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Il New 2DS XL sarà l'ultima console portatile di Nintendo dedicata ai giochi - articolo

Siamo all'ultima mano del mazzo.

È arrivato senza troppo clamore. Nintendo ha da poco messo in vendita il New 2DS XL, una console che a meno che di grosse sorprese marchierà la fine di un'era che va avanti dal 1982 e che ha lasciato sul cammino diverse pietre miliari, e alcune delle prime incarnazioni delle avventure della casa di Kyoto con i videogiochi. E potrebbe anche segnare la fine di diverse ere, all'atto pratico.

La linea DS di Nintendo è sempre stata rappresentata da un'affascinante natura ibrida che ha messo insieme una serie di stili caratteristici della compagnia, assieme ad alcune idee fuori dal coro che hanno permesso alla casa di Kyoto di esprimere al suo massimo potenziale. Potete notare il retaggio dell'originale Game Boy del 1989, un vero fenomeno per la sua epoca, che è stato allo stesso tempo superato nelle vendite dallo stesso DS (che è anche un anello di congiunzione con le unità Game & Watch rese popolari da Donkey Kong del 1982).

Ho sempre amato il modo in cui il DS indossasse la storia di Nintendo, anche se forse il successo della console è arrivato a prescindere dalla sua curiosa configurazione. Quando la macchina fu rivelata, nel 2004, venne derisa universalmente e quelle vendite astronomiche avrebbero richiesto del tempo.

È affascinante ripensare a cosa sarebbe diventata la linea di portatili se Nintendo fosse rimasta ancorata al setup a schermo singolo proseguendo il trend del Game Boy Advance, prima che intervenisse Hiroshi Yamauchi con un tono di disprezzo verso i piani di Nintendo (e non c'è dubbio anche verso l'esterno: ho sentito di alcuni sviluppatori che stavano lavorando a un prototipo chiamato Iris ai quali è stato detto proprio all'ultimo che le carte in tavola sarebbero state cambiate).

Il DS era quello che Yamauchi voleva, e quindi il DS è stato ciò che abbiamo avuto. È stata una creazione nuova, che seguiva in un modo conservativo il Game Boy Advance, ma poneva allo stesso tempo le fondamenta per un nuovo mercato di massa. Pensate ai migliori giochi DS: c'erano una serie di classici cult come Bangai-O Spirits, The World Ends With You o Elite Beat Agents, ma i titoli più importanti erano indubbiamente i nuovi giochi che miravano a un target alle due generazioni (ragazzini e adulti), come Dr. Kawashima's Brain Training, Nintendogs o Professor Layton. Con il suo schermo touch e con uno sguardo ampio verso il mercato, il DS ha finito per oscurare il successo non solo del Wii, ma anche del più ampio mondo del gaming su iOS.

La famiglia riunita.

Ed il resto poi lo fece il mondo mobile. Il successore del DS, il 3DS, è stato tutto tranne che un fallimento, ma si pose per molti più che altro come secondo dispositivo con cui giocherellare oltre agli smartphone. Tutto ciò probabilmente ha contribuito a plasmarlo nella macchina che è diventata, una console da gioco dedicata su cui trovare molti titoli decisamente interessanti, il cui catalogo è pregno di classici moderni come Fire Emblem Awakening, Kid Icarus Uprising o Monster Hunter 4. È il successo di quest'ultima serie che ha contribuito in larga misura all'affermazione della console in Giappone, ed il fenomeno Pokémon ha dato un flusso costante alle vendite che si estenderà ulteriormente con la release di novembre di Ultra Sun e Moon.

Quei giochi aiuteranno il 3DS a uscire con stile, e nonostante io non ritenga che Nintendo accantonerà completamente la sua macchina da 67 milioni di utenti, non penso che il futuro sia già abbozzato. Un dispositivo da gioco portatile dedicato non ha alcun senso al giorno d'oggi, specialmente quando ormaii il mercato giapponese è dominato dai giochi mobile e sempre più giocatori vi si dedicano seriamente e si trovano perfettamente a loro agio coi loro dispositivi smart. Questo clima è totalmente nuovo: l'iPhone è arrivato dieci anni fa ed ha cambiato tutto, e Nintendo dal canto suo è stata lenta a compiere quel cambiamento che era necessario per restare sulla cresta dell'onda.

