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Nintendo 3DS XL - review

La nuova console portatile di Nintendo passa sotto la lente d'ingrandimento di Eurogamer.

A 14 mesi esatti dall'uscita del modello originale di 3DS, Nintendo ha lanciato sul mercato il primo redesign di quella che, siamo pronti a scommetterlo, sarà una lunga serie: il Nintendo 3DS XL. La sigla sta ovviamente per "extralarge", in quanto questa nuova versione della console portatile ne incrementa nettamente le dimensioni, soprattutto per quanto riguarda gli schermi, esattamente come fece a suo tempo il DS XL nei confronti del DS normale.

Qui ad Eurogamer abbiamo avuto ormai qualche giorno a disposizione per giocare con questo nuovo portatile e siamo finalmente pronti a darvi il nostro parere dettagliato a riguardo. È ora di pensionare il vostro "vecchio" 3DS e passare al nuovo modello? È il momento di lasciarsi sedurre dalla console portatile Nintendo, che finora non avevate comprato perché la prima versione vi sembrava destinata a fare la fine del modello "phat" di DS originale? Scopriamolo insieme.

Oltre ad ingrandire gli schermi, il redesign apportato al 3DS XL migliora sia la qualità estetica che costruttiva del vecchio 3DS.

Se ad una prima analisi l'idea di creare una console portatile appositamente più grande potrebbe sembrare un controsenso, l'operazione in realtà ha già dimostrato di funzionare e anche stavolta si rivela parecchio interessante.

È innegabile infatti che degli schermi dalle dimensioni maggiorate rappresentino un'attrattiva in ambito gaming, ma non è questa l'unica caratteristica che il Nintendo 3DS XL ci offre: la console ha infatti subito un redesign integrale dal punto di vista estetico ed ergonomico, e questa è un'ottima novità, in quanto sia il design che la qualità costruttiva del modello originale di 3DS non erano certo ottimali.

La nuova console si presenta invece in modo piuttosto convincente: le linee stondate la rendono più gradevole all'occhio e più facile da impugnare, la finitura satinata pone efficacemente fine all'incubo delle ditate, e a livello costruttivo in generale la macchina risulta sufficientemente solida, ha un rapporto peso/dimensioni ragionevole e sicuramente risulta un bell'oggetto da tenere in mano.

"La nuova console è convincente: le linee stondate la rendono più gradevole all'occhio e più facile da impugnare"

A livello di controlli generali è cambiato molto poco ma quel poco è cambiato per il meglio: l'alloggiamento del pennino ora si trova sul lato destro della console (più semplice da raggiungere rispetto al retro del 3DS originale), il pennino stesso è tornato ad essere un pezzo di plastica unica come nel vecchio DS Lite, piuttosto che essere di metallo e telescopico, e soprattutto i tasti inferiori Select, Start e Home abbandonano finalmente quel design incredibilmente "cheap" che avevano nel modello precedente e diventano ora dei tasti normali, con un feeling tattile e una sensazione di robustezza sicuramente migliorati.

La mancanza del caricabatterie è segnalata sulla confezione (senza troppa enfasi, a dire il vero). Un avvertimento che non basta a farci digerire questa incredibile assenza.

Anche lo slider dell'effetto 3D è più stabile e si blocca ora in posizione "off", quasi un'ammissione da parte di Nintendo del fatto che questa caratteristica non si è rivelata tanto importante quanto inizialmente si sperava.

Sparisce anche il bruttissimo led luminoso con la dicitura "3D": non ne sentiremo la mancanza. Un'altra caratteristica azzeccata riguarda lo schermo superiore, che ora si blocca in due posizioni ad angolazione differente, cosa che sicuramente potrà far comodo per meglio posizionare il proprio angolo visuale.

Purtroppo troviamo ancora quel curioso design dello schermo inferiore "rialzato", i cui bordi nel precedente modello lasciavano col tempo dei segni sullo schermo superiore: difetto imperdonabile che speriamo abbia stavolta un impatto inferiore. Solo col tempo potremo scoprirlo.

Ma è giunto ovviamente il momento di parlare delle vere "star" di questa nuova versione di Nintendo 3DS: gli schermi. Stando alle specifiche ufficiali, abbiamo un incremento di dimensioni del 90% rispetto ai display precedenti, quindi quasi del doppio, e gli effetti si notano tutti. L'area di gioco sul modello XL è nettamente ingrandita, e questo è un bene non soltanto per chi avesse qualche decimo di vista in meno.

