Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

LEGO Bricktales, la recensione

Ritorno alle origini della “costruzione”.

Avreste mai pensato di vedere un giorno un gioco LEGO scollegato da una particolare licenza? Evidentemente l'azienda danese da un po' di tempo ha deciso di guardare al presente e al futuro, scrutando però un orizzonte più ampio.

Lo dimostrano i recenti spot trasmessi su tutte le emittenti televisive, nei quali non si menzionano film o serie legate a nuovi set in commercio ma in cui si punta sull'inventiva dei giocatori, chiamati a costruire ciò che vogliono facendo affidamento unicamente sulla loro fantasia.

E lo dimostra in parte anche questo LEGO Bricktales, che modifica la formula vista in tutti i titoli gestiti da Traveller's Tales per dirigersi in una direzione un po' diversa. Per prima cosa c'è un solo personaggio, che dovrete creare (pardon, costruire) all'inizio scegliendone i singoli pezzi e modificandone successivamente il look con le opzioni aggiuntive che sbloccherete.

Niente superpoteri, niente mostri e niente viaggi intergalattici o cose simili: vestirete i “panni” di un normalissimo personaggio che deve aiutare il geniale (ma un po' pazzo) nonno ad aggiustare un parco divertimenti ormai in disuso e... a ripristinare la felicità nel mondo. Il rapporto tra i due assomiglia molto a quello tra Doc e Marty di Ritorno al Futuro e, a tal proposito, ricordiamo che ormai da troppo tempo attendiamo un gioco LEGO dedicato a questa trilogia.

Potrete modificare il vostro personaggio fin dall'inizio, ma le opzioni di personalizzazione più divertenti arriveranno solo in seguito.

Ma non divaghiamo. Per riuscire a compiere la vostra missione dovrete in primis superare degli stage di allenamento che vi consentiranno di aggiustare un portale tramite il quale viaggiare in una serie di biomi piuttosto classici per il mondo LEGO, e che spaziano da una rigogliosa giungla ad un torrido deserto, passando per un’affollata metropoli, un atollo caraibico e così via. Ogni ambientazione, rappresentata come un diorama, possiede un livello di dettaglio davvero invidiabile, che fa venire voglia di ricrearlo anche nella vita reale con mattoncini veri.

All'interno di ognuno di essi si “nascondono” livelli-puzzle che richiedono la costruzione di oggetti di vario tipo tramite i pezzi che vi verranno messi a disposizione. Nel corso del test ci siamo accorti con grande sorpresa che spesso è possibile completare i mini-diorama con meno mattoncini di quelli necessari, cosa che rende la creazione meno lineare e più divertente. Non c'è limite di tempo e non esistono sequenze perfette per fabbricare ciò di cui avete bisogno, l'obiettivo è solo uno: creare qualcosa che funzioni a dovere e che soprattutto sia stabile.

Un simpatico e saccente robottino vi seguirà dispensando consigli e anche immolandosi per testare ogni oggetto, mettendo eventualmente in evidenza le criticità fisiche della vostra opera. A quel punto sarete padroni di tornare al banco di lavoro per modificare ciò che avete costruito oppure abbatterlo totalmente e ricominciare da capo.

Questo simpatico robottino si sacrificherà per testare le vostre costruzioni. Non siate sadici e cercate di fare un buon lavoro.

Una volta passato il test potrete proseguire nell'avventura, a meno che non siate dei veri e propri fanatici della perfezione e dell'estetica. Come nei precedenti titoli LEGO, superato il livello una prima volta potrete continuare a lavorarci in Modalità Libera, che oltre a togliere qualsiasi limite al tipo e al numero di mattoncini disponibili sbloccherà pezzi inediti, diversi colori e altro ancora. Ciò non modifica in alcun modo la progressione nel gioco ma rappresenta un'aggiunta piacevole che allunga non di poco la longevità.

Col procedere della storia il vostro mastro-costruttore acquisirà nuove abilità, che andranno di pari passo con la crescente complessità delle costruzioni da portare a termine. A tal proposito, se come il sottoscritto siete maniaci dell'ordine, al punto da allineare i vari tipi di mattoncino anche quando costruite un vero set LEGO, potete stare tranquilli: ogni volta che inizierete un nuovo livello troverete i vostri pezzetti perfettamente allineati attorno alla zona di lavoro, con indicato chiaramente il numero di ogni singolo tipo e la legenda delle varie azioni assegnate ai tasti del controller.

A tal proposito, una delle incertezze che aleggiava su LEGO Bricktales riguardava proprio la meccanica di costruzione vera e propria ma il team di sviluppo non è nuovo a queste cose, essendo il creatore della serie Bridge Constructor. Utilizzare un controller anziché due mani (con cinque dita) sulla carta è una limitazione non da poco e il rischio di tirare fuori qualcosa di troppo macchinoso o, al contrario, troppo semplicistico, era più che concreto. ClockStone ha optato per una soluzione intelligente che permette di gestire ogni singolo pezzo con facilità prendendolo, ruotandolo, modificandone la quota rispetto al resto della costruzione e via dicendo.

Ovviamente con il procedere dell'avventura le costruzioni si faranno via via più complesse... ma anche le opzioni per completarle si amplieranno.

Allo stesso modo è possibile ruotare, alzare, abbassare, zoomare o allontanare a piacimento l'inquadratura per arrivare teoricamente in ogni punto. Abbiamo detto “teoricamente” perché in alcune occasioni ci siamo imbattuti in piccoli problemini di inquadratura, ma parliamo davvero di casi limite. Il tutto peraltro viene spiegato facilmente attraverso dei tutorial nei primi livelli ma, qualora doveste avere ancora problemi, sappiate che LEGO Bricktales supporta l'utilizzo di mouse e tastiera su console.

Ce la sentiamo quindi di promuovere a pieni voti questo nuovo gioco LEGO? Sicuramente si tratta di un'esperienza divertente e appagante, adatta però soprattutto ad un pubblico che non sia a caccia di ritmo e adrenalina. Gli appassionati storici dei mattoncini danesi troveranno in Bricktales forse la cosa più vicina alle vere costruzioni “casalinghe”, sebbene l'esperienza nel suo complesso duri (modalità libera a parte) meno della costruzione di un vero set di media grandezza.

7 / 10