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Marvel's Spider-Man Remastered, la recensione della versione PC

Un'altra esclusiva PlayStation approda su altri sistemi.

“Questo titolo non uscirà mai né per Xbox, né per PC. Si tratta di un’esclusiva di Sony Interactive Entertainment”. Cominciamo così, con un tweet di Insomniac Games datato 28 giugno 2017, non per creare polemiche ma per far capire come le variazioni e le opportunità all'interno di un mercato risultino spesso indecifrabili anche con giorni di anticipo. Figuriamoci a distanza di anni.

Marvel's Spider-Man dunque debutta su PC, divenendo disponibile sia su Steam che su Epic Games Store, ma non si tratta di un semplice port della versione PS4: quella che abbiamo tra le mani infatti è la versione Remastered, rivista a livello tecnico per pareggiare il lavoro con quanto visto nella release stand-alone dedicata a Miles Morales su PS5. Le migliorie sono abbastanza evidenti anche se qualche grattacapo tecnico di troppo ha inficiato sulla nostra esperienza. Ma andiamo con ordine.

Arrivato nel 2018 su PlayStation 4, Marvel's Spider-Man si proponeva come un blockbuster senza particolari pretese di innovazione del genere open world, del combat system o del game design in generale. La conformazione del titolo infatti non si discosta molto da quanto visto negli anni precedenti e nonostante su queste pagine sia presente una dettagliata recensione di quella versione è giusto fare un piccolo ripasso, anche perché, se strutturalmente il titolo si presentava molto classico nel 2018, riproporlo nel 2022 cambia un po' le carte in tavola e a cambiare è anche il punto di vista.

Costume mai così dettagliato.

Il contesto infatti è fondamentale e quello di oggi appartiene alla versione remastered di un buon prodotto forte di tanti limiti che alla lunga possono inficiare sulla qualità finale dell'esperienza e del titolo stesso. Marvel's Spider-Man ha, come potete ben immaginare, Spider-Man come protagonista, in una New York in miniatura realizzata con grande cura che è l'habitat ideale per un eroe che ha bisogno di grossi spazi e verticalità per dare il proprio massimo. La visione dell'opera è interessante, per quanto ci si trovi davanti a un prodotto indirizzato a un ampio pubblico, cosa che spiega in gran parte le semplificazioni sul piano del gameplay.

L'impronta che gli sviluppatori di Insomniac Games hanno voluto dare alla narrativa e al racconto dell'amichevole Spider-Man di quartiere è quella di far vivere le gesta non tanto dell'eroe Marvel quanto quelle di Peter Parker travestito da Spider-Man. Il taglio, benché in molte fasi semplicistico, è infatti molto intimo e l'idea di rendere il protagonista decisamente loquace in ogni fase di gioco - anche durante le pure e semplici fasi esplorative - si rivela una mossa azzeccata e propedeutica alla costruzione di un personaggio simile ma diverso dalle controparti.

La sceneggiatura di Marvel's Spider-Man è composta da diversi strati di cui quello principale davvero ben congegnato, fatto di piccoli tasselli che porteranno all'inevitabile finale. Quello che ci si ritrova davanti la maggior parte del tempo è quasi un MacGuffin, espediente narrativo tanto caro a I Simpson che qui trova ampio spazio, quasi come se si trattasse di diverse stagioni di una serie TV con il nemico di turno, sino alla season finale, la più attesa ma forse anche la più deludente.

Insomniac Games sa sicuramente toccare le corde giuste negli spettatori e, durante alcune cutscene, coreografia e regia fanno sicuramente il loro lavoro, rendendo Marvel's Spider-Man una gioia per gli occhi. Tuttavia, è difficile non notare come l'ampliamento del target abbia generato situazioni che non hanno ricevuto il giusto approfondimento emotivo né soprattutto il trattamento di temi sociali di grande impatto nel nostro presente, in questo caso solo abbozzati.

Il combat system potrebbe divertire i più.

Ciò accade anche nei tre DLC che sono inclusi in questa edizione, ovvero La Rapina, Territori Contesi e Silver Lining, tre parti di una storia più grande ma dal carattere molto diverso visti i protagonisti in gioco. Il che ci porta anche alle missioni secondarie, che vivono di enormi alti e bassi ma in genere appaiono come un classico pretesto ludico per allungare la longevità del titolo.

Proprio quest'ultima frase è la chiave per capire al meglio l'esperienza Marvel's Spider-Man vista in chiave "moderna": si tratta di un open world pieno zeppo di cose da fare, certamente, ma che non lasciano granché al giocatore essendo per la maggior parte riducibili a collezionabili fine a se stessi. L'intera struttura del gameplay resta decisamente classica, ricordando per molti aspetti ─ se non tutti ─ la serie Batman Arkham di Rocksteady. Già, perché non solo la struttura di gioco ma anche il combat system pesca da quel sistema freeflow che era tanto in voga in quegli anni e che rivedremo anche Gotham Knights fra qualche mese.

Il che va bene visto il contesto, e anche in Marvel's Spider-Man fa degna mostra di sé ed è decisamente adatto all'agilità del protagonista, ma risulta incredibile come un'esperienza del 2018 sia quasi identica a ciò che venne proposto circa dieci anni prima, segno del fatto che il team di sviluppo sia voluto andare probabilmente sul sicuro, forse troppo. Affrontare le varie orde di nemici, che via via si fanno sempre più specializzate e pericolose, è divertente ─ nelle prime ore ─ sfruttando tutta la mobilità dell'eroe sia in orizzontale sia in verticale, sfruttando le schivate e i vari gadget a disposizione. Questo sino a quando non si rimane bloccati nelle sporgenze, che limitano automaticamente le movenze del nostro eroe.