A giovarne è infatti l'intera esperienza, soprattutto per quanto riguarda il famigerato effetto 3D: avendo uno schermo più grande, anche l'angolo tramite cui questo effetto diventa correttamente visibile appare infatti più generoso, mentre gli oggetti tridimensionali risultano "uscire" meglio dallo schermo. Non si ha più, in sostanza, la sensazione di guardare attraverso un "buco della serratura" 3D.

Il layout dei comandi è praticamente identico rispetto a quello del vecchio modello, ma molti particolari sono stati migliorati, come ad esempio i tre tasti Select, Home e Start.

"I pixel si notano in modo più evidente ma l'aspetto estetico dei giochi è ancora gradevole e non appare compromesso"

Come sappiamo, però, all'incremento delle dimensioni fisiche degli schermi non è corrisposto un incremento della risoluzione: come si comportano dunque questi 400x240 pixel sul nuovo schermo da 4.88 pollici? La domanda va posta, in quanto vedendo questo tipo di specifiche nella scheda tecnica di uno smartphone penseremmo probabilmente di aver letto male, o ad un errore di battitura.

È fuor di dubbio che, da questo punto di vista, il Nintendo 3DS XL (e il 3DS in generale) non sia la macchina più performante in circolazione, ma nonostante questo dobbiamo dire che la grafica "stiracchiata" sulla diagonale del nuovo schermo regge piuttosto bene e si presenta ancora gradevole. I pixel si notano in modo più evidente, specialmente se osservati da vicino, ma l'aspetto estetico dei giochi è ancora gradevole e non appare eccessivamente compromesso.

Certo, testi e interfaccia devono conservare dimensioni piuttosto grandi per mantenere una buona leggibilità, e soprattutto aprendo il browser si nota che l'aumento di dimensioni ha in questo caso davvero poca utilità, in quanto per leggere qualsiasi testo scritto in piccolo dovremo "zoomare" all'inverosimile, a meno che il nostro passatempo preferito non sia decifrare un mosaico di pixel.

Anche dal punto di vista della luminosità e dei colori siamo su livelli paragonabili a quelli del precedente modello (lo schermo della versione XL tende solo a toni leggermente più caldi), e stesso discorso può farsi per la performance della batteria, che dovrebbe essere incrementata di circa una mezz'ora, ma per quanto ci riguarda rimane a livelli non certo ottimali per una console portatile. Parliamo di circa 4-5 ore di gioco con una batteria piena, e un tempo di ricarica di 4 ore.

In questo fotomontaggio proveniente dalla rete possiamo vedere un ipotetico secondo stick analogico incluso nella scocca della console. A noi non sarebbe dispiaciuto, e a voi?

Siamo dunque lontani anni luce dalle 15 e passa ore di gioco garantite dal vecchio Nintendo DS Lite, e sebbene sia chiaro che gli hardware più potenti si fanno anche più esigenti in termini energetici, è curioso dover notare che con il passare del tempo le nostre console portatili sono sempre meno ottimizzate in termini di durata di gioco.

"È innegabile che in alcuni giochi la mancanza del secondo stick analogico si senta da morire"

Questo è ciò che il Nintendo 3DS XL è. Ma vorremmo parlare per un attimo anche di quello che "non è", o che, almeno secondo alcuni, "avrebbe dovuto essere". Non vi sarà sfuggita l'ormai eterna polemica sul secondo stick analogico, richiesto a gran voce da molti e respinto come un'ipotesi assurda da altri.

Noi di Eurogamer la vediamo nel mezzo: sappiamo che è una mossa che Nintendo non avrebbe fatto mai (dividere l'utenza aggiungendo una caratteristica così importante è commercialmente una tattica suicida), ma pensiamo anche questa scelta sarebbe stata opportuna sin dall'inizio.

È innegabile che in alcuni giochi la mancanza di questa opzione di controllo si senta da morire (Metal Gear, Resident Evil), e senz'altro molti altri titoli futuri non avranno la possibilità di esprimersi al meglio su 3DS (o magari addirittura non vi saranno portati) a causa di questa incompletezza, che a nostro giudizio non può considerarsi "colmata" da un accessorio discutibile come il Circle Pad Pro (per altro non compatibile con la versione XL).

