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La difficile scelta di Microsoft per l'E3 2015 - editoriale

Phil Spencer cercherà di salvare l'Xbox One oppure spingerà verso un futuro cross-platform?

Nel corso dei prossimi giorni scopriremo come si delineerà il futuro dei maggiori player dell'industria dei videogiochi. I tre detentori di piattaforma e i maggiori publisher terranno ognuno la propria conferenza E3, dandoci l'occasione di capirne l'attuale stato di salute ma anche di intuire le mosse future e fare qualche realistica previsione.

La prima conferenza, e probabilmente anche la più interessante, sarà quella di Microsoft. Xbox One arranca ancora all'inseguimento di PlayStation 4 e non riesce a differenziarsi a sufficienza dalla console rivale, o a colmare il gap in termini di potenza che si trascina dietro dalla fine del 2013. Continuano a circolare rumor in base ai quali l'intero ramo Xbox sarebbe in vendita, anche se non si prospetta all'orizzonte nessun compratore credibile. Phil Spencer e il suo team sanno che questo E3 sarà un passaggio cruciale per portare al successo la console: la seconda metà del 2015 sarà probabilmente il momento della verità.

Nelle mani di Microsoft, però, c'è anche un'occasione. La rivale Sony ha posticipato Uncharted 4 al 2016 e, salvo sorprese dell'ultima ora, dovrebbe affrontare la seconda stagione natalizia di fila senza esclusive particolarmente degne di nota. Si tratta di un'opportunità che Microsoft non deve perdere, e sappiamo già che Halo 5: Guardians, Forza Motorsport 6 e l'esclusiva temporale di Rise of the Tomb Raider saranno i suoi assi nella manica per sfruttarla al meglio. Si tratta di una line up solida, composta da grandi nomi e supportata da investimenti di marketing massicci. Lunedì tutti i riflettori saranno accesi su questi titoli, che ci offriranno trailer spettacolari e non dovrebbero, almeno in teoria, subire posticipi a sorpresa.

Avere a disposizione alcune tra le IP più famose dell'industria è senza dubbio un'arma vincente quando si è alla caccia di quel pubblico che ancora non ha acquistato una console next-gen. Nonostante la sua indubbia caratura, però, questo trittico rappresenta un'attrattiva per certi versi depotenziata rispetto al passato. Halo forse non è più quel mostro che rappresentava nelle passate generazioni: il debutto di 343 Industries con Halo 4 è stato adeguato ma non eccezionale, mentre il lancio della Master Chief Collection lo scorso anno è stato un disastro totale. Per quanto riguarda Tomb Raider, non tutti i fan di questa storica serie multi-piattaforma hanno gradito il fatto che il gioco sarà un'esclusiva per la console di Microsoft. Sarà bene che entrambi questi titoli si rivelino di livello eccellente, perché tutti e due hanno recentemente subito delle importanti debacle dal punto di vista del marketing e della percezione del pubblico.

Tomb Raider è una vera killer app? Il potenziale c'è, ma la sua tradizione multipiattaforma mal si coniuga con l'idea di spingere le vendite di una sola console.

Se il fattore "wow" dei titoli già noti è ridimensionato e l'effetto sorpresa minimo, cosa potrà fare Spencer per conquistare i titoli della stampa e l'ammirazione del pubblico all'imminente E3? Sappiamo già che è in arrivo una nuova versione di Xbox One con HD da 1TB e che un lieve taglio di prezzo è all'orizzonte, quindi non saranno certo questi gli annunci in grado di lasciarci a bocca aperta. Sul fronte dei giochi, forse vedremo qualcosa di nuovo (o parzialmente nuovo): potrebbe trattarsi del remaster di Gears of War, del nuovo gioco di Rare, di entrambe queste cose o di un titolo totalmente nuovo. Anche il fascino di Rare non è più quello di un tempo, ma lo studio è rimasto dormiente tanto a lungo che l'annuncio di un nuovo progetto potrebbe suscitare almeno l'interesse dei più nostalgici e risultare uno dei momenti salienti della conferenza E3. Infine, già sappiamo che durante l'evento non vedremo né il nuovo Crackdown né Scalebound, l'esclusiva realizzata da Platinum Games.