Il combat system dunque è più funzionale che appagante e in questi frangenti fa sicuramente il suo. Ma se funziona a dovere con le orde non lo fa adeguatamente quando gli scontri si fanno uno contro uno, ovvero nelle battaglie contro i boss. Le boss fight infatti si riducono molto spesso ad un paio d'azioni concatenate che prevedono di imporre un blocco attraverso la ragnatela e colpire, ripetendo tutto per tre volte, il che potrebbe sembrare un'occasione mancata.

Le movenze di Spider-Man sono ben congegniate.

Non essendoci un contrattacco, come nei primi Assassin's Creed e nei già citati Batman Arkham, le situazioni di combattimento in linea generale risultano abbastanza varie anche se manca un vero tasso di sfida. Giocando alla massima difficoltà Marvel's Spider-Man è infatti tutto fuorché un titolo complicato da portare al termine, complice anche un'intelligenza artificiale deficitaria.

Questa è una delle grosse note dolenti del titolo che fa largo sfoggio nelle sezioni stealth con protagonisti Mary Jane e Miles Morales. La volontà di allungare forzatamente la longevità del titolo emerge perfettamente da questi segmenti: complice un cono di visione dei nemici davvero risicato, le sezioni stealth in stile "Mary Jane Solid" risultano davvero fin troppo guidate e soprattutto rompono senza troppi complimenti un ritmo che è ben gestito finché interpretiamo Peter Parker.

Il problema fondamentale del ritorno su Marvel's Spider-Man risiede dunque nella ripetitività delle sue situazioni, che si riflette negli eventi casuali presenti per le strade di New York City e negli incarichi sparsi per la città. Benché la varietà dei nemici sia interessante, il modo di affrontarli non cambia poi tanto nel corso dell'avventura: sì, abbiamo diversi gadget e costumi dotati di diversi poteri, ma è molto facile standardizzare l'equipaggiamento e adattarlo a diverse situazioni. E quando si falcia tutto senza particolari problemi, viene meno la volontà di approfondire equipaggiamento e tattiche, portando a una situazione in cui per abbracciare la vastità del pubblico si è scelto di sacrificare la profondità dei sistemi, il che è un vero peccato.

Molti di voi sono qui però per sapere come gira Marvel's Spider-Man sui nuovi sistemi e anche in questo caso l'esperienza è stata particolare. Il 90% del tempo trascorso tra i grattacieli di New York è stato infatti contraddistinto da una nutrita serie di problemi tecnici, tra cui parecchi crash improvvisi, il più delle volte a seguito di esplosioni avvenute in contemporanea. Da segnalare anche diversi glitch visivi dovuti al ray-tracing e mesh, soprattutto quelle degli alberi, che trasformavano i vegetali in tutt'altro. Per non parlare di diversi bug all'intelligenza artificiale che ci hanno costretto a riavviare alcune missioni e vuoti d'audio nelle cutscene.

Schemino in questo caso necessario, vista l'esperienza.

La lista sarebbe ancora più ampia, ma fortunatamente molti di questi problemi sono stati mitigati da una grossa patch apparsa nelle ultime fasi della recensione. Insomma, abbiamo incontrato diversi problemi tecnici, molti di questi sono stati in larga parte già risolti e altri saranno risolti con il tempo, ma nel complesso questa versione di Marvel's Spider-Man resta davvero un gran bel vedere.

L'opera di rimasterizzazione non ha infatti toccato solo il frame-rate e la risoluzione ma diversi aspetti tecnici come l'illuminazione, che su PC ha fatto davvero il salto di qualità. Ciò vale anche per la resa degli shader, decisamente più realistici, e le texture, molto più definite e ricche di maggiori dettagli. Su una RTX 3060, a una risoluzione di 1440p, con ray-tracing attivo e DLSS impostato su qualità, i 60FPS sono la normalità, e questo nonostante un'ottimizzazione non ancora eccelsa.

Il lavoro di Insomniac Games al tempo della prima release era interessante anche per la questione relativa alla velocità di percorrenza di Spider-Man per le vie di New York, che era limitata a 32 Km/h circa a causa delle capacità tecniche di PS4, che difficilmente riusciva a caricare in tempo grosse sezioni della mappa. Il lavoro svolto dal team è davvero interessante ed è stato spiegato molto bene alla GDC del 2019. Ciò che abbiamo per le mani in questa versione rimasterizzata per PC purtroppo è figlio di quelle stesse limitazioni, anche per quanto riguarda il caricamento delle texture nonostante gli SSD NVME. Di sicuro l'ottima resa del motion blur aiuta a mitigare le cose, ma ogni tanto si nota quel "secondo in più" che smorza sicuramente l'atmosfera.

Marvel's Spider-Man Remastered è sicuramente un must per gli amanti dell'Uomo Ragno e dei supereroi in generale e il più delle volte l'esperienza può dirsi positiva. Certo, se analizzato in ottica contemporanea il tutto sa molto di già visto e nessun aspetto dell'opera raggiunge picchi particolari, forte di un design delle quest e dei livelli decisamente tradizionale. L'importanza dell'arrivo di Marvel's Spider-Man su PC è forse più data dalla concreta apertura di Sony a questo mondo, che diverrà ancora più concreta con l'arrivo di Uncharted. Qualche patch riparatoria in più renderà comunque l'avventura dell'amichevole Spider-Man di quartiere una vera gioia per gli occhi.

7 / 10

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A proposito dell'autore

Marcello Ribuffo

Contributor

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