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Forza Horizon - preview

La strada verso il sogno è aperta.

Forza Motorsport e Gran Turismo sono serie famose per la passione che traspare dalle loro rispettive rappresentazioni del mondo delle automobili. Manovrabilità sempre più realistica, livree precise al millimetro, modifiche meccaniche, liste sempre più lunghe di veicoli: i due giochi hanno davvero tutto quello che serve per soddisfare gli appassionati.

Ma c'è un aspetto vitale di questa passione che non può essere ricreato in una pista. Ci riferiamo all'emozione di entrare nel proprio bolide, puntare il muso verso l'orizzonte e premere l'acceleratore per scoprire dove si può arrivare. Le persone non amano le macchine solo perchè sono belle e veloci, le amano perchè promettono di incidere su un destino moltiplicando la libertà di esplorare. Decisamente non un sogno che Silverstone o Laguna Seca possono realizzare.

In questa generazione di giochi tale libertà è stata offerta al meglio dai giochi della serie Test Drive Unlimited, con la loro minuziosa rappresentazione delle spensierate Ibiza e Oahu, nelle quali era possibile girovagare allegramente. Ci sono anche dei notevoli giochi arcade che permettono la libera esplorazione, come Burnout Paradise e Need for Speed: Hot Pursuit, ma con il loro gameplay sovraeccitato non garantiscono quell'immedesimazione che in molti cercano.

Difficile dimenticarsi di un tramonto del genere... a meno che non andiate a 250 km/h.

Gavin Raeburn, ex capo del Codemasters Racing Studio e ora co-fondatore della Playground Games ha amato parecchio la serie Test Drive Unlimited. "Un gioco che ha davvero molto cuore. Il problema di molti giochi di corse risiede nella loro linearità. Un gioco open world permette un gameplay sempre diverso, puoi andare dove vuoi e io amo l'idea di queste piccole grandi scelte in un gioco di macchine".

Raeburn ha costruito la sua reputazione sviluppando giochi di corse di altissima qualità, come la serie DiRT e TOCA Race Driver, ma le sue ambizioni si sono dovute scontrare con le risorse limitate a disposizione di Codemasters. Proprio per questo ha lasciato quel gruppo per formare i Playground Games insieme a Trevor Williams, altro reduce Codemasters. Nel 2010 i due sono all'E3, davanti agli sviluppatori di Turn10 (first party Microsoft e responsabile della serie Forza) per proporgli il gioco che avrebbe potuto essere Test Drive Unlimited se tutto fosse andato per il verso giusto.

Il duo, per farla breve, offriva alla Turn10 l'opportunità di prendere le macchine di Forza e metterle su una strada aperta. Turn10 rispose di iniziare ad ingaggiare personale per far partire quanto prima i lavori.

Il frutto di questa collaborazione si chiama proprio Forza Horizon, titolo di corse open world ambientato tra i maestosi scenari del Colorado, in arrivo su Xbox 360 questo ottobre. Il gioco è costruito utilizzando il motore grafico di Forza Motorsport 4, inclusa fisica e alcuni modelli di veicoli, ma con un alcune preziose novità: un ciclo giorno/notte completo e la possibilità di gettarsi nel fuori strada.

Il multiplayer includerà modalità molto amate come 'Gatto e Topo' insieme a nuove idee dedicate espressamente al free roaming.

Ma naturalmente la caratteristica principale di Forza Horizon è la libertà assoluta di affrontare il mondo offerto dagli sviluppatori, che comprende autostrade, stradine polverose e tutto quello che c'è nel mezzo di questa riproduzione condensata del Colorado. Saranno disponibili anche missioni secondarie, stunt da eseguire e ricompense, come anche le più classiche gare in cui vince semplicemente chi arriva prima. I giocatori potranno orientarsi grazie a un GPS controllato sia attraverso normali menù che con Kinect, in questo caso semplicemente parlando.

