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Il Rinascimento del PC è già qui - editoriale

I produttori tornano all'ovile.

Culla di tante serie che ormai diamo per assodate (da Fallout a The Elder Scrolls fino a DOOM), il PC è stato a lungo dato per scontato, vittima delle generazioni di console: più economiche, più facili da usare, più pubblicizzate. Eppure è sotto gli occhi di tutti che questa piattaforma negli ultimi tempi sta vivendo una rinascita. E non soltanto nel cuore dei videogiocatori, bensì nelle strategie commerciali di produttori come Sony e Microsoft ma anche delle case di sviluppo.

L'ultimo caso è Nioh: Complete Edition, versione per PC presentata ufficialmente nei giorni scorsi di un gioco che, fino a poco fa, era un'esclusiva PS4. Ma i casi recenti sono diversi: Rise of the Tomb Raider è stato pubblicizzato come esclusiva temporale Xbox One ma i giocatori PC ne hanno potuto godere due mesi dopo; Street Fighter V, esclusiva console per PS4, è arrivato anche su PC in contemporanea. Il bellissimo Cuphead? Xbox One e PC.

Più in generale, Microsoft si sta impegnando nel lanciare su Windows 10 la stragrande maggioranza dei propri titoli (per ora la serie principale di Halo sembra l'unico confine che la società non è ancora pronta a superare). Anche se ciò ha avuto un importante impatto sull'immagine di Xbox One e della sua effettiva attrattiva commerciale.

L'ultimo capitolo del picchiaduro Capcom è arrivato come esclusiva console su PS4. I giocatori PC ne hanno goduto comunque.

Forte delle vendite di PS4, Sony invece non ha ancora optato per pubblicare anche su PC i propri prodotti ma l'arrivo di PlayStation Now per giocare ai titoli PS3 (sebbene non in Italia) è stato un segnale che i servizi non solo trovano spazio su PC, ma sono anche lo sposalizio ideale. Anche PS4, così come Xbox One, può essere giocata in streaming su PC. E, infine abbiamo le varie case software: Rockstar Games, Capcom, Konami, Electronic Arts, Ubisoft. Il PC non è più una "minaccia" al proprio modello di business.

Perché? Partiamo innanzitutto da una base commerciale: i giochi per PC non solo hanno retto il colpo del mercato ma alcuni analisti sostengono che mentre le vendite software console saranno tendenzialmente stabili nel corso dei prossimi anni, il mercato PC salirà di 3-4 punti percentuali, stando a quanto riportato da Bloomberg. Ciò è stato dovuto in non piccola parte dal fenomeno degli eSport, i tornei che stanno invadendo il mondo intero. Ciò non va a coinvolgere soltanto titoli esclusivi per PC come Dota 2 oppure League of Legends, bensì esperienze multipiattaforma come Overwatch o Rainbow Six: Siege.

Un altro dato: nel 2016, l'hardware di fascia alta per PC (da processori a schede grafiche fino a monitor, mouse e tastiera) è valso oltre 13 miliardi di dollari secondo un'indagine di Jon Peddie Research.

Uno dei motivi per cui i giochi su PC stanno ritornando alla popolarità riguarda gli eSport, i tornei competitivi che fanno proprio del PC il loro principale campo da gioco.

Bisogna poi considerare un riscontro d'immagine. Gli utenti PC sono stati bistrattati per anni: i giochi non arrivavano e se arrivavano, erano soltanto versioni scarsamente ottimizzate di quanto era stato sviluppato per console. Ora sviluppare per PC non solo permette di aumentare i propri guadagni (SEGA sta puntando proprio su questa piattaforma per restare a galla), ma garantisce una sorta di "benedizione" agli occhi dei giocatori. Le esclusive piacciono a tutti perché riescono a esprimere al meglio l'hardware ma nulla permette di godere del favore del popolo più che garantire la stessa esperienza su tutte le principali piattaforme. Così realizzare il proprio gioco anche per PC ha un effetto secondario: l'azienda appare meno "cattiva" e più sensibile alle esigenze di tutti gli utenti.

Non che lo scenario sia completamente rosa e fiori. Situazioni in cui l'edizione PC subisce uno sfavoreggiamento sono ancora presenti: al lancio su PC, Street Fighter V aveva problemi di compatibilità con alcuni arcade stick, per esempio; il primo Dark Souls aveva importanti e fastidiosi problemi di frame rate, dettati dall'aver preso pari pari la versione Xbox 360; inizialmente le prestazioni di Dishonored 2 sono state deludenti e sono servite varie patch per arginare i problemi. Senza dimenticare i vari sistemi DRM che vengono usati per combattere la pirateria e che puntualmente vengono subito superati.

Non c'è mai stato momento migliore per essere un giocatore PC. Le case di sviluppo stanno riabbracciando la piattaforma e raramente le produzioni di terze parti restano davvero un'esclusiva console (anche se ciò significa spesso aspettare mesi). Microsoft ha optato per una strategia "a tutto Windows 10" laddove Sony si tiene ancora stretti suoi titoli interni, ma ha già dimostrato con PlayStation Now un'apertura che alcuni anni fa era impensabile. E chissà se anche Nintendo, prima o poi, butterà l'ascia di guerra.