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For Honor - prova

Spadoni a due mani e tanto divertimento.

"For Gondor!", grida uno dei ragazzi con cui dividiamo la prova di For Honor nello stand di Ubisoft alla Games Week 2015 di Milano. "For Gondor!", rispondono gli altri membri della squadra mentre corriamo verso il cortile di un castello da una breccia nelle mura, circondati da soldati con i nostri colori che prendono il controllo del punto al centro della mappa.

Va bene, non siamo ne Il Signore degli Anelli ma l'epicità delle nostre gesta ha del tolkieniano, tanto è esaltante gettarsi nella mischia con lo spadone in pugno, e allora il grido dei nostri compagni di gioco è più che giustificato, anzi, rivelatore. Rivelatore perché spontaneo, perché noi sapevamo già cosa fare visto che abbiamo provato For Honor, ma per loro era la prima volta ed erano genuinamente emozionati. Un grido sincero che trasmette tutta l'adrenalina del momento, la sensazione di essere davvero all'interno di una battaglia medioevale.

Sulla carta si potrebbe sollevare qualche perplessità verso il concept della produzione Ubisoft Montreal, perché l'idea di avere un combattimento melee insieme profondo e divertente non è così intuitiva, ma quando si prende il pad tutto cambia e i movimenti da compiere si rivelano naturali e accessibili.

La nostra carica è affiancata da quella dei soldati controllati dall'IA, in realtà poco più che carne da macello, visto che cadono con un colpo solo.

Il tasto che ci serve per agganciare un avversario umano (gli NPC si falciano senza lock-on) è lo stesso che attiva la parata, da impostare poi in una delle tre direzioni previste. Si para a sinistra, destra o in alto, e bisogna essere pronti a modificare la propria posizione in risposta agli attacchi dell'avversario, segnalati da una freccina bianca che ne indica l'origine. Abbiate fiducia, è molto più semplice a dirsi che a farsi, e nel giro di qualche minuto già si prende confidenza col sistema di controllo e si prova esaltazione pura ad imbroccare parate e sfondare la guardia avversaria con una spallata ben assestata.

Il divertimento è assicurato ma non manca qualche dubbio che vorremo fugare con una prova più approfondita. Su tutti va segnalato che il combattimento funziona alla grande nell'uno contro uno ma quando c'è uno squilibrio tra le parti è difficile difendersi da più avversari che colpiscono da direzioni diverse. Attenzione, si può comunque fare e la soddisfazione di metterne in fuga uno mentre l'altro cade in ginocchio è altissima, ma è chiaro che serve un attento lavoro nel bilanciamento per non rendere gli scontri impari già decisi fin dall'inizio.

Ancora, vogliamo decisamente saperne di più sulla personalizzazione impossibile da provare in fiera, ma che sarà poi fondamentale per rendere l'esperienza di gioco ancora più coinvolgente. Immaginiamo armi speciali, armature, stendardi personalizzati e altro ancora, e vi diamo appuntamento ad una futura prova per parlarne.

In mezzo alla zuffa s'individuano gli eroi nemici e si entra in modalità duello: l'uno contro uno è un vero spasso.

Per ora rimane la voglia di giocarci ancora e di scoprire quali altre modalità oltre a Domination abbiano studiato gli sviluppatori. Come saprete già, l'unica modalità di cui si è parlato fino ad ora ci chiede di prendere il controllo di tre punti sulla mappa, aumentare il nostro punteggio fino ad una soglia che rende poi impossibile il respawn i nemici caduti, e farli fuori definitivamente. Le partite scorrono veloci e diciamo che in dieci, quindici minuti si arriva alla fine, ma certo le possibilità che si intravedono per altre opzioni di gioco sono tante.

Ottima la direzione artistica: noi abbiamo giocato in un livello ad ambientazione medioevale e tutto era esattamente dove ce lo saremmo aspettato. Le mura diroccate, il fango, i bracieri accesi, le grida dei soldati e insomma tutti quegli elementi estetici che fanno medioevo. Molto fisiche le animazioni dei personaggi: ogni colpo parato restituisce una sensazione vibrante di forza e metallo, mentre quelli inferti danno grande soddisfazione e contribuiscono alla credibilità dell'azione.

Si capisce che For Honor ci è piaciuto? Bene, perché è proprio così: la produzione di Ubisoft scaccia rapidamente i dubbi che potrebbero venire a leggerne il gameplay, e convince grazie ad una struttura divertente e capace di dare grandi soddisfazioni. Ora però, passata l'esaltazione della battaglia, dobbiamo aspettare al varco il gioco, pronti a metterlo alla prova sul campo dove si deciderà la sua effettiva qualità: personalizzazione, varietà e profondità dei combattimenti.

Oltre ai cavalieri ci saranno anche samurai e guerrieri nordici, ma il pensiero corre veloce a possibili DLC con altre ambientazioni.

I presupposti ci sono tutti e allora l'appuntamento è sempre su queste pagine per scoprire insieme tutte le novità di uno dei titoli più originali tra quelli presentati negli ultimi mesi.

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For Honor

PS4, Xbox One, PC

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A proposito dell'autore
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Alessandro Arndt Mucchi

Contributor

Giocatore cronico, lettighiere notturno, cuoco discreto, giurisprudente perplesso, musicista part-time, giornalista dal 2006. Da sempre esperto di versetti.
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