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La storia di Halo 2

Eurogamer rivive con Bungie lo sviluppo del gioco che ha segnato un'epoca.

“È difficile descrivere le sensazioni che provi quando stai per rilasciare un gioco”, afferma Chris Butcher, Lead Engineer di Halo 2. “All’inizio c’è un orgoglio enorme ma poi quello svanisce e ciò che vedi sono soltanto i difetti. Allora sei motivato a fare meglio la prossima volta, perché la volontà di migliorare noi stessi è una parte fondamentale della cultura di Bungie ed è qualcosa che amo del lavoro qui.”

Tra la volontà del team di migliorarsi in tutto e le pressioni esterne, ciascun membro del team lavorò duramente per migliorare ogni singolo aspetto del gioco. Furono stilate enorme liste di feature da implementare. Gran parte del motore di Halo fu rimaneggiato: “Abbiamo approfittato del fatto che l’hardware di Xbox fosse più potente di un normale PC, così abbiamo potuto prendere svariate scorciatoie”, spiega Griesemer.

“Abbiamo imparato davvero tanto sulla console e sul modo di sfruttarle a dovere”, dichiara Butcher. “Avevamo tantissime nuove direzioni che sapevamo di poter intraprendere. Abbiamo cercato di seguirle tutte insieme e abbiamo praticamente riscritto da capo il motore del gioco”.

Non solo fu riscritto l'engine ma si arrivò a fare cose che con Halo 1 nemmeno si pensava fossero possibili. Una di queste fu ad esempio la componente multiplayer.

“L’unica cosa di Halo che ci ha totalmente sorpresi, e che ha poi cambiato il modo in cui avremo sviluppato Halo 2, sono stati i LAN party”, dice Butcher. “Non abbiamo mai davvero pensato che la gente avrebbe giocato così tanto in multiplayer con Xbox, anche se la gente nel nostro ufficio lo giocava tutto il tempo. Va beh, quanto meno nelle cinque settimane che precedettero l’uscita del gioco!”.

“Avevamo una stanza piena di Xbox collegate in LAN, perciò giocavamo match a 16 giocatori ogni singolo pomeriggio”, ricorda Griesemer. “Era divertente ma, quando il gioco fu distribuito, scoprimmo che la gran parte dei nostri utenti preferiva giocare in split-screen a quattro giocatori nelle mappe più piccole. C’era uno scollamento totale.”

Dopo aver preso coscienza di quanto funzionasse bene il multiplayer via LAN, lo studio decise di imbarcarsi in quella che era probabilmente la sfida più grande: portare quel tipo di esperienza a tutti gli utenti implementando una modalità multigiocatore online.

Così nacque il multiplayer online di Halo 2, e da esso scaturì l’incredibile successo relativo a Xbox Live. Per un qualunque osservatore esterno esso rappresenta un momento epocale, nell’ottica di Bungie ciò fu “solo” una logica progressione nello sviluppo del gioco.

Bungie, del resto, si era sempre dedicata al multiplayer. Myth e Marathon sono tutti giochi in multigiocatore, e persino il primo titolo sviluppato dal team, Minotaur, era esclusivamente in multi.

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Halo 2

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Dario Tomaselli

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