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Kingdom Hearts: Birth by Sleep

C'era una volta... e c'è ancora!

Non avete anche voi l’impressione che a volte Square Enix goda nel tenere i suoi fan sulla corda? Specialmente con noi europei, la compagnia di Final Fantasy sembra particolarmente perfida, altrimenti non si spiegherebbe il ritardo con cui questo Kingdom Hearts uscirà nei negozi del Vecchio Continente.

Difficile anche capire perché Square Enix abbia scelto settembre come mese per l’uscita di Birth By Sleep. Il gioco che ho avuto la possibilità di provare può dirsi finito (a meno che non vengano aggiunti i sottotitoli in italiano, assenti nella nostra “build”) e luglio sarebbe stato perfetto vista la penuria di uscite.

Inutile farsi domande del genere comunque, meglio venire a noi e parlare di quest’ultima incursione nei variegati mondi di Kingdom Hearts.

La trama della serie ha ormai raggiunto livelli di complessità che forse solo Beautiful aveva toccato prima, quindi, non avendo giocato Chain of Memories e 358/2 Days per i portatili Nintendo, non mi avventurerò più di tanto nella descrizione dei possibili sviluppi di questo nuovo episodio.

Per finire il gioco al 100% è necessario sviluppare le storie dei tre protagonisti separatamente, ognuna con sviluppi e ambientazioni differenti.

Meglio parlare di gameplay e delle novità che questo Birth By Sleep porterà, per la prima volta, su PSP. Square-Enix non ha voluto sbilanciarsi più di tanto e il gioco è rimasto più o meno fedele ai precedenti, forse per preparare il campo alla vera rivoluzione di Kingdom Hearts 3 (peraltro non ancora annunciato).

Prima cosa, per chi ancora non lo sapesse siamo di fronte ad un prequel. Il gioco è infatti ambientato 10 anni prima del capostipite della saga. Ciò però non significa che dovete dimenticarvi di Sora, Riku, Kairi, gli eroi che hanno contribuito a rendere grande questa saga. Ci saranno, anche se in versione più giovanile rispetto al passato e con un ruolo decisamente meno centrale. Saranno anche presenti volti che nel passato/futuro della serie facevano (o faranno… mi sto leggermente perdendo nello spazio tempo) parte dell’Organization XIII.

Star assolute di questo capitolo sono Aqua, Terra e Ventus, tre apprendisti che cercano di imparare alla perfezione l’arte del combattimento con le ormai famose Keyblade. Questi tre nomi forse vi suoneranno nuovi, ma uno di essi rappresenta l’identità di una faccia ben nota ai fan della serie.

Come al solito qualcuno tradirà, ma non voglio svelarvi “chi, come e perché” per non rovinarvi le (molte) sorprese che il gioco riserva agli appassionati più fedeli e attenti. Vi basti, per ora, sapere che da questa semplice premessa partiranno mille ramificazioni della trama e che solo portando a termine il gioco con tutti e tre i protagonisti sarà possibile carpire la vera essenza di Birth By Sleep… e ovviamente sbloccare l’immancabile filmato super-segretissimo.

La trama cercherà di chiarire alcuni misteri lasciati insoluti dai capitoli precedenti. Ci riuscirà? Lo sapremo da settembre in poi.

Ovviamente tutti quelli che mi hanno letto fin qui vogliono sapere ben altro: quali nuovi mondi sarà possibile visitare, quali di quelli vecchi saranno presenti anche in questo capitolo e, soprattutto, se a livello di gameplay ci sono stati sostanziali cambiamenti.

Alla prima domanda posso rispondervi solo parzialmente. Non ho finito il gioco e nelle circa 10 ore che ho passato in questo KH, ho visitato principalmente luoghi già visti, anche se leggermente cambiati rispetto a quanto ricordavo.

L’unica novità che ho potuto sperimentare di persona è rappresentata dal mondo futuristico di Lilo e Stitch, che non mi sembra fosse presente nei due episodi PS2 (vi ripeto però, non ho giocato quelli per GB e DS). Nel corso dell’avventura preparatevi però a (ri)visitare il caramelloso Bosco dei 100 Acri di Winnie the Pooh, l’evanescente dimora di Peter Pan, l’Olimpo di Hercules e molti altri ancora.

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.
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