Molto simile è la situazione dello schermo "touch", che è probabilmente l'ultimo resistivo a tocco singolo rimasto nel campo dell'elettronica di massa: funziona e fa dignitosamente il proprio mestiere ma l'impossibilità di utilizzare gesture per effettuare azioni come zoomare sull'immagine e così via, è alle volte sorprendente, in quanto ci blocca alla nascita gesti ormai talmente consueti su questo tipo di interfacce da risultare automatici.

Non osiamo pensare alle dimensioni che raggiungerebbe il 3DS XL abbinato ad una versione compatibile del Circle Pad Pro...

C'è chi dice che la tecnologia resistiva, utilizzando il pennino, sarebbe più precisa e adatta all'ambito gaming (sarà utilizzata anche dal controller Wii U), ma a nostro giudizio quella capacitiva offre possibilità molto più interessanti... e può contare comunque sull'utilizzo di pennini compatibili.

Sicuramente Nintendo sa quello che fa, e lungi da noi l'idea di insegnare il mestiere ai designer e agli ingegneri giapponesi, ma diciamo che se da un lato l'antica tradizione Nintendo di realizzare console basate su componentistica consolidata e non "cutting edge" ha dimostrato di pagare, dall'altro lato dobbiamo dire che il feticista tecnologico che è in noi non può dirsi completamente soddisfatto.

"Il prezzo con questo redesign torna a 199 euro. Non fare paragoni con la PS Vita è impossibile."

Anche perché un ultimo fattore da considerare, non certo ultimo come importanza, è il prezzo, che per questo redesign torna a salire a 199 euro. Non fare il paragone con quanto offerto dalla concorrente PS Vita è impossibile: tutti sappiamo che il portatile Sony non naviga in acque eccellenti, per svariate ragioni, ma è chiaro che con gli stessi 199 euro (per la versione Wi-Fi) ci consente di portare a casa una quantità di tecnologia nettamente superiore, esclusivamente dal punto di vista hardware.

Questo non significa ovviamente che il Nintendo 3DS XL non valga il prezzo di costo: come ben sappiamo, il valore di una console si misura in base alle esperienze che questa è in grado di offrirci, e da questo punto di vista il portatile Nintendo, dopo un avvio piuttosto lento, sta cominciando a migliorare e continuerà sicuramente a farlo in futuro. Quello che davvero non possiamo perdonare a Nintendo è invece il fatto che con i nostri 199 euro porteremo a casa la console... ma non il caricabatterie, che sul nostro mercato è venduto a parte (a cifre per altro imbarazzanti: consigliamo a tutti le alternative di terze parti).

Non vi basta l'articolo? E allora guardatevi la nostra recensione video del Nintendo 3DS XL!

A memoria di giornalista, questo è un caso davvero unico nel mercato dell'elettronica di consumo, una scelta che davvero non possiamo condividere, neanche in una logica di contenimento dei costi. Acquistando la confezione di un prodotto, dovremmo avere a disposizione tutte le parti essenziali al suo funzionamento, e non dubitiamo che la rottura di questo elementare patto con il cliente causerà più di un pianto sotto l'albero questo natale, quando nonne amorevoli regaleranno ai propri nipoti un Nintendo 3DS XL nuovo fiammante... ma inutilizzabile perché scarico.

A parte questa scelta commerciale da condannare, il nostro giudizio complessivo sul Nintendo 3DS XL è senz'altro positivo: se già possedete il vecchio modello, l'upgrade non è essenziale ma siamo piuttosto convinti che vi farà gola una volta che avrete stretto il redesign tra le vostre mani. Se invece vi siete trattenuti dal comprare un 3DS perché il primo modello non vi piaceva e perché eravate convinti che presto ne sarebbe uscito uno nuovo e migliorato... beh, questo è il vostro momento.

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Luca Signorini

Contributor

Luca gioca e scrive da quando ha scoperto le meraviglie del pollice opponibile. È giornalista ma soprattutto appassionato; non gli toccate Metroid, Stallone, i Black Sabbath e la carbonara e sarete suoi amici per sempre.
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