Infine si è adattata e anche abbastanza bene. Super Mario Run ha avuto un debutto abbastanza tiepido rapportato al mondo mobile, ma Fire Emblem Heroes, nonostante sia un gioco nettamente meno importante, ha avuto un impatto molto più duraturo, mentre il successo di Switch sembra aver sorpreso la stessa Nintendo, come dimostrano le scarsissime scorte disponibili ancora oggi. C'è una sorta di equilibrio in questo senso, ove Nintendo è riuscita a scavarsi un suo spazio nel mercato console entrando allo stesso tempo in maniera lenta ma confortevole in quello mobile.

Deve esserci per forza un prezzo da pagare in tutto il percorso, e sospetto che sarà la linea della compagnia che si occupa delle console portatili dedicate. Nonostante la dichiarazione di Nintendo riguardo alla fede nel futuro delle sue portatili dedicate (non dimentichiamo che dichiarazioni simili furono fatte anche per la linea Game Boy una volta che il DS fu introdotto), non c'è assolutamente altra cosa da fare che ritirarsi silenziosamente ma completamente. Lo potete notare dalla mancanza di entusiasmo riguardo al lancio del New 2DS XL, che non è più sugli scudi per le strategie di Nintendo.

Il New 2DS XL è una bella macchina ma non è di linea alta. Per le mie tasche, quel prezzo si addice al New 3DS, che sfortunatamente è stato dismesso.

O, più precisamente, potete vedere come le portatili dedicate abbiano compiuto una transizione verso un nuovo pubblico. Prendete in mano il New 2DS XL, con le sue linee affusolate ed il telaio rigido, e potete sentire che questo prodotto appare simile ad un giocattolo. Le portatili Nintendo non hanno mai nascosto questa natura (si narra che Iwata dicesse ai suoi ingegneri che il DS doveva sopravvivere alla caduta da uno zainetto di un bambino) ma c'era un tempo in cui queste console portatili miravano a un certo prestigio. Pensate alle linee eleganti del DSi, per esempio.

Non c'è migliore presente per un giocatore giovanissimo, specialmente visto che il New 2DS XL apre le porte a un invidiabile catalogo di titoli già sul mercato che include anche tutti i prodotti lanciati sin dal 2004 su DS (e se ne comprate uno per un amico o un parente, assicuratevi di prenderlo insieme a Yoshi Touch & Go se potete: mi ringrazierete). La linea DS è stata per molto tempo la casa sia dei classici che di curiosi titoli sperimentali che facevano uso delle caratteristiche uniche della console. Chi può dimenticare la timbratura del libro chiudendo la conchiglia della console in Zelda Spirit Tracks, o la presentazione brillante di Hotel Dusk?

Una parte di me si preoccupa del fatto che, visto che Switch promette giochi console in mobilità, perderemo un po' dell'eccentricità a cui il DS ci ha abituati. La line-up di lancio del New 2DS XL ha catturato i tratti del gaming in un microcosmo: la release occidentale a lungo attesa di Devilish Brain Training ha cavalcato l'onda nostalgica del successo degli anni d'oro del DS, mentre Miitopia offre un titolo che può ritagliarsi una buona nicchia. Guardando oltre la mia libreria, ci sono altre perle come Kokuga, Attack of the Friday Monsters e Pocket Card Jockey. Questi giochi possono avere ancora futuro?

Non ne sono totalmente sicuro, quindi continuerò ad apprezzarli finché potrò. Lo Switch ha mostrato che Nintendo ha trovato il perfetto equilibrio tra mobile e home, e ne ho avuto uno sempre con me fin da quando è uscito sul mercato in marzo. Ma ovunque io vada, mi assicurerò sempre che nella mia borsa ci sia sempre spazio per quella console portatile che verosimilmente potremmo non vedere mai più.

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Martin Robinson

Editor-in-chief

Martin is Eurogamer's editor-in-chief. He has a Gradius 2 arcade board and likes to play racing games with special boots and gloves on.
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