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Le news della settimana - articolo

I dolori di Nintendo, l'incerto futuro del prossimo MMO Blizzard, i miracoli della “cloud” e altro ancora...

La notizia più importante degli ultimi sette giorni non farà piacere a molti appassionati di videogiochi: secondo gli ultimi dati diffusi, Nintendo ha infatti venduto solamente 160 mila Wii U negli ultimi 3 mesi. È un dato pesante, che va approfondito: lo faremo con un editoriale apposito nei prossimi giorni, quindi restate sintonizzati.

Ha fatto meno rumore, ma rappresenta comunque uno scossone di una certa entità, un'altra notizia diffusa negli ultimi giorni: a quanto pare, il "seguito" di World of Warcraft, quel Titan di cui Blizzard parla ormai da anni senza mostrare mai nulla di concreto, è in piena crisi di identità.

Dopo aver sostanzialmente resettato il suo sviluppo pochi mesi fa, ora l'azienda ha infatti annunciato che Titan non richiederà un abbonamento, e dunque sarà con ogni probabilità free-to-play, o "freemium" o una qualsiasi delle sfumature esistenti.

"Il futuro dei giochi online sarà molto diverso da quanto si potesse immaginare appena 3 o 4 anni fa"

Microsoft è stata a lungo sbeffeggiata per le sue dichiarazioni sull'importanza della cloud... e se invece avesse ragione lei?

Che anche l'azienda creatrice del "campione d'incassi" dei MMORPG a pagamento si pieghi al F2P è la dimostrazione che un'era si è conclusa, e che il futuro dei giochi online sarà molto diverso da quanto si potesse immaginare appena 3 o 4 anni fa, quando 12 milioni di utenti pagavano ogni mese un abbonamento per avere il privilegio di entrare nel Mondo di Warcraft.

Eppure, la decisione di Blizzard appare l'unica al passo coi tempi: testimoni ne sono il colossale fallimento di The Old Republic, lanciato a pagamento e costretto a convertirsi in F2P dopo pochi mesi (nonostante la licenza fortissima su cui era basato), e il discreto successo riscosso invece da titoli free-to-play ben meno ambiziosi, come ad esempio il recente Neverwinter, il quale ha già raggiunto la ragguardevole quota di due milioni di giocatori dopo poche settimane dal lancio ufficiale.

E, nonostante un "pezzo grosso" come l'ex CEO di Electronic Arts, John Riccitiello, si sia recentemente detto molto critico nei confronti del modello F2P, ritenendolo troppo pesante come impatto sul game design oltre che sul sistema di monetizzazione, tale modello sembra essere sempre più appetibile per innumerevoli settori del gaming.

"Già oggi scaricare 20+ gigabyte di dati non è uno scherzo, ma nel 2015 i dischi ottici conterranno 15 volte tanto"

Un volantino della catena americana Target pubblicizza il Wii U... con un'immagine del Wii! Ha ragione chi dice che il nome scelto da Nintendo genera solo confusione?

L'ultima dichiarazione a riguardo proviene dal papà di Street Fighter, Yoshinori Ono, che prima ha confermato di voler sviluppare nuovi episodi next-gen della serie, e poi ha suggerito che il prossimo SF potrebbe essere free-to-play. Si avvicina un'era in cui il gaming sarà sempre meno a "pagamento anticipato" e sempre più collegato alle micro-transazioni? Innumerevoli segnali lascerebbero intendere di sì... Quel che resta da vedere è se sia o meno un bene per noi appassionat.

Una cosa, però, è certa: Blizzard per prima dovrà imparare a gestire meglio la politica degli acquisti in-game e della monetizzazione, visto che, stando alle dichiarazioni del creatore di Diablo, la casa d'aste con soldi veri è stata "dannosa" in Diablo III.

Altra notizia molto interessante dell'ultimo periodo riguarda l'annuncio da parte di Nvidia di una nuova tecnologia di illuminazione... attraverso la "cloud".

"Stando alle dichiarazioni del creatore di Diablo, la casa d'aste con soldi veri è stata "dannosa" in Diablo III"

La casa d'aste con soldi veri di Diablo III ha contribuito a peggiorare il design del gioco? A nostro parere sì...

Ebbene sì, il principale creatore di chip grafici al mondo rafforza l'idea che il cloud computing sia effettivamente una strada percorribile e vantaggiosa in ambito gaming, il che rappresenta una sorta di "rivincita morale" per Microsoft, da molte parti sbeffeggiata quando citò la cloud come uno degli assi nella manica dell'Xbox One e della sua politica "always online" (anche il sottoscritto era - e per molti versi resta - piuttosto scettico a riguardo).

Alla luce di questi nuovi fatti e della dimostrazione Nvidia, comunque, anche dichiarazioni come quella secondo cui l'IA di Forza 5 sarà più potente del 600% grazie alla cloud assumono una credibilità e un fascino maggiore. Staremo a vedere.

Non è stato questo però l'unico annuncio tecnologico della settimana: Sony e Panasonic hanno infatti svelato il nuovo Blu-ray da 300 GB, che moltiplica per 6 la capacità degli attuali dischi blu dual layer (limitati a 50 GB) e sarà impiegato principalmente nel mercato dell'home video, per ospitare i futuri film in risoluzione 4k.

"Sony e Panasonic hanno infatti svelato il nuovo Blu-ray da 300 GB"

Il Blu-ray cambia marcia e diventa da 300 GB. Un formato dedicato solo al video 4k, o potrebbe avere ripercussioni anche sul mondo dei videogiochi?

Al momento sono ancora ignoti gli eventuali impieghi sul fronte gaming, ma tutto questo, secondo il sottoscritto, apre un nuovo "fronte" sulla questione streaming e digital delivery: se già oggi scaricare 20+ gigabyte di dati non è uno scherzo, nel 2015 (data d'uscita del nuovo formato) i dischi ottici conterranno 15 volte tanto. Dubito che vedremo presto giochi da 300 GB, ma almeno sul fronte video... chissà che i dischi, tutto sommato, non siano destinati a sopravvivere più del previsto?

Concludiamo il nostro appuntamento settimanale con Microsoft che annuncia ufficialmente il prezzo di pad e cuffie per Xbox One (salvo poi ripensarci e dire che le cuffie, alla fine, potrebbero anche essere incluse nella confezione della console) e con un "grosso" annuncio da parte di Square-Enix, che ha svelato al mondo... Tomb Raider 2! No, non ci siamo rincretiniti, e nemmeno siete stati trasportati nel 1997 da una misteriosa macchina del tempo: è solo che questa moda dei "reboot" e del ritorno all'essenzialità delle origini sta rendendo sempre più confuso il naming dei titoli... e anche delle console!