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Fire Emblem Warriors: Three Hopes Provato, speranza o... disperazione?

Torniamo indietro nel tempo per scoprire le origini della guerra del Fódlan.

Fire Emblem Warriors: Three Hopes ha un compito piuttosto arduo da portare a termine: quello di raccontare le origini del conflitto che sta alla base di uno dei titoli più acclamati da critica e pubblico dell'ultimo periodo, un gioco che non solo porta su di sé il blasone di un franchise leggendario ma che ne rappresenta anche uno dei punti di maggior splendore di sempre.

Fire Emblem Warriors: Three Hopes per Nintendo Switch, infatti, è stato accolto con un certo calore da parte degli appassionati che ne hanno elogiato il sistema di combattimento accessibile ma allo stesso tempo incredibilmente profondo e anche la narrativa che ruotava attorno alla gesta di tre casate nobiliari capitanate da altrettanti giovani rampolli che, dopo essersi lasciati alle spalle una guerra logorante, si ritrovano riuniti sotto il tetto comune della prestigiosa Accademia del Garren Mach.

Proprio quella guerra, così intensa e devastante per tutto il continente del Fódlan, è la protagonista di questo ambizioso prequel che abbandona le vesti dello strategico a turni più puro per adottare un aspetto che avevamo già visto in passato legato al nome di Fire Emblem, quello del genere musou, eredità dei celeberrimi Dynasty Warriors e marchio di fabbrica dei prodotti sviluppati dallo studio nipponico Omega Force.

Dunque, come dicevamo, si tratta di un incarico alquanto gravoso, uno di quelli in cui bisogna soppesare oculatamente tutte le mosse per non incorrere nelle ire dei fan più accaniti, uno di quelli in cui bisogna stare attenti a non snaturare troppo l'essenza della serie di riferimento, seppur trasformandone completamente la struttura ludica.

Fire Emblem Warriors: Three Hopes è un prequel dell'eccellente strategico Fire Emblem: Three Houses apparso su Nintendo Switch due anni fa.

D'altra parte, comunque, va detto che Omega Force ha già dimostrato di sapersi districare agilmente tra le lore degli universi narrativi più disparati portando alla luce sempre titoli di buona fattura, anche quando si è trattato di adattare veri e propri pilastri della cultura pop come il manga One Piece di Eiichiro Oda, Hokuto no Ken di Tetsuo Hara e Buronson o la meravigliosa saga di The Legend of Zelda della stessa Nintendo.

Le carte in regola sembrano esserci tutte, quindi ma saranno riusciti gli sviluppatori a confezionare un titolo degno del suo illustre predecessore? Come avranno pensato di adattare le meccaniche tipiche di Fire Emblem ai canoni profondamente differenti dei musou? La narrativa sarà altrettanto gradevole e sorprendente? La risposta a queste e a tante altre domande è arrivata grazie ad una sessione di prova del gioco avvenuta direttamente su Nintendo Switch su una versione pressoché conforme a quella definitiva che troverete nei negozi a partire dal 24 giugno.

Dopo aver avviato una nuova partita, potrete modificare arbitrariamente il livello di difficoltà del gioco tra tre diversi preset ma anche scegliere se giocare in modalità Classica o Principiante: la prima comporta la perdita definitiva dei compagni in caso di morte sul campo di battaglia mentre, la seconda, consente di recuperarli alla fine di ciascuna missione.

Si tratta di una scelta coraggiosa mutuata direttamente dalla saga principale e che rende gli scontri parecchio tesi se ci si è affezionati a determinati comprimari. In aggiunta a questo potrete decidere se adottare uno stile più Riflessivo (con l'azione che viene interrotta quando si verificano specifiche situazioni come l'avanzamento di livello delle truppe) o uno più Frenetico che si concentra quasi esclusivamente sull'azione più pura.

L'audace mercenario Shez è il protagonista assoluto della storia ma potrete prendere il controllo anche di tantissimi altri personaggi.

Una volta regolate tutte le impostazioni, è tempo di gettarsi nella mischia e conoscere ciò che gli sceneggiatori hanno in serbo per noi questa volta.

La storia di Fire Emblem Warriors: Three Hopes parte nel bel mezzo di una terribile battaglia in cui si trova invischiato il protagonista assoluto dalla vicenda, Shez, mercenario al soldo del miglior offerente dalle doti combattive fuori dal comune, personaggio inedito per la serie. Quest'ultimo può assumere le sembianze di un uomo o di una donna - in linea con la tradizione di Fire Emblem - e sembra avere come scopo primario quello di trovare e annientare una compagnia di guerrieri noti come 'Mercenari di Jeralt'.

Proprio nel cuore della contesa, Shez si imbatte in un combattente formidabile, un lottatore talmente potente e inarrestabile da essersi guadagnato l'appellativo di 'Flagello Cinereo', temuto da chiunque ne abbia anche solo sentito parlare. Allo stremo delle forze, dopo uno scontro violentissimo, il nostro protagonista crolla sotto i colpi dell'avversario andando incontro a morte certa. Solo l'intervento provvidenziale di una creatura mistica dai misteriosi poteri concede a Shez l'energia necessaria per ritirarsi ed avere salva la vita.

