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Il dopo-Xbox è già ampiamente segnato - editoriale

Game Pass e xCloud: i due volti del futuro di Microsoft per andare oltre a Xbox.

Il pensiero, ormai, va oltre a Xbox. La console continuerà a vivere la sua natura "mortale" ed è possibile che dopo Scarlett ci sarà un'altra generazione. Saranno Game Pass e xCloud, però, i due pilastri su cui verrà eretto il futuro videoludico di Microsoft. Durante l'X019, la casa di Redmond non ha fatto segreto di questo impegno annunciando oltre 50 nuovi titoli che saranno aggiunti al catalogo di Game Pass. Anche le terze parti, come Square Enix, stanno rafforzando la loro presenza sui servizi di Microsoft, un forte segnale dei tempi che corrono e di come stiano cambiando anche le aspettative del consumatore finale: i servizi devono essere più comodi. Perché la barriera dell'hardware sta diventando anacronistica nell'era di Netflix, Spotify e di Apple Arcade.

Per questo nel mondo dell'intrattenimento, dalla musica fino ai film e alle serie TV, la pratica dell'abbonamento sta diventando popolare: è comoda. La barriera dei videogiochi sta crollando sotto i nostri occhi: non esiste console che non proponga un servizio su abbonamento di qualche tipo. Microsoft è quella che ci sta credendo di più, trasferendo in ambito videoludico ciò che, di fatto, propone da tempo con la suite Office, che un tempo (sembra ormai un'era geologica fa) era unicamente pensata per sistemi Windows.

All'X019, Microsoft ha annunciato che oltre 50 giochi debutteranno nei prossimi mesi su Game Pass.

D'altronde, si fa di necessità virtù: le vendite di Xbox One non hanno mai tenuto il passo di PlayStation 4 e quindi bisognava trovare un'altra strada per mantenere vivace la divisione videoludica. Microsoft lo ha dimostrato, se mai servisse un ulteriore esempio, annunciando che xCloud sarà disponibile nel 2020 anche su PC Windows 10 e persino usando il DualShock di Sony oppure un pad di Razer. A dimostrazione, quindi, che l'utente diventa ancora più centrale. Cosa serve al consumatore? Semplicità. Le persone vogliono soltanto poter giocare ai videogiochi. Per questo, è necessario che il vincolo alle console Xbox (e a tendere a qualunque tipo di hardware specifico) venga meno e che xCloud o Game Pass offrano la compatibilità con sistemi e accessori terzi.

L'infrastruttura di rete di Microsoft è immensa e lo ha dimostrato Sony stessa quando ha deciso di usare Azure (la piattaforma cloud di Microsoft) per PlayStation Now. Game Pass è la realtà dei servizi di Microsoft di oggi: un catalogo in costante espansione, con giochi da scaricare e giocare in locale per avere la migliore esperienza audiovisiva possibile (risoluzione 4K, HDR, audio surround, etc). xCloud sarà, invece, il servizio del "domani". Un domani ancora indefinito a causa di elementi esterni come la diffusione della banda ultralarga e del 5G, ma che arriverà e questo è innegabile.

Anche Yakuza 0, Yakuza Kiwami 1 e 2 arriveranno su Game Pass per Xbox One e PC.

Dal canto suo, invece, Sony si trova nella situazione opposta: investire così tanto sui servizi avrebbe significato mettere a rischio le vendite di PlayStation 4, che sono volate fino a superare quelle della prima PlayStation. Però, ora, la società giapponese si trova a fare i conti con un PlayStation Now che, a guardarlo oggi, pare già indietro di 4 anni rispetto alla concorrenza. In tal senso, la prossima generazione potrebbe per l'ennesima volta riassestare gli equilibri dell'industria videoludica.

Già da anni, Microsoft sta lavorando affinché al lancio di Xbox Scarlett (in programma tra un anno), Game Pass sia bell'e pronto per essere l'unica cosa che serve al consumatore. Voliamo con la mente, per un attimo, all'arrivo sul mercato di Scarlett: dal primo giorno, gli utenti Game Pass avranno incluso nell'abbonamento i giochi di prime parti usciti al lancio della console e, insieme a essi, quelli retrocompatibili, ma migliorati graficamente dal nuovo hardware. Quest'ultimo diventa, quindi, elemento complementare ma non vincolante dell'esperienza: che sia Xbox Scarlett, un PC Windows 10 o uno smartphone connesso al 5G (o al Wi-Fi), i servizi di Microsoft intendono veicolare il videogioco ovunque e in qualunque modo, in streaming o in download per l'esperienza in locale. Il valore aggiunto non è più l'hardware, bensì il servizio.

Come Netflix è passata dal noleggio di DVD alla trasmissione dei film in streaming, rivoluzionando la fruizione di questo tipo di contenuti, anche Xbox si sta trasformando sia come servizio sia come tecnologia. Microsoft non solo crede in tale futuro, ma da tempo sta attivamente lavorando per costruirlo. Game Pass è una grandissima certezza già oggi. xCloud deve ancora dimostrare tutto (come del resto lo streaming di videogiochi in generale), ma è innegabile che la casa di Redmond sia ampiamente proiettata al dopo-Xbox. Un futuro dove l'hardware sarà secondario per i videogiochi e sarà il servizio a dare significato all'esperienza, dall'inizio alla fine.

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Luca De Dominicis

Eg.it Managing Director

Nel 2001 fonda Elemental e nel 2004 la prima Accademia Italiana dei Videogiochi. Nel 2008 decide di portare in Italia il più importante marchio nella stampa specializzata in videogiochi: Eurogamer.

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