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Indiegamer #44 - articolo

Life Goes On, Elliot Quest e The Curious Expedition.

Life Goes On (Life Goes On Team)

Come i giocatori di Dark Souls ben sanno, la morte può essere una componente integrante del gameplay e vedere il nostro avatar morire più e più volte, in alcuni casi, fa parte del divertimento.

Life Goes On prende questo concetto alla lettera e invita i giocatori a far suicidare il proprio personaggio su schermo per risolvere gli enigmi in un puzzle platformer ancora in forma di prototipo, senza spargimenti di sangue ma condendo il tutto con un velato umorismo.

Nell'armatura di un generico cavaliere alla ricerca di un tesoro nascosto, per proseguire nel gioco le trappole diventano un elemento da sfruttare piuttosto che da evitare. La prossima piattaforma è troppo lontana e gli spuntoni nel mezzo non ci lasciano passare? Lasciamo che il nostro eroe venga infilzato e, una volta caricato il checkpoint, un cavaliere nuovo di zecca sarà ai nostri comandi, mentre il precedente rimarrà lì, senza vita, a farci suo malgrado da ulteriore piattaforma su cui saltare per arrivare a destinazione.

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Ma questo è solo un esempio delle idee mostrate nella demo, scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale e disponibile per Windows, Mac e Linux. Il nostro soldato può essere eroicamente sacrificato affinché il suo corpo mantenga premuto un pulsante oppure essere sparato tramite degli appositi cannoni per raggiungere zone inaccessibili o smuovere piattaforme semoventi. Alla fine del livello le statistiche ci diranno quanti eroi hanno dovuto dare la propria vita per conquistare l'obiettivo, spingendo quindi a migliorare le proprie prestazioni, magari scendendo sotto il par indicato.

"Life Goes On invita i giocatori a far suicidare il proprio personaggio su schermo per risolvere gli enigmi"

Life Goes On è costruito su Unity Engine e mostra una grafica tutto sommato piacevole, molto semplice, a tratti spartana, ma è comprensibile dato lo stadio di sviluppo ancora acerbo. Gli autori stanno lavorando per dotare il gioco di un nutrito numero di livelli e, poiché la data d'uscita non è stata ancora stabilita, è possibile che anche il comparto tecnico venga rifinito nella versione completa.

Elliot Quest (Luis Zuno)

Non sono pochi i titoli indie che si richiamano alle serie storiche di Nintendo, prime fra tutte Metroid e Zelda, ed Elliot Quest rientra pienamente in questa categoria, andando ad attingere a piene mani dai due titoli sopra citati. The Legend of Zelda, in particolare, è la fonte primaria d'ispirazione, in particolar modo il suo secondo episodio, uscito su NES nel 1987 e che si distingueva per una visuale side scrolling, ben diversa da quella dall'alto adottata nel primo capitolo, diventata poi standard per la serie nei suoi capitoli bidimensionali.

Fra gli otto boss previsti nella versione completa c'è anche questa gigantesca ameba fuxia.

La storia, piuttosto vaga, mette subito in evidenza le somiglianze: Elliot, l'eroe della vicenda, deve sconfiggere i Quattro Guardiani degli Elementi esplorando l'isola di Urule, la cui assonanza con la Hyrule ideata da Nintendo non è sicuramente casuale.

L'isola sarà open world, quindi liberamente esplorabile, e popolata di ogni sorta di nemici, ognuno dei quali vulnerabile a diversi tipi di attacchi e magie. Sono presenti anche i più classici degli elementi RPG come l'esperienza da acquisire sconfiggendo gli avversari, che ci permetterà di salire di livello e ci farà guadagnare punti spendibili per migliorare le caratteristiche del buon Elliot.

Non mancheranno aree segrete, accessibili unicamente attraverso particolari cristalli, puzzle di vario genere, percorsi nascosti ed Easter Eggs, per premiare colore che dedicheranno più tempo all'esplorazione rispetto a chi preferisce andare dritto alla meta.

La narrazione, inoltre, può prendere diverse strade e il finale sarà diverso a seconda delle scelte fatte nel corso dell'avventura.

"L'isola sarà open world, quindi liberamente esplorabile, e popolata di ogni sorta di nemici"

Elliot Quest non sfoggia certo una grafica di alto livello e, come i titoli a cui si richiama, fa uso di pochi pixel e di una manciata di colori per costruire il mondo di Urule e i suoi abitanti, una scelta sicuramente in linea con la tipologia di gioco.

Quando tutto questo sarà pronto non è ancora dato saperlo: al titolo sta lavorando un'unica persona, Luis Zuno, e questo non è certo garanzia di tempi brevi. Per aiutare lo sviluppo, Zuno ha avviato una raccolta fondi su IndieGoGo, con l'obiettivo di raggiungere la modica cifra di $ 6.000. Nel caso riuscisse ad ottenere maggior denaro, il gioco verrebbe convertito anche per Linux e Ouya, in aggiunta alle già previste versioni per Windows e Mac.

Un assaggio del prodotto lo si può avere sul sito ufficiale, dov'è disponibile una demo giocabile tramite browser, a patto che questo sia Firefox oppure Chrome.

The Curious Expedition

Ovvero quando Indiana Jones incontra Charles Darwin. Così si presenta The Curious Expedition un roguelike/strategy/puzzle game ambientato nel diciannovesimo secolo e ispirato dai viaggi di Darwin e Livingston, oltre che ai libri di avventure di Jules Verne. Insieme ad alcuni dei più famosi scienziati dell'epoca, ci muoveremo per lande inesplorate alla scoperta di nuovi territori, nuove popolazioni e nuove specie animali.

"Per mantenere sempre vivo lo spirito di esplorazione, i mondi sono generati in maniera procedurale"

Per mantenere sempre vivo lo spirito di esplorazione, i mondi sono generati in maniera procedurale e cambieranno ad ogni partita. Il gioco è pensato per essere impegnativo e ogni movimento va pensato e pianificato, scegliendo il giusto equipaggiamento a partire dalle armi fino al cibo, accompagnandoci anche alle persone adatte, siano esse scienziati o semplici portantini.

Nicola Tesla, scienziato di livello otto, attacca con un'arma elettrica un gruppo di iene!

Entrando in contatto con gli autoctoni si potrà cercare di comunicare e di commerciare, ma si avrà a che fare anche con il razzismo tipico dell'epoca, e starà a noi scegliere se lasciarci guidare dagli stessi pregiudizi o trattare i nativi e le loro terre con rispetto.

Nel girovagare per il mondo ci si imbatterà in templi e rovine che nascondono preziosi tesori, ben protetti da terribili trappole, e non mancheranno situazioni di pericolo in cui saremo costretti ad affrontare animali selvaggi, creature mistiche, zombie e persino dinosauri.

L'idea è sicuramente curiosa ed originale: imbarcarci in un'avventura simile come novelli Phileas Fogg con la possibilità d'imbatterci in un Mondo Perduto è intrigante. The Curious Expedition è in sviluppo da parte di un team formato da due sole persone ed è previsto su PC e tablet nel corso di quest'anno.

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A proposito dell'autore
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Elio Cossu

Contributor

Morso da un C64 radioattivo in tenera età, si trasforma lentamente in un videogiocatore accanito e nerd di un certo livello. Lo si trova spesso a frugare tra i giochi indie alla ricerca di qualche perla nascosta.

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