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Indiegamer #75 - articolo

Roguelike isometrici, una ragazzina eschimese con una volpe e un pianeta ostile.

Perish (Anthony Richard)

Dark Souls è diventato un punto di riferimento per gli amanti degli action-RPG hardcore, in parte per la sua difficoltà ma soprattutto per la qualità del sistema di combattimento e per le soddisfazioni che è possibile trarne.

Tra i tanti titoli indie che lo vogliono come fonte di ispirazione c'è anche Perish, dell'australiano Anthony Richard, che descrive il proprio gioco come un action-RPG con elementi roguelike a metà tra il già citato Dark Souls e Spelunky.

Perish utilizza una visuale isometrica con ambienti costruiti in maniera procedurale diversi ad ogni partita, dai toni medievaleggianti e desolati. E, come in ogni buon roguelike, è presente la morte permanente, che ci porterà a iniziare da capo ogni volta che verremo sconfitti.

Anche se da queste immagini non si direbbe, Perish s'ispira dichiaratamente a Dark Souls.

La generazione dei livelli, però, non sarà totalmente random: alcune aree, oggetti o nemici si ripresenteranno e scoprire la logica dietro ad eventi apparentemente casuali potrà portare a scoprire segreti, nuove aree e a svelare la storia di quel mondo perduto.

Ciò che lo accomuna al titolo di From Software è il sistema di combattimento, con schivate, parate e il giusto tempismo nello sferrare l'attacco per non rimanere scoperti davanti al nemico, sia esso un mostro, un non morto o gli spiriti degli eroi caduti prima di noi nel compiere l'impresa.

Finire Perish non porterà via molto tempo. Una partita completa durerà circa un'ora ma, stando a quanto afferma l'autore, sarà un gioco molto difficile, richiederà impegno e diverse partite per padroneggiare al meglio il sistema di combattimento e giungere alla fine. Il gameplay, inoltre, varia a seconda della classe scelta, e nuove classi potranno essere sbloccate trovando luoghi e oggetti segreti.

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Creato su Unity Engine, Perish potrà essere giocato sia con mouse e tastiera che col pad, ed è previsto per PC, Mac e Linux, sebbene la data d'uscita sia ancora incerta. L'aver ottenuto ben più della pur modesta cifra richiesta su IndieGoGo, però, dovrebbe aiutare a farlo uscire in tempi relativamente brevi.

Never Alone: Kisima Inŋitchuŋa (Upper One Games)

Di puzzle platformer se ne possono trovare diversi e gli sviluppatori indipendenti hanno esplorato il genere da diversi punti di vista. La stessa cosa che cerca di fare anche Upper One Games, utilizzando però un'ambientazione inconsueta, l'estremo nord del mondo, quella zona della Terra costantemente ricoperta dai ghiacci in cui alcune popolazioni riescono ancora a sopravvivere.

Accompagnata dalla sua amica volpe, Nuna dovrà affrontare ogni sorta di pericoli.

La trama, in Never Alone, è fortemente influenzata dalle tradizioni degli Iñupiat, una delle etnie che compongono il popolo eschimese, di cui fa parte il protagonista del gioco, Nuna, una giovane ragazza che affronta un'avventura ricca di sfide tra i ghiacci artici, in compagnia di una volpe bianca.

Il desiderio di autenticità e la volontà di immergere il giocatore nel folklore degli Iñupiat ha portato gli sviluppatori a coinvolgere direttamente la comunità di nativi, che collaboreranno al gioco narrando l'intera vicenda nella loro lingua, con sottotitoli in Inglese. Appare chiaro che gli Upper One Games intendono porre una forte enfasi sull'atmosfera, ma senza mettere in secondo piano il gameplay, che si baserà sulla collaborazione tra Nuna e la volpe, e consentirà sia il co-op che il gioco in singolo, con la possibilità, in quest'ultimo caso, di passare liberamente tra i due personaggi.

La cooperazione e la conoscenza dell'ambiente, cui si deve amore e rispetto secondo le tradizioni Iñupiat, saranno dunque la chiave per superare gli ostacoli e sfuggire ai pericoli. Il titolo è in lavorazione per PC, PS4 e Xbox One, piattaforme su cui arriverà nell'autunno di quest'anno.

Solus (Teotl Studios)

Successore spirituale del puzzle-adventure in prima persona The Ball, Solus è un gioco di esplorazione e sopravvivenza in sviluppo sull'Unreal Engine 4 e ambientato in un misterioso pianeta. A differenza dei survival più classici che si basano su esperienze horror ispirate ad apocalissi zombie o ai racconti di Lovercraft, in Solus non ci sarà un orrore da cui fuggire ma il nemico sarà lo stesso pianeta alieno su cui ci troviamo.

Il personaggio che il giocatore sarà chiamato ad impersonare è un esploratore spaziale che, con la Terra ormai sull'orlo della distruzione, è alla ricerca di un nuovo luogo su cui l'umanità possa ricominciare a vivere. Un catastrofico atterraggio, però, uccide tutti gli altri membri dell'equipaggio e rende inservibile tutta la strumentazione dell'astronave.

È un pianeta particolare, quello di Solus, caratterizzato da due lune, una grande ed una piccola, e un sole, con un terreno composto prevalentemente di rocce e deserto, ma con zone ricoperte di vegetazione rossa e una serie di caverne tutte da esplorare.

Guarda su YouTube

L'ambiente apparirà estremamente ostile, con temperature che potranno variare dai 40° del giorno fino ai -35° della notte, e il clima variabile potrà generare tornado, tempeste, fulmini. Ci saranno anche eruzioni vulcaniche o piogge di meteoriti, pertanto sarà fondamentale trovare il giusto riparo e sfruttare i momenti di calma per recuperare pezzi di fortuna con cui mettere insieme uno strumento di comunicazione.

Immagini e video mostrano un uso davvero notevole dell'ultima versione dell'Unreal Engine, soprattutto se si conta che tutto quanto realizzato finora è frutto del lavoro di sole tre persone. Si notano una cura del dettaglio e un'atmosfera che sembra ben ricostruita, così come i cambiamenti climatici che si possono notare nel primo trailer del gioco. Solus è previsto per PC ma nulla ancora si sa sulla possibile data d'uscita.

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Elio Cossu

Contributor

Morso da un C64 radioattivo in tenera età, si trasforma lentamente in un videogiocatore accanito e nerd di un certo livello. Lo si trova spesso a frugare tra i giochi indie alla ricerca di qualche perla nascosta.
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