Ma c'è un'altra sorpresa: per dare un senso agli spostamenti del giocatore questo titolo sarà ambientato attorno all'Horizon Festival, una festa immaginaria ambientata proprio nel cuore del Colorado. Il direttore creativo Ralph Fulton (altro veterano Codemaster) cerca di spiegarla a suo modo: Horizon è "il luogo dove il mondo dei motori si sposa con la cultura giovanile creando un luogo dove le macchine ricoprono un ruolo fondamentale".

Non siamo sicuri che questa "festa" possa esistere davvero, se non nel parcheggio di una piccola città dove i bassi degli stereo e i più esagerati body kit dominano incontrastati... e poi i giovani non possono certo permettersi le supercar presenti in Forza Horizon. Ad essere onesti, l'idea di questo festival, sembra solo un tentativo ben calcolato di portare un pò di umanità alla sterilità di Forza. Ma l'Horizon Festival ha una sua innegabile utilità.

"Per prima cosa il festival rappresenta il fulcro del gameplay, un pò come la città principale in Red Dead o Warcraft", spiega Fulton, "da cui gare ed esplorazione si diramano fino ai bordi della mappa e verso cui tornerete in cerca di nuove macchine da comprare, per godervi un pò di show o sfidare gli amici a battere il vostro tempo". L'Horizon Festival spiega anche la presenza di eventi come il "Mustang vs Mustang", dove il gioco ci mette alla guida di muscle car anni '70 per battere in velocità un aereo del 1940 in una sfida che fa molto Top Gear, arricchita da fuochi d'artificio, laser e boati degli spettatori.

Ovviamente poi non parliamo certo di un festival improvvisato. L'Horizon è seguito da Rob da Bank che ne sarà supervisore musicale e consulente. L'eclettivo DJ e fondatore del popolare Bestival sta mettendo insieme una solida colonna sonora che comprende rock, indie e dance, trasmessa senza sosta dalle stazioni radio presenti nel gioco, e sta aiutando il team di sviluppo nel creare il look e l'atmosfera giusta.

Playground ha preso i modelli e il sistema di illuminazione di Forza 4 e li ha uniti ad una distanza visiva eccezionale e ad un realistico passaggio tra il giorno e la notte.

Il lavoro di Rob si fa subito sentire nella demo presente all'E3, una gara da punto a punto attraverso il traffico locale. La musica elettronica si fonde perfettamente con i ruggiti della macchina simbolo di Forza Horizon, la Dodge Viper 2012 che comparirà anche sulla copertinadel gioco. Gli artisti e i programmatori Playgroud sono riusciti a trasportare le dettagliatissime macchine create dalla Turn10 in un mondo di gioco senza più confini, aggiungendo al mix di ottimi modelli ed effetti di luce una distanza visiva eccezionale. Graficamente Forza Horizon potrebbe senza dubbio divenire uno dei migliori giochi di guida di questa generazione.

L'ambientazione di certo aiuta. Il Colorado è stato scelto per le sue strade ma anche per la spettacolarità del paesaggio. Le rocce rosse che affiorano dal deserto, i canyon mozzafiato e i confini con lo Utah, le pianure infinite che si trasformano improvvisamente in colline rocciose e infine le impressionati Montagne Rocciose, sono capaci come nella realtà di far tremare le gambe per la loro maestosità

Tutta questa grafica ha un prezzo però e i tradizionali 60 frame al secondo di Forza scendono a 30 in questo nuovo capitolo "offroad". Il gioco rimane ugualmente molto fluido e Raeburn ci ha subito assicurato che i comandi continueranno ad essere aggiornati come in passato, per garantire bassa latenza nella risposta del mezzo, e anche il motore fisico non risentirà di questo compromesso.

Anche il supporto a Kinect sarà intelligente: è limitato all'uso del sistema GPS.

Questo ci porta dritti al modello di guida di Forza Horizon. La demo non è certo un esempio definitivo di quel che sarà il gioco finale, inoltre la Viper è stata aggiunta da poco e gli sviluppatori non sono ancora contenti di come si comporta. Forza Horizon però è senza dubbio orientato all'accessibilità e senza cambiare nulla delle impostazioni può essere fin da subito descritto come un Forza "più semplice", una sorta di cugino di Project Gotham. Lo stile di Forza, con la sua guida aggressiva e la sua innata inclinazione alla sgommata si fa in Horizon più spinto e aggressivo. Ci sono anche dei premi per chi saprà domare in drift il suo bolide, compresa una grossa quantità di "Fama", la valuta del gioco.

