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Luigi's Mansion - prova

Mario? Mario!

Il caro vecchio Luigi non ha mai potuto godere dello stesso spazio riservato a suo fratello maggiore: prima di esplorare magioni infestate, la sua unica esperienza da solista risaliva allo sfortunato Mario is Missing, pubblicato per NES nel lontanissimo 1992. Dieci anni più tardi, l'inconfondibile verde della sua tuta fece capolino nelle demo tecniche di Nintendo Game Cube e, inaspettatamente, Luigi's Mansion si rivelò il titolo più venduto dell'intera line-up presente al lancio della console, riuscendo a superare perfino i risultati iniziali di un certo Super Mario 64. Quale oscuro segreto si cela dietro all'incredibile successo del novello acchiappa fantasmi?

Cominciamo con l'unico difetto di quest'opera: la versione 3DS non sarà disponibile fino al prossimo 15 di ottobre. Già, perché l'avventura di Luigi all'interno dell'iconica villa è una perla rara nell'universo Nintendo: quello tra "survival horror" e avventura comica è un crossover che funziona alla perfezione e che trova solide radici nell'universo delle case infestate del Regno dei Funghi, presenti fin dai tempi del blasonato Super Mario World.

L'incontro tra il misterioso professor Strambic e il protagonista segna la nascita di un nuovo eroe, forse non quello che meritavamo ma sicuramente quello di cui avevamo bisogno: determinato a salvare Mario e al tempo stesso terrorizzato dai fantasmi, Luigi può contare sul terrificante Poltergust 3000 (niente meno che una normalissima aspirapolvere) per farsi largo tra le spaventose presenze che infestano la villa. Armato di torcia e di Game Boy Horror, dovrà destreggiarsi in oltre cinquanta stanze, risolvendo enigmi e raccogliendo chiavi celate negli anfratti più inaspettati.

Eccolo qui: il primo palazzo infestato, la culla delle origini. Riuscirà l'ambientazione del terzo episodio ad essere all'altezza di questa piccola perla?

Le innovazioni portate da questa riedizione per 3DS sono più che gradite: anzitutto, si può consultare la mappa direttamente sullo schermo inferiore, fattore che rende la navigazione più agevole che mai. Molti dettagli sono stati sottoposti a un lavoro di restauro, a partire dalla celebre galleria dei ritratti, che ha potuto contare su un overhaul generale, fino alla componente endgame, che preferiamo non trattare approfonditamente. Due novità spiccano tra le altre: è stato inserito un sistema di achievement volto ad aumentare la profondità dell'offerta e, per la prima volta, è possibile affrontare parte dell'avventura in modalità cooperativa.

Per il resto, Luigi's Mansion non ha perso nemmeno un briciolo del suo smalto: Luigi si muove con la solita (in)sicurezza tra i corridoi polverosi, battendo i pugni contro i mobili e ululando un sonoro: "Mario!" in risposta ad ogni nostro input. Per chi non avesse familiarità con il titolo, si tratta di un'avventura interattiva ambientata in una magione infestata da fantasmi dalle abitudini piuttosto umane; eliminando le minacce all'interno di una stanza accenderemo finalmente le luci, scongiurando parte dell'invasione e sbloccando di volta in volta nuove aree del maniero.

Ogni stanza diventa una sorta di compartimento stagno in cui risolvere sottili enigmi, cercando di catturare i più pericolosi tra i fantasmi fuggiti dai quadri del professor Strambic. Come? Sulla carta, basterebbe puntare la torcia contro gli spettri per paralizzarli e farli cadere preda del Poltergust; in realtà questa operazione si rivela molto più complicata, e bisogna trovare metodi sempre più ingegnosi per cogliere alla sprovvista gli inquilini più coriacei. Se inizialmente basta sfruttare piccoli attimi di distrazione, come ad esempio uno sbadiglio, nei meandri della villa le interazioni si fanno sempre più complesse.