È possibile, però, che le novità più importanti per il gaming targato Microsoft non verranno presentate durante la consueta conferenza dedicata alla console. Perché quest'anno ci sarà anche un'altra conferenza in cui il marchio Xbox apparirà: la cosa non ha avuto molto risonanza, ma la casa di Redmond è sponsor anche della conferenza PC.

L'evento si terrà martedì, a notte fonda per noi europei, e rappresenta un tentativo di dare alla piattaforma PC quella centralità che gli è sempre mancata all'E3. Molti, incluso Gabe Newell di Valve, si sono in passato lamentati del fatto che il gaming su PC è in qualche modo oscurato all'E3 dall'assalto di marketing messo puntualmente in atto dai giganti del mondo console, e che ciò non propone una fotografia realistica del mondo del gaming nella sua interezza. La cosa è diventata ancora più evidente nel corso degli ultimi anni, nei quali il gaming su PC è tornato alla ribalta con grande forza. Eppure fino ad oggi (e nonostante qualche iniziativa fallita come la PC Gaming Alliance) nessuno è riuscito a invertire questa tendenza, forse perché l'E3 è organizzato dalla Entertainment Software Association, un'associazione americana guidata dai publisher tradizionali, che tipicamente non hanno una fetta troppo grossa del gaming su PC.

Per organizzare un evento come quello di quest'anno è stata necessaria l'iniziativa di PC Gamer, la nota pubblicazione dedicata al gaming su computer. Grazie al loro intervento è stato possibile coinvolgere nomi importanti, come quello di Blizzard... e anche quello di Xbox. Cosa succederà esattamente, dunque?

Una delle sfide più interessanti in ambito PC sarà quella tra il controller Xbox e quello proposto da Steam...

All'inizio di quest'anno, Microsoft ha annunciato che, come parte del rilascio di Windows 10 a luglio, avrebbe portato il marchio Xbox su Windows realizzando una sorta di operazione cross-platform. Xbox Live sarà una funzione integrale di Windows 10 e includerà la possibilità di giocare in streaming a titoli Xbox One, ma non solo: ci saranno anche alcune release propriamente cross-platform, come quella di Fable Legends o di Gigantic, e infine la tecnologia di Windows 10 (inclusi elementi delle API grafiche DirectX 12) arriverà su Xbox One.

Tutto questo non è una novità, ovviamente. C'è anche da chiedersi se la comunità dei gamer PC, rimasta scottata dal trattamento nient'affatto di privilegio ricevuto da Microsoft nel corso degli ultimi anni (anche e soprattutto tramite la mai troppo amata piattaforma Games for Windows Live) sia pronto a perdonare l'azienda di Redmond e a mostrare un rinnovato interesse nei confronti delle sue iniziative. Dobbiamo realmente credere che Microsoft, stavolta, ha intenzione di fare sul serio con la piattaforma PC?

Di certo possiamo dire già da ora che Windows 10 sembra una buona cosa per i gamer, grazie alla politica di aggiornamento gratuito e alle interessanti funzioni offerte dalle DX12. Ma c'è anche da aggiungere che la divisione gaming di Microsoft adesso è veramente unificata, per la prima volta da molti anni, sotto il marchio Xbox e sotto un nuovo capo, Phil Spencer, che ha dimostrato una vera passione per il medium e la capacità di comprendere a dovere il mercato.

