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Fragile Dreams: Farewell Ruins of the Moon

Un’avventura indimenticabile

I nemici, vari sia nel loro aspetto che nelle loro abilità, evidenziano una valida intelligenza artificiale (con una spiccata propensione per le schivate seguite da potenti contrattacchi), garantendo, alla luce dell’evidente fragilità fisica del protagonista, una buona dose di stimoli per tutto l’arco dell’esperienza. Una volta padroneggiate le meccaniche di gioco dovreste tuttavia superare qualsiasi pericolo senza eccessivi problemi.

L’unica pecca dei combattimenti riguarda purtroppo l’impossibilità di agganciare i propri nemici per facilitarne così l’eliminazione (costringendovi dunque a seguire, movimento per movimento, all’avversario di turno per non rischiare di mancarlo), ma sebbene si possa immaginare il contrario, tutto questo non mina in maniera particolarmente significativa la qualità complessiva dell’esperienza.

Pur trattandosi di un prodotto votato all’esplorazione non mancano, come accennato poc’anzi, alcuni elementi tipici dei giochi di ruolo. Con il passare delle ore l’eliminazione dei nemici vi permetterà di incrementare il livello di Seto (anche se non potrete purtroppo influenzare la sua crescita in alcun modo), andando così a potenziare gli effetti delle sue armi.

I falò, da sempre visti come un qualcosa di molto accogliente, si confermano tali anche in questo titolo poiché rappresentano i punti di salvataggio.

L’impossibilità di modellare il personaggio nella maniera ritenuta più opportuna potrebbe far storcere il naso a qualcuno, questo è certo, ma si tratta comunque di un sistema di crescita sostanzialmente valido in grado di stimolare gran parte dell’utenza fino al completamento dell’esperienza.

A tutto questo si aggiunge infine la valigia di Seto, in cui è possibile depositare gli oggetti recuperati lungo il percorso, armi comprese.

Alla luce delle limitate dimensioni del bagaglio proposto, sarete costretti a valutare attentamente cosa portare con voi in modo da non farvi trovare impreparati di fronte ai temibili avversari disseminati lungo il percorso, e questo non farà altro che esaltare la vena strategica dell’intera avventura.

Tecnicamente parlando il titolo spicca per una buonissima realizzazione, leggermente al di sotto di alcune delle migliori produzioni apparse fino ad oggi su Wii, ma di indubbio impatto visivo. Oltre a una direzione artistica di prim’ordine, le ambientazioni, seppur dominate da una perenne oscurità, si dimostrano cariche di fascino e ben curate, e lo stesso dicesi per i personaggi (nemici compresi), tutti vari e ben caratterizzati.

Questo è senza ombra di dubbio uno dei venditori più strani che si siano mai visti in un videogioco.

Per quanto riguarda il comparto audio, gli sviluppatori hanno svolto un lavoro davvero eccezionale. Le musiche di sottofondo che vi accompagneranno nel corso dell’avventura sono infatti incredibilmente evocative e del tutto adeguate al contesto proposto e considerando anche la particolare scelta operata dagli sviluppatori, ovvero di proporre aree prive di qualsivoglia accompagnamento se non quello degli effetti sonori al fine di esaltare l’intensità della desolante atmosfera, il coinvolgimento raggiunge picchi del tutto inaspettati.

Nonostante qualche piccolo difetto Fragile Dreams: Farewell Ruins of the Moon è dunque un prodotto artisticamente splendido oltre che davvero suggestivo, capace di trasmettere il senso di solitudine e smarrimento del protagonista in maniera davvero unica. Il viaggio di Seto è infatti carico di emozioni, e se a questo aggiungiamo un gameplay e una realizzazione tecnica di buona fattura, il risultato non può che essere entusiasmante. Un titolo sicuramente da provare quindi, sempre che non si abbia troppa paura del buio.

8 / 10

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Fragile

Nintendo Wii

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A proposito dell'autore
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Davide Persiani

Contributor

Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.
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