I fantasmi più pericolosi mettono alla prova le doti deduttive di Luigi: come prenderli alla sprovvista? La soluzione è sempre a portata di mano.

Tra giochi di riflesso e una gestione della telecamera a dir poco geniale, annoiarsi nel corso dell'operazione di salvataggio è pressoché impossibile. Ogni stanza nasconde piccoli segreti e ogni meccanica è studiata per stratificare il gameplay: il Game Boy Horror, ad esempio, permette di accedere alla visuale in prima persona rivelando passaggi segreti, meccaniche di warp e tante chicche legate ai singoli fantasmi.

Anche la pecunia gioca un ruolo fondamentale, e fin dai primi istanti è evidente la straordinaria quantità di banconote e oggetti preziosi disseminati in ogni angolo della casa. L'avventura, infatti, corre su due binari paralleli: tra una scorribanda e l'altra all'ombra degli ectoplasmi, Luigi può mettere da parte una piccola fortuna, per poi costruirsi una magione nuova di zecca. Di qui l'importanza del denaro sonante, che diventa metro di valutazione della run e giudice finale delle nostre imprese, in una sorta di celebrazione di quel sistema che debuttò nel lontano Wario Land.

L'interazione ambientale rappresenta dunque lo strumento principale per interfacciarsi al gameplay, e se la maggior parte delle volte sarà sufficiente sfruttare il Poltergust, avremo a disposizione anche utili attacchi elementali con cui illuminare stanze oscure alla costante ricerca di fantasmi e tesori nascosti. Arrivare in fondo all'avventura non è un'impresa particolarmente impegnativa, ma svelare tutti i segreti della villa richiede una buona dose di attenzione ai particolari; una volta completata l'esperienza si ottiene accesso al Palazzo Nascosto, una particolare formula endgame tirata a lucido in occasione di questa riedizione.

Le centinaia di presenze che infestano la magione custodiscono gelosamente piccoli segreti e ricchissime stanze del tesoro: trovarle tutte non sarà uno scherzo.

Al momento del lancio originale molte testate criticarono la scarsa longevità del titolo, che tuttavia palesa parte della sua anima arcade per mezzo della classifica integrata alla fine del gioco: la vera sfida, dunque, diventa il raggiungimento del massimo grado di valutazione. D'altra parte, è innegabile che si tratta di un'avventura alla portata di tutti da vivere a mente leggera, senza doversi arrovellare per ore di fronte a ogni singolo ostacolo.

L'impronta tecnica del 3DS penalizza leggermente la realizzazione estetica, che è studiata per guidare il giocatore verso dettagli nascosti. D'altra parte, la portabilità non ha prezzo per un titolo del genere e ogni singola innovazione introduce miglioramenti sostanziali alla qualità della vita.

L'intero apparato sonoro merita un plauso particolare: le inconfondibili melodie che caratterizzano l'opera hanno potuto contare su riconoscimenti internazionali, mentre il doppiaggio e gli effetti si sposano perfettamente con l'atmosfera del palazzo.

In conclusione, Luigi's Mansion è un titolo imperdibile, adatto a qualsiasi genere di giocatore e capace di resistere egregiamente alla prova del tempo: capita molto raramente di trovarsi di fronte a un'opera vecchia di quattro generazioni che non abbia perso nemmeno un briciolo della sua magia. L'annuncio del terzo capitolo della serie, prossimamente in uscita su Nintendo Switch, non è altro che un ulteriore motivo per cui dovreste assolutamente recuperare questa piccola perla. Caricate il Poltergust e controllate le batterie del Game Boy Horror: il grande cancello del palazzo infestato si spalancherà su 3DS il prossimo 19 ottobre.

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Lorenzo Mancosu

Editor-in-Chief

Cresciuto a pane, cultura nerd e videogiochi, i suoi primi ricordi d'infanzia sono tutti legati al Super Nintendo. Dopo aver lavorato dentro e fuori dall'industry, è finalmente riuscito ad allontanarsi dalle scartoffie legali e mettere la sua penna al servizio di Eurogamer.it.
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