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Lucca Comics and Games 2012 - articolo

Quattro giorni di nerdismo in ogni sua forma.

Una città che triplica la sua popolazione, code di ore per fare una manciata di chilometri, macchine parcheggiate anche in verticale, ressa agli stand, costumi bellissimi, costumi orribili, ragazze che la prendono come scusa per mostrare un po' di pelle e magliette che costano tre volte il loro effettivo valore: in poche parole Lucca Comics and Games.

L'edizione di quest'anno ha frantumato il record di presenze fatto registrare l'anno passato. Parliamo di circa 180.000 persone spalmate nei quattro giorni di fiera, un numero decisamente alto che rende bene l'idea di quanto videogame, fumetti e giochi di ruolo (anche se sarebbe interessante capire quale sia il settore di maggior richiamo) sappiano attirare il pubblico, pur rappresentando tutto sommato una sottocultura che guadagna spazio sulla stampa nazionale più per le critiche che per i suoi pregi.

La grande affluenza di pubblico tuttavia non rappresenta soltanto un'occasione per festeggiare il trionfo del nerdismo, ma dovrebbe essere soprattutto un momento di riflessione per l'organizzazione. Signori, qua la gente non ci entra più, e se l'anno scorso parlavate di record, quest'anno come minimo dovevate aspettarvi una situazione simile. Il problema è che non solo per entrare in uno stand bisogna abbassare di molto i propri standard in fatto di spazio personale e odori corporei altrui, ma spesso proprio non è possibile farlo perché i corridoi sono piccoli e intasati.

La rievocazione della battaglia di Bunker Hill ha coinvolto più di 200 comparse.

Un altro punto critico è rappresentato dal tunnel sotto le mura che collega l'area dedicata videogame e GDR col resto della città e della fiera: un'assurda strettoia che nei giorni di massimo affollamento diventava invivibile e sovraffollata, con gente che spingeva, si calpestava e si urtava (mi sarebbe piaciuto fare una foto, ma era veramente troppo stretto e buio per riuscirci). Forse sarò troppo catastrofico ma, secondo me, se non viene trovato un altro modo per gestire il flusso di persone, soprattutto in quel punto, prima o poi succede qualcosa di cui pentirsi.

Detto questo, è ormai evidente che la crescita dell'area dedicata ai videogiochi costringerà gli organizzatori a dare a questo settore un maggior “spazio vitale”, anche per venire incontro alle esigenze degli espositori più grandi come Sony, Nintendo, Blizzard e tutti quelli che in futuro vorranno spartirsi il grosso del pubblico.

"L'edizione di quest'anno ha frantumato il record di presenze fatto registrare l'anno passato"

Gli Stand

Ovviamente nel nostro reportage ci siamo concentrati sull'area Games, nella quale spiccavano i nomi di 2K, Cidiverte, Koch Media, Nintendo, PlayStation, Blizzard e Ubisoft.

Quest'ultima, complice il tempismo perfetto dell'uscita di Assassin's Creed III, ha investito tantissimo nella fiera di quest'anno. Non solo ha inaugurato un nuovo stand dedicato alla concept art del gioco, ma ha organizzato anche un incontro con Raphael Lacoste, Brand Art Director di Assassin's Creed, ha proiettato immagini del gioco su mura e palazzi e ha addirittura inscenato una rievocazione della battaglia di Bunker Hill, con un numero di comparse degno di Barry Lindon.

E non è finita qui, visto che la casa transalpina nella sua manica aveva anche assi come Far Cry 3, Zombie U, Rocksmith e un vero e proprio palco in cui i visitatori hanno potuto dare il peggio di sé in improbabili coreografie di Just Dance 3

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Anche Sony ha fatto le cose in grande stile, più per le dimensioni dello stand, allestito in partnership con Euronics, che per l'offerta di titoli, visto che oltre a mostrare qualche gioco di terze parti, ha deciso di puntare su titoli dedicati ai più giovani, come Wonderbook e PlayStation All-Stars: Battle Royale, organizzando anche un incontro (che trovate descritto qualche riga più in basso) con Chris Capili e Daniel Maniago, rispettivamente Lead Level Designer e Community Manager del gioco. Uno sforzo apprezzabile, ma viste le dimensioni della fiera forse si poteva osare di più, soprattutto per i più adulti.

