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Lupin III - The First - recensione

Il film d'animazione sul ladro gentiluomo alle prese con una grande mistero da risolvere.

Siamo stati invitati all'anteprima di Lupin III - The First ed è evidente che Koch Media, che possiede i diritti di distribuzione, consideri questo brand come fiore all'occhiello del listino 2020.

L'anteprima si è tenuta nella sala grande dello storico cinema Odeon The Space di Milano e ha coinvolto diversi sponsor tra cui Abarth (una splendida Fiat 500 gialla era protagonista sia all'esterno del cinema sia nel film). In sala era inoltre presente una band che proponeva live le sigle storiche di Lupin e diversi vip tra cui Francesca Lodo, il Trio Medusa, Tessa Gelisio di Cotto e Mangiato, Jonathan Kashanian del GF e l'artista Federico Clapis. Poi qualcuno ci dovrebbe anche spiegare con quale criterio vengano scelti, ma questo é un altro discorso.

Andrea Agresti de Le Iene ha brevemente presentato i doppiatori italiani del film e ha lanciato la proiezione. Ascoltando la voce di Stefano "Lupin" Onofri, ma anche canticchiando i motivetti delle sigle storiche dei cartoni animati, ci siamo resi conto che forse avevamo dimenticato quanto fosse iconico il personaggio dei manga di Monkey Punch.

È impossibile non pensare al ladro gentiluomo quando si pronunciano le parole "incorreggibile, inafferrabile, ineguagliabile" e visto che siamo a carnevale, sicuramente sono in molti quelli che almeno una volta nella vita hanno utilizzato una giacca rossa con la cravatta gialla, un cappello ed una sigaretta "ciancicata" o una katana per creare un travestimento semplice ma molto riconoscibile.

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E poi c'è Fujiko. Su di lei potremmo scrivere un capitolo a parte, se solo le nostre diottrie potessero parlare. Insomma, in qualche modo Lupin fa parte dell'infanzia di chiunque. E ora è pronto per tornare al cinema, per la prima volta in CGI.

Lupin III ritorna con una grande avventura che lo vedrà impegnato a rubare il misterioso Diario di Bresson, l'unico oggetto che suo nonno non è stato in grado di trafugare. Il diario racchiude oscuri segreti di grande interesse per una malvagia organizzazione contro cui Lupin, Jigen, Goemon, Fujiko e l'ispettore Zenigata dovranno scontrarsi per impossessarsi delle enigmatiche memorie di Bresson. Da Parigi al Brasile, Lupin e la sua banda, insieme alla loro nuova complice Laetitia, una giovane aspirante archeologa, vivranno un'epica avventura mai vista prima.

Quello che colpisce subito di questa nuova avventura cinematografica di Lupin è la qualità dell'animazione grafica, davvero sorprendente. Se per i personaggi la scelta è stata quella di mantenerli piuttosto cartooneschi, con le classiche movenze forzate del mondo manga, per le ambientazioni hanno invece optato per un realismo quasi da live action con grande nitidezza e colori accesi.

Lupin, Jigen e Goemon sono di nuovo insieme per una nuova avventura.

Il film diretto da Takashi Yamazaki (co-regista anche del film in CGI su Doraemon del 2014) è ambientato negli anni '60 ed è un'avventura che si sviluppa in giro per il mondo. A tratti ricorda Indiana Jones e l'Ultima Crociata, ma forse qualunque film d'avventura con prove da superare per raggiungere il tesoro deve qualcosa al signor Spielberg.

In Lupin III - The First, seguendo una tendenza che abbiamo visto non solo in Indiana Jones ma anche in Captain America o Hellboy, sono stati scomodati addirittura i nazisti. Gli elementi perché si tratti di una grande avventura, insomma, non mancano. Quello che però ci si aspetta dai nuovi cartoon, o meglio, è più speranza che aspettativa, è che venga messa in scena un'avventura che possa essere adatta ad un pubblico trasversale, capace cioè di divertire i bambini ma anche di intrattenere gli adulti.

Purtroppo questo nuovo capitolo di Lupin III non riesce appieno in questo compito, dimostrandosi adatto più che altro al pubblico dei più giovani. I dialoghi spiegano tanto, forse troppo rischiando di essere davvero infantili. Mancano colpi di scena e quelli che ambiscono ad esserlo sono abbastanza scontati e nascosti male. Inoltre i momenti di ironia tipici del mondo di Lupin potevano essere di più ed un po' più pungenti. Abbiamo pensato che ce lo saremmo goduti di più se avessimo avuto una ventina d'anni in meno, ma da adulti Lupin III - The First rimane un film carino, ma nulla di più.

L'immancabile ispettore Zenigata questa volta dovrà aiutare il suo acerrimo nemico.

Resta sicuramente il fatto che il personaggio di Arsenio Lupin sia uno dei più affascinanti di sempre nel mondo della letteratura, dei manga e dei cartoni animati. A livello etico non sarebbe proprio un modello da prendere come esempio perché non ruba ai ricchi per dare ai poveri o per un bene supremo, ma ruba solo ed esclusivamente per se stesso.

Eppure è affascinante perché è tutto quello che per antonomasia non è un ladro nella realtà: romantico e gentiluomo. C'è chi su questo fascino ci ha costruito saghe cinematografiche milionarie, vedi sotto la voce Ocean's Eleven.

In qualche modo quindi sarà sempre un piacere dire "bentornato Lupin".