta animazioni e regia per buona parte superiori persino al gioco base.

In Episodio Ardyn il risultato finale riesce comunque a soddisfare, ma la presenza di un prezzo di listino raddoppiato per del contenuto semplificato non può non farci storcere il naso.

La figura di Ardyn è sempre stata legata a doppio filo a una palesissima (e spesso ben contestualizzata) ispirazione Cristica.

Menzione d'onore per la presenza di un archivio di trama e folklore che racchiude al suo interno tantissime informazioni fino a questo momento sparse in Final Fantasy XV tra note nascoste e schermate di caricamento introvabili, ora finalmente alla portata di tutti con il tentativo d'offrire la massima chiarezza intorno al personaggio di Ardyn Izunia e la sua tragica e - inutilmente - complicata storia.

Final Fantasy XV: Episodio Ardyn cerca in ogni modo di far felici i giocatori e fan dell'omonimo antagonista ed è proprio a questa fascia di pubblico che punta, ancora fedele dopo oltre due anni a un videogioco singleplayer neppur longevo per il genere di cui fa parte (ma estremamente ingombrante in termini di spazio occupato su disco); antepone risposte e spiegazioni fanservice alla coerenza narrativa, provando in ogni maniera a presentare situazioni drammatiche e di esaltazione martirica della figura di Ardyn, col risultato di creare nuove domande e svilire i contenuti preesistenti, soprattutto nei riguardi del film Kingsglaive.

Ma, dopotutto, è proprio per merito dei fan che questo contenuto esiste oggi e nonostante i numerosi limiti e imprecisioni di trama rimane godibile a tutto tondo sia per i giocatori più appassionati che per i semplici curiosi di vestire per la prima volta i panni del carismatico cancelliere, all'interno di un DLC interamente dedicato a lui.

Episodio Ardyn incarna la quintessenza di ciò che è stato Final Fantasy XV fin dal suo rilascio nell'ormai lontano 2016: un gioco fatto con amore ma con idee poco chiare, che prende la strada più breve per raccontare ciò che deve e che contiene al suo interno in parti uguali splendide finezze e imbarazzanti banalità.

7 / 10

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Final Fantasy XV

PS4, Xbox One, PS3

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Lara Arlotta

Contributor

Scrive, blatera e videogioca, spesso contemporaneamente e da oltre due decenni. L'unico modo per fermarla è darle da mangiare, ma l'effetto è solo temporaneo. Sono ancora in corso delle indagini confidenziali per comprendere se si tratti di un essere umano o di una credibile riproduzione, inviata nell'era contemporanea da una civiltà eternauta.

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