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Killzone: Shadow Fall - prova

Vivere e morire a Vekta City.

Sfidando una coda di circa quattro ore, aggirata grazie al nostro indiscutibile charme, abbiamo provato presso lo stand di Sony alla Games Week la demo di Killzone: Shadow Fall, titolo su cui si concentrano molte delle speranze di Sony per il debutto della PlayStation 4.

Shadow Fall è ambientato circa 30 anni dopo il conflitto della trilogia originale, durante una sorta di tribolato dopoguerra. In qualche angolo lontano si combatte ancora ma entrambi gli schieramenti sono ormai allo stremo delle forze, per non parlare del fatto che il pianeta natale degli Helgast è ormai inabitabile.

Gli Helgast superstiti vivono dunque fianco a fianco coi Vektan, in una situazione che ricorda molto la Berlino della Guerra Fredda. Un muro divide la città, le menti e gli stili di vita, ed entrambe le fazioni nascondono le armi dietro i sorrisi, in una guerra segreta che solo raramente emerge in superfice.

Killzone: Shadow Fall offre un panorama molto meno devastato rispetto ai capitoli precedenti.

"Grazie soldato, hai salvato molte vite": queste le parole pronunciate dal nostro superiore che danno inizio alla demo della fiera milanese, e in base alle quali possiamo solo ipotizzare le nostre azioni precedenti. Non c'è infatti tempo per stringere mani e ricevere medaglie, perché siamo già concentrati sulla prossima missione: dovremo liberare alcuni ostaggi ed eliminare l'ufficiale Helgast responsabile del rapimento.

"Shadow Fall è ambientato circa 30 anni dopo il conflitto della trilogia originale"

Questi primi istanti sono perfetti per apprezzare la fluidità e il dettaglio della scena, tutta giocata sui toni del blu, mentre il mezzo di trasporto che ci ospita vola verso l'obiettivo, offrendoci un affascinante scorcio urbano. Non siamo certamente di fronte al picco massimo che la next-gen possa offrire, ma la differenza si avverte.

Il paesaggio di Vekta è completamente diverso dai panorami grigi, fumosi e devastati che facevano da sfondo ai capitoli precedenti, e contrappone lo splendore architettonico hi-tech del lato Vektan alle sporche baraccopoli illuminate da tremole luci al neon e zeppe di checkpoint che caratterizzano l'area Helghast, in un'alternanza di scenari di cui la serie aveva veramente bisogno.

Le nuove mappe offriranno un'architettura decisamente più aperta rispetto ai tre capitoli precedenti.

Ad ampliare i propri orizzonti non è stato solo il panorama: anche il gameplay finalmente non è fatto più solo di corridoi vagamente camuffati in cui affrontare orde di nemici. Adesso potrete eliminare i vostri obiettivi scegliendo tra più punti d'ingresso, alcuni dei quali potranno essere creati sfondando le pareti e cogliendo di sorpresa le forze nemiche. In certi casi sarà anche possibile risolvere la situazione con un approccio più stealth, anche se alla fine si dovrà sempre far cantare le armi per uscirne vivi. Si potrà anche spezzare il ritmo dell'FPS con situazioni particolari, legate allo sviluppo della trama, come quando ci si ritrova aggrappati a un mezzo che vola per la città e si deve sparare agli Hellgast che vogliono farci cadere, usando solo la pistola che impugniamo nella mano libera.

"Il gameplay finalmente non è fatto più solo di corridoi vagamente camuffati in cui affrontare orde di nemici"

Il vostro alter ego, lo Shadow Marshal, una via di mezzo tra un super poliziotto e un agente segreto, è anche dotato di alcuni gadget che torneranno molto utili per risolvere le situazioni più intricate. Il primo è il Tactical Echo, un vero e proprio sonar che rivelerà per qualche secondo la posizione di nemici e amici intorno a voi, anche dietro i muri. Grazie all'adrenalina invece potrete rallentare per qualche secondo l'azione, ad esempio se dovete eseguire un'irruzione, così da inanellare headshot in tutta calma.

Quasi tutte le armi inoltre hanno almeno due modalità di fuoco. Ad esempio, il fucile di ordinanza con cui abbiamo iniziato la missione era sia un mitragliatore pesante che una specie di railgun con ottica, che doveva caricare il colpo per qualche istante prima di spararlo.

Un nuovo trailer per il multiplayer di Killzone: Shadow Fall.

L'aggiunta più succosa all'arsenale è senza dubbio l'OWL, un drone comandabile col touchpad e dotato di una serie di abilità che torneranno estremamente comode sul campo. L'OWL può infatti stordire i nemici con scariche elettriche o ucciderli con una mitragliatrice, lanciare uno scudo di fronte al giocatore, fornire un cavo per la discesa, hackerare i terminali Hellgast e la sua batteria dura decisamente più di quella dell'iPhone.

Per quanto riguarda la velocità del single player, anche in questo caso Shadow Fall sembra voler evitare la frenesia in favore di una ritmo di gioco più reale, combinato con una sensazione molto "fisica" dell'arma impugnata, della quale è possibile quasi avvertire il peso.

A meno di un mese dal suo debutto, Killzone: Shadow Fall ha l'aria di essere un convincente passo in avanti per la serie. Spariti i finti corridoi e le ambientazioni confuse, il gioco si presenta ricco di scelte e, soprattutto, di personalità. Finalmente Sony può contare su un valido alleato nella guerra degli FPS su console.

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Lorenzo Fantoni

Contributor

Dentro un rugbista di 110kg dedito agli stravizi, batte il cuore di nerd vecchio stampo con lo sguardo perennemente abbronzato da uno schermo, anche d'estate.
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