2K e Cidiverte presentavano invece i due titoli di punta della software house, ovvero Borderlands 2 e UFO: Enemy Unknown, con tanto di stand pieno di cadaveri alieni e postazioni test. Senza dubbio uno dei luoghi di maggiore impatto, meno "impersonale" rispetto alla classica sfilza di schermi e console.

"Se questa fiera se vuole crescere quanto sembra, nei prossimi anni dovrà offrire anteprime molto più succulente"

Inoltre, il distributore italiano, vista l'attenzione del pubblico lucchese per i giochi di ruolo, dava anche la possibilità di provare Guild Wars 2, anche se poco lontano faceva bella mostra di sé tutta la potenza di fuoco Blizzard che, ospite dello stand dei World Cyber Games, dove si sono svolte le finali italiane valide per il torneo mondiale, presentava Mists of Pandaria, con tanto di quiz a premi, musica sparata ad alto volume, e distribuzione a tappeto di buffi cappelli cinesi a cono, che hanno letteralmente invaso la fiera.

Nintendo ovviamente non è rimasta a guardare e ha messo a disposizione del pubblico molte postazioni Wii U in cui era possibile provare Nintendo Land e New Super Mario Bros. U. Per il grande pubblico questa è stata una delle prime vere occasioni per toccare con mano la console, aspettando l'uscita fissata per il 30 Novembre, e vista la coda di persone (soprattutto giovanissimi) che aspettavano di testare per qualche minuto la console, direi che Nintendo può dormire sonni tranquilli.

Tutto questo senza contare gli stand di distributori hardware e di accessori, in cui, se si aveva molta pazienza, si potevano toccare con mano Hitman: Absolution, WWE '13 e Halo 4. Un'offerta di tutto rispetto ma è inevitabile che questa fiera, se vuole crescere quanto sembra, nei prossimi anni dovrà offrire anche qualche anteprima molto più succulenta.

I Cosplayer

Ovviamente non potevano mancare i cosplayer, equamente divisi tra manga sconosciuti, manga conosciuti, fumetti americani, videogiochi, fantasy generico, gente che era meglio se ce lo risparmiava e gente che lo fa per spogliarsi.

"Se volessimo fare una sorta di borsa del cosplay, è interessante notare come i Jedi stiano subendo un leggero calo"

Se volessimo fare una sorta di borsa del cosplay, è interessante notare come i Jedi stiano subendo un leggero calo, mentre non mancavano mille declinazioni di Super Mario, dal tizio coi baffoni veri alla ragazzina che riusciva perfino a risultare sexy in tuta da idraulico.

In forte ascesa troviamo gli emuli di Call of Duty, forse perché tutto sommato basta una mimetica e un fucile di plastica, gli Avengers, anche se alcuni di America, più che il Capitano hanno visto i cheeseburger, e gli Assassini, complice la gara indetta da Ubisoft.

Stabili invece i tizi di Umbrella Italia, sempre molto professionali anche se forse se la tirano un po' troppo, e i personaggi giapponesi, possibilmente con gonne cortissime, capelli assurdi e spade enormi: gente insomma su cui Freud avrebbe avuto solo che da scuotere la testa.

PlayStation All-Stars: Battle Royale

La presentazione di Playstation All-Stars: Battle Royale

"Anche Sony ha fatto le cose in grande stile, con uno stand in cui era possibile provare tutta la sua 'potenza di fuoco'"

I due hanno parlato del loro team di sviluppo, SuperBot, assemblato da Sony per l'occasione e che fa della propria esperienza coi picchiaduro un punto di forza. Tutte le persone coinvolte nel progetto sono infatti legate in qualche modo a questo genere, sia perché ci hanno lavorato sopra, sia perché si sono misurate per anni ai massimi livelli delle competizioni dedicate a Street Fighter e simili.

