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Fist of the North Star: Ken's Rage

La scuola di Hokuto affronta la sfida più difficile.

"Siamo alla fine del XX secolo. Il mondo intero è sconvolto dalle esplosioni atomiche. Sulla faccia della terra, gli oceani erano scomparsi, e le pianure avevano l'aspetto di desolati deserti. Tuttavia, la razza umana era sopravvissuta."

Chiunque sia nato prima del 1990 avrà sicuramente sentito pronunciare questa celebre frase tante, tantissime volte... e non potrebbe essere altrimenti visto che la serie di Hokuto no Ken rappresenta uno dei fenomeni fumettistici e di animazione più significativi del secolo scorso. Specie in Italia.

Se come il sottoscritto siete dunque cresciuti assistendo agli epici massacri di Kenshiro e dei suoi compagni, l'annuncio di questo titolo non sarà sicuramente passato inosservato ai vostri occhi, ma nonostante l'innegabile entusiasmo che io stesso ho provato nell'analizzare il titolo nato dalla collaborazione tra KOEI e Tetsuo Hara, questo è il momento della resa dei conti. Fist of the North Star è davvero all'altezza dello storico brand a cui si ispira o è una semplice mossa commerciale incapace di trasporre in forma digitale la magica atmosfera che ha sancito il successo planetario del manga e dell'anime?

Al termine di ogni boss battle potrete infliggere al nemico di turno un violentissimo colpo di grazia.
Avete mai pensato a cosa succederebbe se Ken, Shu e Raoul calcassero il medesimo campo di battaglia?

La risposta, cari Eurogamers, è tutt'altro che semplice. Duole dirlo ma Fist of the North Star è purtroppo un gioco mediocre che probabilmente deluderà le aspettative di molti e che, se fosse stato privo di un così noto protagonista, non avrebbe goduto (e a dirla tutta neanche meritato) la visibilità che gli è stata concessa nei mesi che ne hanno preceduto la release. Vale quindi la pena di comprarlo? Sì, ma solo a patto che siate dei veri e propri irriducibili del brand. Ma andiamo con ordine...

Il titolo propone due modalità: Sogno, di cui parleremo più avanti, e Storia, vero cuore pulsante dell'esperienza, in cui è possibile ripercorrere l'intera epopea di Kenshiro fino al combattimento finale con suo fratello Raoul - niente seconda serie, quindi.

Sin dai primissimi minuti gli appassionati si ritroveranno di fronte a un'atmosfera molto familiare, capace di far trasparire il grande lavoro svolto dal team di sviluppo per incarnare, almeno dal punto di vista stilistico, la vera essenza del manga e dell'anime.

La storia è infatti raccontata con grande precisione narrativa e questo anche grazie a brevi sequenze video e a schermate di testo realizzate al fine di "tappare" i buchi narrativi tra le numerose fasi giocabili a cui si è chiamati a prendere parte.

Com'era lecito attendersi il titolo propone tutti i combattimenti più importanti che compongono la storyline della prima serie dell'anime, e ciò vuol dire che inizierete a massacrare prima Zed e Shin, per poi passare a combattimenti ben più noti e intensi come quelli con Jagger, Souther e Raoul. Mancano all'appello piccole parti della trama originale, come lo scontro coi Berretti Rossi, ma si tratta di carenze marginali che non minano in alcun modo la completa fruizione dell'esperienza, almeno dal punto di vista narrativo.

A rendere il tutto ancor più interessante di quanto già non sia per un appassionato del brand, vi è poi la possibilità di affrontare la modalità storia e osservarne gli sviluppi sotto diverse prospettive. Oltre a Ken potrete infatti vestire i panni di altri celebri personaggi quali Rei o Mamiya, ognuno dei quali gode di una campagna dedicata e di abilità uniche che ne rendono l'utilizzo molto diverso rispetto a quello dell'ultimo successore della Sacra Scuola di Hokuto.

I primi 15 minuti del gioco.

Sul fronte del gameplay, Fist of the North Star presenta una realizzazione molto semplice, in linea con le più recenti produzioni di KOEI. Il concept di base ricalca infatti quello del ben noto franchise di Dynasty Warrios, ma sebbene questo possa apparire come un difetto, è impossibile non riconoscere come risulti piuttosto azzeccato all'universo di Hokuto no Ken.

Al momento di scendere in campo ci si trova infatti all'interno di scenari estremamente lineari in cui l'unico vero obiettivo è avanzare a testa bassa, eliminando chiunque si frapponga tra il nostro alter ego e l'immancabile boss finale.

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Davide Persiani

Contributor

Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.
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