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Killzone 3

Eurogamer l'ha provato per voi!

"Sarà una storia simile a quella di Davide contro Golia, solo che stavolta Golia ha portato con se un esercito di migliaia di uomini e un arsenale termo-nucleare."

Stavolta non si nascondono. Il team Guerrilla ha deciso di cambiare strategia e il loro rappresentante, Herman Hulst, ci confida tutto il possibile senza peli sulla lingua. Killzone 3 ci viene presentato, senza troppi preamboli, con la massima trasparenza e con frasi ad effetto come quella che avete appena letto.

Non hanno lasciato l'annuncio a un freddo comunicato stampa o a un teaser trailer senza significato. Guerrilla ci ha fatto vedere con i nostri occhi e provare con i nostri cinque sensi Killzone 3... e di cose da dire ce ne sono parecchie.

Alla faccia dei soliti annunci di grandi novità e cambiamenti radicali, questo terzo capitolo inizia in maniera decisamente familiare. Sev e Rico, i due superstiti della Squadra Alpha di Killzone 2, si trovano ancora una volta a bordo di un Intruder della ISA, una delle famose "piattaforme volanti" divenute famose sin dal primo annuncio del secondo capitolo.

Intorno a loro si sta scatenando una tempesta di ghiaccio, un inferno bianco punteggiato dal grigio degli Intruders e dalle rosse esplosioni che sottolineano la violenza della battaglia. La neve arriva a ondate mentre i due compagni controllano il loro equipaggiamento e le torrette mitragliatrici degli Intruders. Già da queste prime sequenze, realizzate con l'engine di gioco, si possono notare effetti di luce e particellari ancora più spettacolari di quelli ammirati in Killzone 2. Uno spettacolo visivo davvero eccezionale, e siamo solo all'inizio.

Pochi secondi dopo lo scenario cambia. Si notano all'orizzone piattaforme di perforazione e installazioni militari Helghast. In una di queste viene tenuto in ostaggio il Capitano Narville e la sua prigionia è ben difesa da schiere di Higs e batterie anti-aeree. La missione sarà tutt'altro che una passeggiata, ma non ci aspettavamo certo una gita nel parco con tanto di pic-nic.

Le basi Helghast sono ormai a portata di tiro e sono davvero gigantesche. Il senso di "grandezza" in Killzone 3 sembra sia stato portato su una scala decisamente più grande rispetto ai titoli precedenti. Il gioco passa a un filmato d'intermezzo in soggettiva: Sev è al comando della torretta e sta bersagliando i nemici sotto di lui. Un drappello Helghan si disperde e cerca riparo dalla mastodontica mole di fuoco che gli viene vomitata addosso.

Collari di pelliccia e guanti termici. È più che evidente che le armate Helghast hanno imparato velocemente (e con stile) a difendersi dal freddo.

Dei bersagli sospettosamente illuminati di blu denotano sezioni importanti dell'installazione bersagliata dal nostro uomo. Killzone 3 avrà una palette di colori minimalista ma usata al meglio per evidenziare particolari importanti. Poche e rapide raffiche di mitra danno inizio a una serie di esplosioni che riducono la base ad una groviera di lamiere incandescenti. L'Intruder si allontana per evitare la contraerea nemica. Una nave Helghan quasi lo sfiora e semina il panico tra l'esercito terrestre. Dura solo un paio di secondi, quelli necessari a Sev e Rico per abbatterla.

Tutto quanto successo finora è fatto di gameplay. Non è una serie di filmati messi insieme con una regia mozzafiato per catturare l'attenzione di noi giornalisti. È potenza allo stato puro, che già dopo pochi minuti regala la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di davvero incredibile.

Neanche il tempo di prendere fiato e si ricomincia. Un'immensa cupola di ghiaccio nasconde un'altra serie di fortificazioni nemiche, quasi invisibili nell'immane distesa di acqua e ghiaccio che abbiamo davanti. Il fuoco Helghan non si fa attendere e fa tuonare l'aria attorno ai nostri mezzi volanti.

Gli Intruder piroettano nel cielo nel tentativo di schivare i colpi ma non c'è nulla da fare. Il cielo inizia a girare vorticosamente, l'Intruder vacilla e lo schermo improvvisamente diventa completamente bianco.

Siamo di fronte a un altro cambio di ritmo del gioco, uno dei tanti. In effetti una delle parole d'ordine della presentazione a cui abbiamo assistito potrebbe tranquillamente essere "varietà"!

Come avrete modo di capire dall'intervista (che pubblicheremo nei prossimi giorni) fatta a uno degli sviluppatori di Guerrilla, il team ha iniziato i lavori su Killzone 3 seguendo i consigli della community. Hanno preso tutte le critiche e gli elogi fatti al gioco precedente e le stanno mettendo a frutto per realizzare un sequel da urlo.

La varietà nel gameplay sarà appunto uno degli elementi fondamentali di Killzone 3 e si rispecchierà anche in una maggiore differenziazione delle ambientazioni. Lo scenario polare in cui abbiamo iniziato è solo una delle novità. Entreremo a contatto con intricate giungle aliene e non mancheranno varianti ai classici livelli urbani ammirati nei giochi precedenti. Ci è stato addirittura svelato che il finale sarà ambientato nello spazio, in un luogo orbitante attorno ad Helghan... a gravità zero!

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A proposito dell'autore
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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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