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Golden Sun: l'Alba Oscura

L'inizio di una vecchia era.

Le evocazioni e gli incantesimi più potenti (compresi quelli associati ai vari Djinn), spesso vengono sfruttati unicamente durante gli scontri con i boss, che comunque non si rivelano mai eccessivamente impegnativi.

Il problema più grande di Golden Sun: l'alba oscura, tuttavia, risiede nei dialoghi. Affrontando l'avventura ci si rende conto di quanto tempo facciano perdere gli sproloqui dei personaggi, che non perdono mai occasione di dilungarsi in interminabili fiumi di parole spesso assolutamente inutili.

In più di un'occasione ci è capitato di innervosirci di fronte all'ennesima riga di testo fuori luogo, che prolungava inutilmente un discorso legato a un concetto ormai già abbondantemente sviluppato. Sotto un certo punto di vista sembra quasi che i programmatori abbiano cercato, attraverso una serie di dialoghi ridondanti, di espandere la longevità e di dare maggior spessore a una trama altrimenti eccessivamente tradizionale.

In un primo momento la cosa non infastidisce più di tanto, ma già dopo qualche ora il fatto di doversi sorbire lunghissimi dialoghi anche per i concetti più elementari si trasforma in un problema evidente.

Il design proporzionato e realistico usato nei combattimenti è davvero splendido.

Ciò di cui abbiamo parlato fino a questo momento descrive i difetti principali del titolo Camelot, che comunque rimane un buon GdR consigliato agli appassionati del genere. Rispetto ai due capitoli precedenti peraltro la realizzazione tecnica è notevolmente migliorata, cosa abbastanza prevedibile, visto il passaggio a una console più potente.

I muscoli del motore grafico vengono mostrati soprattutto durante i combattimenti, dove i personaggi e i mostri vengono rappresentati con uno stile proporzionato piuttosto che con il super deformed che caratterizza le fasi esplorative.

Le animazioni degli attacchi sono ben realizzate, così come i piacevoli effetti speciali che accompagnano le magie. A lasciare davvero senza fiato, tuttavia, sono le splendide evocazioni, che oltre ad essere devastanti a livello di gameplay, sono così curate visivamente da affascinare il giocatore ogni volta che vengono utilizzate.

Lo stesso livello qualitativo viene raggiunto dalla colonna sonora, che propone sempre musiche adatte alla situazione messa in scena sullo schermo, senza mai risultare noiosa o ripetitiva. L'elevata qualità del comparto tecnico, quindi, contribuisce a bilanciare i difetti precedentemente citati, e a far chiudere un occhio di fronte all'eccessiva linearità della trama.

Se siete appassionati di Golden Sun, in questo capitolo per DS ritroverete ciò che avete amato dei capitoli GBA, il tutto accompagnato da una realizzazione tecnica di primissimo livello. Se pensate che questo possa bastare per convincervi a passare diverse ore attaccati alla console, potete tranquillamente acquistare il gioco ad occhi chiusi.

7 / 10

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Golden Sun: Dark Dawn

Nintendo DS

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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