Inoltre Maniago e Capili hanno raccontato alcune curiosità sul processo di selezione e creazione dei personaggi, che hanno più volte cambiato aspetto e poteri prima della versione definitiva. Ad esempio Parappa poteva inizialmente contare sull'aiuto di alcuni personaggi tratti dal gioco, ma poi si è deciso di farlo combattere da solo per non snaturare il contesto; Solid Snake invece sarebbe stato in grado di utilizzare la scatola, una soluzione abbandonata perché giudicata poco adatta al titolo.

Mater Obscura: a Sine Requie tale

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Sine Requie è un gioco di ruolo creato da Matteo Cortini e Leonardo Moretti, che utilizza i tarocchi al posto dei dadi e racconta di un futuro distopico in cui il secondo conflitto mondiale ha subito una brusca interruzione a causa dell'improvvisa comparsa degli zombi. L'Italia è diventata una teocrazia papale, la Germania si è isolata nelle città fortificate del IV Reich, la Russia vive in mostruose città alveare e in Egitto sono tornati i faraoni.

Il titolo ha vinto nel 2003 il titolo di Lucca Comics come miglior gioco italiano e nel 2008 quello per il miglior GdR, e gode di una base di appassionati abbastanza ampia e fedele, tanto fedele da spingere i Dreampainters a farne un videogame.

"Sine Requie è un gioco di ruolo ambientato nel dopoguerra che ha destato l'attenzione dei Dreampainters, gli stessi di Anna”

Se non sapete chi sono i Dreampainters, sappiate solo che sono le menti dietro ad Anna, interessante avventura dai toni horror che rappresenta una delle poche storie di successo del panorama videoludico italiano. A parlare del gioco erano c'erano Alessandro Monopoli, Simone Tagliaferri e Annarosa Girardini, che hanno illustrato alcune delle caratteristiche del titolo la cui uscita dovrebbe essere fissata per la fine del prossimo anno.

Gli stand dell'area Games erano particolarmente coreografici.

Il titolo si concentrerà sul Sanctum Imperium, quindi Roma e i suoi dintorni, e narrerà le vicende di Marcello Cappanera e di Anna Maida. Per il momento la trama e blindatissima, si sa solo che è stata scritta sotto il rigidissimo controllo degli autori, e che gli sviluppatori vorrebbero ricreare un'esperienza simile a The Witcher 2, quindi con una trama piena di bivi e finali multipli, in cui le scelte morali hanno un determinato peso. Mater Obscura sarà un titolo in soggettiva, ma non sarà un titolo action, anzi, la componente investigativa e puzzle avrà un peso fondamentale per lo svolgimento del gioco, che conserverà il particolarissimo sistema dei tarocchi.

Tecnicamente parlando, il titolo sfrutterà le DX 11, la licenza di un famoso engine non ancora annunciato e un ciclo notte e giorno realistico, con tanto di condizioni atmosferiche variabili.

Calato il sipario su questa straordinaria edizione di Lucca Comics and Games, anche se ancora manca l'intervista a Joe Dever, che vedrà la luce nei prossimi giorni, rimane la consapevolezza che il prossimo anno qualcosa dovrà cambiare, se non altro nell'organizzazione degli spazi e magari anche nella mentalità.

Perché nonostante la fiera si dimostri ogni anno sempre più interessante dal punto di vista videoludico, sia per le compagnie intervenute sia per alcune piccole anteprime, come la possibilità di provare Halo 4, sono ancora moltissimi gli stand di negozianti e distributori che fanno assomigliare l'evento a un grandissimo mercatino più che a un'occasione per gustare qualcosa in anteprima (ma magari al pubblico va anche bene così).

E se proprio la fame di videogiochi non vi è passata, questa settimana da venerdì 9 a domenica 11 si terrà a Milano la Games Week, in cui speriamo di incontrarvi tutti!