Fulton insiste che la parte simulativa non è stata tagliata in nessun modo, e che gli unici cambiamenti sono stati fatti sull'assetto delle macchine e sulle gomme, in modo che possano essere guidate anche su sterrato. "Configurare una macchina per farla viaggiare su un solo senso di marcia di un circuito, senza avere traffico che ti viene contro, senza dover mai eseguire un 180 e ripartire dall'altra parte, è completamente diverso che farlo con una che può e deve andare vuole. Ma quel che è stato cambiato è comunque pochissimo, conferma Raeburn.

Abbiamo bisogno di più tempo per capire quanta simulazione ci sarà in Forza Horizon, ma la parentela con la serie principale si farà sentire anche in altri casi. Questo gioco utilizzerà per i mezzi la stessa divisione in classi vista in Forza (niente classe E o F, capirete perché...). La linea opzionale che mostra l'esatta traiettoria da seguire sarà presente anche qui, come anche il pulsante per il "rewind" e una buona lista di aiuti alla guida che si potranno attivare o meno. Disponibile per i più coraggiosi l'oramai immancabile visuale interna e il completo supporto al Microsoft Wireless Speed Wheel e alle proposte Fanatec. Non si potranno però effetturare modifiche meccaniche, ma saranno presenti quelle cosmetiche. I danni non influiranno sulla guida.

La stretta, quanto inusuale, collaborazione tra PlayGround Games e Turn10 è sicuramente l'aspetto che più di altri ha contribuito nello sviluppo di un gioco così ambizioso e ben fatto in soli due anni. "E' stato bello lavorare con Turn10 perchè anche loro fanno giochi, capiscono, e non annoiano con stupide domande", racconta Williams con grande soddisfazione. "Si possono fare progressi molto velocemente perchè parliamo tutti la stessa lingua. Davvero un'esperienza notevole".

Horizon cercherà di rendere lo stile di Forza più dinamico e divertente, anche con l'uso di finte camere a spalla per riprendere le macchine prima di una gara.

In un ambiente tanto sereno, i Playground sembrano immuni al recente inasprimento nel mondo dei racing-game anglosassoni. Non sorprende trovare al suo interno esuli di talento degli ormai defunti Bizarre Creations e Black Rock, come altri fuggiti da Codemasters, Reflections, Criterion, Rockstar North, Slightly Mad. Tutti professionisti che si sono raccolti insieme creando una forza lavoro di oltre cento persone. Raeburn parla con affetto degli anni passati in Codemasters, si capisce benissimo perchè ha voluto ricominciare tutto dall'inizio... ancora una volta.

"Penso di essere soltanto ambizioso", dice, "noi vogliamo fare più di quanto pensavamo fosse possibile dove lavoravamo prima. Vogliamo creare un grande gioco che possa appassionare più persone possibili in tutto il mondo". Fulton rincara la dose: "Tutta la nostra storia, il nostro pedigree non conterà più quando questo gioco sarà finalmente finito. Ci stiamo concentrando per renderlo il migliore possibile. Abbiamo costruito i Playground cercando di creare il miglior team di sviluppatori di racing game del mondo. Non ci siamo ancora riusciti, ma non manca molto."

Belle parole, tanti sogni, ma Forza Horizon ha ancora molto da provare: riusciranno a creare un prodotto tanto cool anche sotto l'ala protettrice dell'austera Microsoft? E quanti compromessi sono stati fatti, davvero, per trasformare Forza in un open-world?

Il talento innato dei ragazzi Playground e l'aiuto importantissimo di Turn10 sono qui davanti a noi, Forza Horizon già sembra un gioco fuori dal comune. E considerando che ci farà correre attraverso un canyon del colorado sotto un cielo di stelle, con la radio al massimo volume che litiga con i ruggiti del motore, beh, sarà difficile resistere. Anche se da questa parte dell'oceano non amiamo allo stesso modo le Viper.