Da qui parte l'avventura del nostro mercenario, un'epopea lunga e complessa che lo porterà a incontrare alcuni volti noti ai fan di Three Houses come i tre nobili rampolli delle tre casate: Dimitri della Casa dei Leoni Blu, Edelgard della Casa dell'Aquila Nera e, infine, Claude della Casa del Cervo Dorato.

Durante la vostra avventura nei panni di Shez potrete incontrare volti noti ai fan di Three Houses come il valoroso Dimitri della Casa dei Leoni Blu.

Siamo al cospetto di una trama piuttosto interessante nell'incipit e narrata attraverso dialoghi e cutscene realizzate col motore di gioco dall'indubbio gusto (d'altronde Intelligent Systems è attivamente coinvolta nel progetto, ndR) che potrebbe ampliare ed arricchire la già affascinante lore del predecessore. Resta da capire come il racconto si evolverà nel lungo periodo e come gli scrittori avranno deciso di gestire alcuni risvolti della trama che, ovviamente, saranno influenzati dalle scelte che compiremo durante la nostra avventura. Per ulteriori conferme in merito, vi rimandiamo alla recensione completa che non tarderà ad arrivare.

Ad ogni modo, anche questa volta, avrete la facoltà di scegliere a quale delle tre unirvi e, soprattutto, con quali membri stringere i rapporti di amicizia più stretti tramite il classico sistema già visto in Three Houses. Tra una missione e l'altra, infatti, potrete raggiungere l'accampamento e spendere uno o più segmenti della cosiddetta 'Barra del Tempo' per chiacchierare (tramite il solito sistema di dialoghi a scelta multipla), allenarvi o svolgere le attività più disparate in compagnia di uno qualsiasi dei membri della vostra casata preferita. Ciò permette di accrescere il livello di intesa con le altre unità in modo da moltiplicare l'efficienza in battaglia o, più semplicemente, di progredire nella conoscenza dei personaggi e del loro background narrativo.

Ciò non toglie, naturalmente, che il focus principale di Fire Emblem Warriors siano i combattimenti all'arma bianca che, come accennavamo in apertura, sacrificano qualsiasi velleità da strategico puro a turni per adottare lo stile classico dei musou: centinaia di nemici a schermo, decine di avamposti da controllare, svariate tecniche speciali da scatenare sui poveri malcapitati e una corsa a rotta di collo verso l'obiettivo finale della missione. È un sistema ampiamente rodato e collaudato che, però, non disdegna qualche abbellimento derivante dalla tradizione ruolistica e strategica della serie di appartenenza.

Sarà di fondamentale importanza passare del tempo con i componenti della nostra brigata, in modo da scoprire il loro background narrativo ma anche per migliorarne l'efficienza sul campo di battaglia.

Prima di ogni missione, infatti, si può decidere come posizionare le unità sul campo, modificarne l'equipaggiamento in modo da renderle più efficaci contro determinati tipi di nemici o anche completare i dialoghi mancanti per migliorare i rapporti con i compagni zprima del combattimento. Aprendo la mappa in tempo reale con la pressione di un tasto, inoltre, si possono impartire semplici comandi alle unità di supporto come la protezione di un obiettivo o l'aggressione in massa verso uno specifico contingente avversario. Ciò consente di tenere sempre sotto controllo l'andamento della contesa e reagire di conseguenza per portare a termine tutti gli obiettivi preimpostati.

Per il resto, il combat system rimane quasi del tutto immutato rispetto alle precedenti iterazioni della serie Warriors: il button mashing selvaggio è ancora presente e riconoscibile, i nemici sono mossi dall'IA più basilare che si possa immaginare e anche gli scontri con i boss si traducono in una semplice guerra di attrito senza particolari guizzi strategici.

È vero, viene posta particolare importanza sui punti di forza e debolezza di ciascuna unità ed è molto importante impostare una tattica offensiva ponderata per portare a casa la vittoria ma, fondamentalmente, si tratta della medesima esperienza che potreste trovare in molti altri titoli della serie: se non siete mai stati particolari amanti dei musou, difficilmente questo Fire Emblem Warriors: Three Hopes potrà farvi cambiare idea, nemmeno se siete i fan più sfegatati dell'eccellente Three Houses.

Il sistema di combattimento è quello classico dei musou, seppur arricchito con qualche risvolto strategico e ruolistico.

Una nota di merito, in conclusione, va al comparto tecnico che riesce a gestire senza troppe difficoltà anche le situazioni più concitate con le classiche maree di nemici a schermo ed è graziato da una direzione artistica di evidente valore che ricalca il già ottimo impatto visivo apprezzato nel capitolo principale della serie.

In sintesi, questo primo incontro con Fire Emblem Warriors: Three Hopes ci ha restituito buone sensazioni sebbene, va specificato, sarà necessario scendere a patti con il peculiare e spesso controverso stile dei musou per godersi appieno l'esperienza. Rimane da valutare nel complesso la qualità del racconto, quanta profondità potrà garantire il sistema di combattimento sul lungo periodo e su quanta varietà potranno contare le missioni che compongono la questline principale, tutti dubbi che potremo dissipare in sede di recensione.