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Gears of War 3: Analisi Tecnica della Beta Multiplayer

Nulla sfugge al nostro occhio vigile.

Come nella maggior parte dei titoli UE3, abbiamo una risoluzione di 720p nativi senza anti-alias. Gears 2 aveva un anti-alias multi-sampling 2x come uno dei passaggi di rendering, effetto che poi era spazzato via da altri effetti aggiuntivi, dando l'impressione di un AA 0x con solo pochissimi bordi smussati rimanenti. Nel sequel pare che l'UE3 non sprechi più la potenza di calcolo della GPU su un effetto che viene poi quasi totalmente eliminato da processi successivi, ed è la mossa giusta per liberare le risorse dello Xenos al fine di implementare effetti più importanti.

Nonostante la mancanza di qualsiasi forma di AA nella beta, bisogna dire che la qualità d'immagine è eccellente, e le scalette non sono affatto un problema; ciò è per merito degli effetti post-processing e dell'ottimo stile grafico che evita i contrasti troppo accentuati. Infatti vediamo un miglioramento rispetto a Gears 2 in questo frangente: la maggior parte dell'aliasing speculare presente in passato adesso è praticamente sparito.

Un altro elemento migliorato è il modo in cui l'engine gestisce i LOD e lo streaming delle texture. In netto contrasto con il recente Crysis 2, il pop-up dei poligoni qui è virtualmente inavvertibile, e lo streaming delle texture appare più fluido e riuscito rispetto ai precedenti titoli della serie, con solo dei lievi accenni in alcuni punti di respawn. In questo caso vediamo il blending del mip-mapping come accadeva in Gears of War 2, ma la transizione è decisamente più rapida che in passato. I LOD vengono usati, in particolar modo nei personaggi ed oggetti, ma bisognerà davvero aguzzare la vista per riuscire a vedere del pop-up quando il gioco passa dai modelli a basso dettaglio a quelli più definiti.

In questa analisi della mappa Old Town, passiamo attraverso le modalità King of the Hill e Capture the Leader.

Per quanto riguarda il gameplay, i paragoni con Gears 2 al momento possono essere fatti solo limitatamente. La beta infatti include quattro mappe multiplayer e nessun contenuto single-player. Similmente a quanto accadde con Killzone 3, è difficile non avere la sensazione che le cose più spettacolari siano state riservate alla campagna single-player, in cui gli sviluppatori hanno molto più controllo dell'azione e del modo in cui l'engine può gestire il tutto in qualsiasi momento.

Dal punto di vista del multiplayer, Epic ha svolto un lavoro eccellente nel migliorare e rifinire l'esperienza online di Gears 2 sin dal giorno in cui uscì, con un totale di sei aggiornamenti che aggiungevano importanti elementi come i bot ed i server dedicati. Il team ha sfruttato i server dedicati anche per Gears 3, ma non è certo una novità: migliorare il modo in cui il gioco si svolge online è certamente un progetto a lungo termine e gli sviluppatori meritano un plauso per aver applicato le migliorie effettuate al già esistente Gears 2 così da offrirle all'utenza, invece di costringerla ad attendere il sequel.

Stranamente però, durante alcune partite alla beta di Gears 3 abbiamo visto una migrazione dei server in corso: qualcosa che ci aspetteremmo solo con un setup P2P di Xbox Live: questo ci fa pensare che Epic utilizzi entrambi i sistemi in tandem, o che i server dedicati vengano utilizzati in maniera differente dai setup tradizionali.

In aggiunta ai cambiamenti più ovvi, abbiamo anche netti miglioramenti anche nel gameplay. Le migliorie grafiche del renderer rendono tutto il gioco decisamente più fluido e forse anche leggermente più responsivo, con alcune mosse molto più facili da eseguire come le esecuzioni dei nemici a terra.

Checkout è una mappa molto più chiusa e claustrofobica se paragonata alle altre tre, con un'area centrale più aperta che favorisce l'uso di armi ad ampio raggio.

In generale, il gameplay ha un ritmo più serrato e nonostante nessuna delle modalità presentate sia nuova, Epic ha lavorato sodo per dare una scossa al tutto. Ad esempio, il Team Deathmatch ora ha un numero di respawn prefissato per ciascuna squadra, al contrario della singola vita che i giocatori avevano in Gears 2. Questo rende le prime fasi del round un po' un bagno di sangue, ma almeno le prime uccisioni non precludono al giocatore la possibilità di continuare, e man mano che il gioco prosegue e che le vite diminuiscono, la sopravvivenza diventa un fattore importante e resuscitare i compagni caduti diventa essenziale.

E' chiaro che Epic abbia svolto un gran lavoro sul bilanciamento del gioco, ed un elemento chiave in questo aspetto è stato il modificare l'arsenale. Il fucile a canne mozze sembra indispettire molti a causa dell'eccessivo tempo di ricarica, ma usato con precisione a corto raggio rimane un'arma spaventosamente potente; se però non piace, il Retro Lancer è particolarmente adatto ai combattimenti ravvicinati. L'Hammerburst si becca il suo tradizionale rinnovamento, passando da arma a tre colpi in Gears 1 a semi automatica con zoom in Gears 2, mentre nel nuovo gioco vede l'aggiunta del mirino di precisione.

Thrashball offre l'allettante possibilità di far stragi di massa, grazie a delle divertenti uccisioni ambientali. Non è assolutamente il punto chiave del gioco come lo era in Bulletstorm, ma è una bella aggiunta alla formula.

Al momento è difficile giudicare se l'online di Gears 3 sia più un'evoluzione che una rivoluzione; dopo tutto, Epic potrebbe aver voluto conservare il meglio per il gioco completo che uscirà tra pochi mesi, ma la sensazione globale che si ottiene dalla beta è che lo studio abbia nettamente migliorato la realizzazione tecnica, aggiungendo inoltre una serie di migliorie al modo in cui Gears viene giocato che faranno piacere ai fan della serie e renderanno il gioco più allettante per i nuovi arrivati.

In maniera simile, da un punto di vista tecnologico quel che abbiamo è solo un assaggio di quello che verrà; è ovvio che i miglioramenti apportati all'Unreal Engine 3 siano considerevoli, molto più di quelli visti nel recente Bulletstorm. Non è semplicemente una buona notizia per i giocatori, ma anche per chi utilizzerà il motore di Epic, che raccoglierà i benefici nei propri titoli in sviluppo basati su UE3.

Un ringraziamento ad Alex Goh e David Bierton per la loro preziosa collaborazione nella stesura di questo articolo.