Oltre a tutto ciò, Microsoft dovrà superare diverse sfide per poter riconquistare il gaming su PC e ridurre i margini tra di esso e il suo business console. La prima sfida riguarda, ovviamente, Valve: sebbene entrambe le parti continuino a negare di vedersi vicendevolmente come competitor, la realtà è ovviamente quella opposta: non a caso, Valve si prepara a lanciare le sue Steam Machine, che nascono esplicitamente per distanziarsi dalla piattaforma Windows e offrire un'alternativa ai giocatori PC. Microsoft sa di aver lasciato il piatto del gaming su PC a Valve e ora sta rischiando di veder messo in discussione il primato di Windows nella lotta per conquistare il salotto di casa. È indubbiamente giunta l'ora di arrestare questo processo. (Interessante notare come Valve sarà assente alla conferenza PC, nonostante tutte le energie profuse quest'anno per il lancio delle Steam Machine, dello Steam Controller e di SteamVR.) C'è poi da parlare di HoloLens, il set gli occhiali per augmented reality di Microsoft, che senz'altro tenterà di usare il mondo del gaming per farsi strada e costruirsi una notorietà tra il pubblico. Possiamo senz'altro aspettarci una sua nuova presentazione al briefing di lunedì.

Fable Legends: un assaggio del futuro cross-platform immaginato da Microsoft, oppure soltanto il prossimo flop in stile Shadowrun?

Infine, ci sono da considerare le fortune alterne dell'hardware Xbox One vero e proprio. Microsoft ha cominciato a perdere terreno nell'ambito del gaming consumer e probabilmente starà cercando di capire come tagliare le perdite connesse all'esperimento Xbox nel complesso. Alcuni commentatori ritengono che la soluzione ideale sarebbe quella di trasformare l'Xbox in una piattaforma "virtuale", non strettamente collegata ad un hardware fisico ma magari ad altri approcci, come ad esempio quello in streaming. Accenni di questo approccio si potrebbero forse trovare persino nella filosofia originale di Xbox One, che fu poi demolita in seguito alla colossale e arcinota “retromarcia”. E non c'è dubbio che estendere la portata dei titoli, generalmente ottimi, prodotti da Microsoft Game Studios anche alla platea di Windows potrebbe portare risultati economici interessanti. Nella sua intervista a PC Gamer, Phil Spencer parla con la sua solita franchezza: "La finalità di Microsoft Game Studios è quella di sviluppare giochi che mostrino il meglio di ogni dispositivo Windows. Potete senz'altro contare sul fatto che investiremo in titoli per PC. Vogliamo abbattere i muri tra le piattaforme, anche se sappiamo che determinati giochi sono ottimizzati per determinati device."

Tutto ciò fa sì che Spencer si trovi di fronte ad una scelta molto difficile. Mostrare il proprio supporto alla conferenza PC e parlare di qualche titolo cross-platform è un conto, ma cosa succederebbe, ad esempio, se durante l'evento Xbox venisse annunciato che Rise of the Tomb Raider sarà un'esclusiva Xbox One e arriverà anche su Windows 10 tramite l'app Xbox? Oppure Forza... o magari persino Halo? Ad oggi sembra inimmaginabile, ma chissà che invece qualcuno non ci stia già pensando...

Non si tratta di una decisione semplice da prendere. Distogliere l'attenzione dall'Xbox One in questo momento di difficoltà potrebbe rivelarsi una scelta fatale. Oppure potrebbe essere un sacrificio necessario, per evitare di perdere la battaglia sull'altro fronte, minacciato dalle iniziative di Valve. Di certo non vorremmo essere nei panni di Phil Spencer in questo momento.

Qualunque cosa succeda, la posizione di Microsoft nel panorama del gaming attuale è assolutamente unica. L'azienda ha di fronte a sé sfide enormi, ma anche opportunità che nessuno dei suoi rivali ha. Anche se all'E3 dovessimo vedere solamente i primissimi accenni delle mosse future, potrebbe trattarsi di un'anticipazione straordinaria per l'intera industry, nonché della prova del fuoco finale per la dirigenza Phil Spencer. Sarà una battaglia tutta da giocare.